occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

L’Occhio Secco è una patologia oculare molto fastidiosa e per molti versi persino invalidante. Lungi dall’essere una semplice sensazione lieve e transitoria di secchezza oculare, la Sindrome dell’Occhio Secco (spesso chiamata semplicemente Occhio Secco) ha la tendenza a cronicizzarsi e a rendere difficile anche lo svolgimento delle più banali attività quotidiane. Curarla in modo altalenante o peggio ancora decidere di non curarla affatto a quali esiti può condurre? Scopriamolo assieme.

Come si comporta l’Occhio Secco in assenza di trattamento appropriato

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare caratterizzata da una scarsa e non adeguata lubrificazione della superficie oculare. Se le cause sono innumerevoli ed eterogenee, il quadro sintomatologico è più o meno sempre uguale: bruciore oculare, arrossamento, sensazione di marcata secchezza e al contempo iperlacrimazione, sensazione di sabbiolina o corpo estraneo.

I sintomi hanno un andamento altalenante

Elemento caratterizzante la Sindrome dell’Occhio Secco è il suo andamento altalenante e non costante nel tempo: periodi in cui i sintomi sono particolarmente presenti e insidiosi si alternano a periodi in cui tutto sommato chi è affetto dalla patologia ha la sensazione di essere “guarito”. Addirittura, chi non è del tutto consapevole di essere affetto dalla Sindrome dell’Occhio Secco, tende ad associare i sintomi, quando presenti, ad allergie stagionali o altre patologie non direttamente legate allo stato di salute della superficie oculare.

Va da sé che – per motivi di volta in volta differenti – capita spesso di non curare o trattare adeguatamente la sindrome come al contrario sarebbe necessario fare. Cosa accade dunque?

Cosa succede se non si cura l’Occhio Secco

Se non trattata adeguatamente, la patologia ha una tendenza alla progressiva cronicizzazione e recrudescenza. Questo significa che meno la si cura, e più questa si ripresenterà, sempre con maggiore frequenza e sempre in maniera più fastidiosa ed aggressiva. Più la si trascura, e più sarà poi difficile gestirla in futuro.

Alcuni consigli utili

Alla luce di quanto illustrato nei paragrafi precedenti, si consiglia di:

  • sottoporsi ad un controllo della salute oculare anche laddove si ritenga di essere affetti da un’allergia o altro disturbo: evitare l’autodiagnosi
  • curare la patologia secondo quanto indicato dallo specialista, con costanza e precisione
  • evitare di sospendere le cure non appena si sperimenti un miglioramento dei sintomi

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Hai riscontrato la sintomatologia sopra descritta e vuoi sapere se si tratta di Sindrome dell’Occhio Secco? Prenota subito un controllo della salute oculare con uno specialista della Sindrome. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

occhio secco e gravidanza CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Durante i nove mesi di gravidanza, il corpo della futura mamma va incontro ad una serie di cambiamenti fisiologici destinati poi a sparire dopomil parto o il periodo di allattamento. Anche gli occhi sono coinvolti in questa profonda trasformazione. Quale legame sussiste tra Occhio Secco e gravidanza?

Come cambiano gli occhi durante la gravidanza

Gli importanti cambiamenti ormonali che caratterizzano i diversi trimestri della gestazione, assieme alla maggiore ritenzione idrica e ad altri fattori, possono portare a una serie di cambiamenti nell’apparato visivo così come dell’area perioculare. Questi si possono apprezzare a livello estetico, ma possono anche essere forieri di qualche disturbo.

Elenchiamoli brevemente:

  • abbassamento di una oppure entrambe le palpebre, detto ptosi
  • aumento della pigmentazione della cute dell’area perioculare, dovuto al cloasma
  • aumento della curvatura del cristallino, che può causare una miopia temporanea
  • cambiamento temporaneo della curvatura corneale, anch’esso causa di alterazioni temporanee della capacità visiva
  • aumentato rischio di sviluppare una retinopatia diabetica, come conseguenza del diabete gestazionale

Un dato a favore, in contrasto con tutti quelli ora elencati, sembra riguardare la pressione intraoculare. Dati alla mano, durante il periodo della gestazione la pressione intraoculare tende ad abbassarsi, migliorando il quadro clinico con particolare riferimento delle future mamme affette da ipertensione oculare o da glaucoma.

Uno dei sintomi più evidenti della gestazione a livello oculare è tuttavia la secchezza oculare. Approfondiamo a seguire il legame tra occhio secco e gravidanza.

Occhio Secco e gravidanza

Il film lacrimale è quella pellicola che ricopre, lubrifica e protegge la superficie della cornea. Si compone di una parte acquosa e di una parte lipidica. Durante la gestazione, e a causa degli squilibri ormonali che accompagnano questo delicato periodo della vita della donna, l’equilibrio del film lacrimale si altera, innescando un processo di secchezza oculare. Talvolta il disturbo peggiora anche a causa della disidratazione generale alla quale va incontro l’intero organismo della futura mamma durante i trimestri in cui si manifestano anche nausea e vomito. Ecco spiegato perché spesso occhio secco e gravidanza si accompagnano.

Nella maggior parte dei casi, per ovviare alla secchezza oculare tipica della gestazione un buon collirio o delle salviette oftalmiche umettanti possono essere una buona soluzione. Tuttavia, è sempre bene usare molta cautela e chiedere consiglio allo specialista. Non tutti i prodotti per uso oftalmico potrebbero essere indicati in gravidanza e cogliere l’occasione per un controllo della salute oculare è senza dubbio una buona idea.

Infine, le gestanti portatrici di lenti a contatto potrebbero rinunciarvi ed optare per gli occhiali da vista almeno sino al parto.

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Sei incinta o stai programmando una gravidanza? Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

 

occhio secco e ormoni - Centro Italiano Occhio Secco

Abbiamo più volte sottolineato come la Sindrome dell’Occhio Secco sia una patologia multifattoriale complessa, cioè che la sua manifestazione sia il frutto di una serie di fattori concomitanti, di tipo fisiologico così come ambientale. L’infiammazione della superficie oculare e l’aumento dell’osmolarità delle lacrime possono dunque essere innescate anche una serie di anomalie di tipo endocrino. Difatti, anche la superficie oculare è sensibile alle oscillazioni ormonali. Vediamo in che modo. 

Quali ormoni possono influenzare il benessere della superficie oculare?

Tutti gli organi del nostro corpo sono interessati dall’influenza di diverse tipologie di ormoni. E la superficie oculare non è da meno. La funzionalità della superficie oculare è modulata dagli ormoni tiroidei, dagli steroidi sessuali, dalla prolattina, dall’ormone della crescita e dalla vitamina D (che è considerata un pro-ormone). Secondo i ricercatori, la Sindrome dell’Occhio Secco indotta da squilibri di natura endocrina colpisce maggiormente le donne. Non a caso, anche la Sindrome di Sjogren (della quale la secchezza oculare è uno dei sintomi più evidenti) colpirebbe statisticamente maggiormente le donne rispetto agli uomini. E, ancora, le donne affette da Sindrome dell’Ovaio Policistico (che è un disturbo di natura endocrina) sono sovente affette anche da Sindrome dell’Occhio Secco.

Ormoni e Sindrome dell’Occhio Secco

Scopriamo dunque in che modo gli ormoni impattano sulla salute della superficie oculare.

  • Gli androgeni hanno il ruolo di favorire la produzione della componente lipidica delle lacrime da parte delle ghiandole di Meibomio. Un calo di androgeni può portare ad un aumento dell’osmolarità lacrimale.
  • Insulina: agisce con gli androgeni per preservare il benessere della superficie oculare con particolare riferimento alle ghiandole lacrimali. Chi è affetto da diabete di tipo 1 è maggiormente a rischio di sviluppare la Sindrome dell’Occhio Secco.
  • Gli estrogeni e il progesterone sembrano avere un ruolo benefico per quanto riguarda il funzionamento delle ghiandole lacrimali. Non a caso, le donne in menopausa, che sperimentano un calo di estrogeni, manifestano anche una certa secchezza oculare. Non tutti gli studiosi tuttavia concordano in merito a questa teoria, e vi sono ricerche ancora in corso per chiarire il ruolo degli estrogeni e del progesterone in ambito oculare.
  • Ormoni tiroidei: alcune patologie che interessano la tiroide sono di natura autoimmune. Queste portano ad un aumento dell’infiammazione della superficie oculare e ad una riduzione della secrezione lacrimale.
  • La vitamina D riveste un ruolo protettivo nei confronti della superficie oculare: laddove questa sia carente, la superficie oculare sarà maggiormente esposta a sviluppare la Sindrome dell’Occhio Secco.
  • La prolattina alta può essere uno dei fattori alla base della Sindrome di Sjogren così come della Sindrome dell’Occhio Secco.
  • L’ormone della crescita, infine, sembra esercitare un effetto benefico sulla salute e il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio.

In conclusione, cosa si può affermare relativamente al legame tra Sindrome dell’Occhio Secco e ormoni?

Il nostro organismo è costantemente in balia di una serie di equilibri di natura chimica particolarmente delicati e correlati tra di loro. Con riferimento alla secchezza oculare, è possibile affermare che tutte le condizioni cliniche che portano in essere un’alterazione degli equilibri di natura ormonale possono essere fattori scatenanti la Sindrome dell’Occhio Secco.

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Sei in menopausa o affetta dalla Sindrome dell’Ovaio Policistico? Soffri di diabete o sei affetto da una patologia tiroidea autoimmune? Ecco un motivo in più per sottoporti ad un controllo della salute oculare. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

occhio secco e fibromialgia - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco può manifestarsi come condizione clinica isolata ma, spesso, fa anche la sua comparsa in concomitanza ad altre patologie. Abbiamo già avuto modo di prendere in considerazione la sua correlazione con la malattia da reflusso gastroesofageo, con le tiroiditi autoimmuni e con altre patologie autoimmuni, come la rosacea, la malattia di Sjogren, la dermatite seborroica, il lupus eritematoso sistemico e altre. Vediamo oggi quale legame intercorre tra la Sindrome dell’Occhio Secco e la fibromialgia.

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia è una patologia autoimmune che interessa muscoli, tendini e legamenti. Colpisce maggiormente le donne in età adulta e si caratterizza per un andamento cronico con tendenza progressiva al peggioramento. Tra i sintomi maggiormente evidenti troviamo dolore diffuso, rigidità muscolare più marcata nelle prime ore della giornata e senso di affaticamento. La patologia è oggetto di studio da diversi team di ricercatori in tutto il mondo. E, sino ad ora, è stata posta in correlazione anche con la Sindrome da Stanchezza Cronica e con la sindrome di Sjogren. Vediamo di seguito cosa lega Occhio Secco e fibromialgia.

Occhio Secco e fibromialgia

Come detto poc’anzi, chi soffre di fibromialgia soffre anche – frequentemente – di sindrome di Sjogren. Una patologia che si caratterizza per una marcata secchezza in diversi distretti del corpo: tutte le mucose di naso, gola, bocca, trachea ma anche degli occhi e dell’apparato riproduttivo ne sono coinvolte. Ma non solo. Anche qualora la fibromialgia non si presenti in associazione con la sindrome di Sjogren, non è infrequente sperimentare una marcata secchezza oculare. Secondo alcune ricerche scientifiche, chi soffre di fibromialgia avrebbe anche concrete difficoltà nel produrre una quantità adeguata di film lacrimale.

Se in aggiunta a questo dato si considera anche che la cornea è fittamente punteggiata di recettori sensoriali (detti nocicettori), va da sé che oltre al senso di bruciore ed alla ridotta frequenza di ammiccamento indotti dalla fibromialgia, si sperimenta anche un più marcato dolore oculare. Esiste dunque un circolo vizioso tra fibromialgia, ridotta produzione di lacrime e dolore oculare.

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Il Centro Italiano Occhio Secco, con sede a Milano, si occupa di diagnosticare e trattare in modo approfondito la Sindrome dell’Occhio Secco. Per ottenere un beneficio tangibile dalle terapie prescritte, è fondamentale andare in prima battuta alla ricerca delle cause che hanno innescato la sindrome. Gli specialisti che prestano servizio presso il Centro Italiano Occhio Secco vantano una comprovata ed approfondita competenza nella patologia nelle sue più disparate manifestazioni. Prenota una visita specialistica: saremo lieti di prenderci cura della tua salute oculare. Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

vitamina A e Sindrome dell'Occhio Secco - centroitalianoocchiosecco.it

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia multifattoriale che interessa e colpisce trasversalmente persone di età, genere, abitudini e storia clinica differenti. Tra le cause che la possono innescare troviamo anche quelle di indole alimentare. A tal proposito, soffermiamoci oggi sui risvolti – talvolta anche importanti – che la carenza di vitamina A può esercitare sulla salute oculare. 

Mangiare bene aiuta a preservare il benessere della superficie oculare

Sono diverse le ricerche scientifiche che dimostrano quanto l’alimentazione possa influire positivamente sul benessere dell’apparato visivo e in particolare della superficie oculare. Vitamine, sali minerali, antiossidanti – sia assunti tramite alimentazione, sia sotto forma di integratori – possono proteggere l’occhio dalle aggressioni esterne e mantenere la sua superficie perfettamente idratata, lubrificata, efficiente e funzionante. Tra gli ingredienti più utili e preziosi troviamo – come confermato dalla scienza – gli Omega3 ed innumerevoli vitamine, tra cui la A, la B12, la vitamina C, D, ma anche la lattoferrina, il selenio e, non ultima, la curcumina. Ma cosa succede se, al contrario, uno di questi elementi viene a mancare?

Carenza di vitamina A e Sindrome dell’Occhio Secco

La vitamina A include due nutrienti fondamentali: il retinolo e i carotenoidi. Oltre ad esercitare un ruolo importante in diversi ambiti dell’organismo, essa svolge anche un ruolo cruciale nel promuovere il buon andamento della funzione visiva, in particolare in condizioni di poca luce. Preserva la salute delle mucose, mantiene lo stato di benessere della retina, favorisce la crescita dell’epitelio corneale. Esercita altresì un ruolo importante nel migliorare la qualità della superficie oculare, favorendo un’adeguata produzione di lacrime sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Non a caso, la Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che risente particolarmente di un’eventuale carenza di vitamina A. Si consideri che un’importante carenza di vitamina A associata a grave malnutrizione – riscontrabile oggigiorno nei paesi in via di sviluppo – è una causa frequente di cecità.

Conviene sapere che una carenza di vitamina A può compromettere l’equilibrio del film lacrimale, riducendo la lacrimazione ed innescando quella secchezza oculare cronica e persistente che può sfociare nella Sindrome dell’Occhio Secco. Oltre ai tipici sintomi della Sindrome, una carenza di vitamina A può esporre l’occhio ad infezioni o causare lesioni della cornea.

Come ci si accorge di avere una carenza di vitamina A?

I sintomi di una carenza di vitamina A possono dunque essere:

  • peggioramento dello stato di salute della superficie oculare, con secchezza marcata, cronica e persistente ed episodi dolorosi quali ulcere corneali o infezioni
  • secchezza della pelle, perdita di capelli, unghie indebolite, labbra screpolate
  • indebolimento del sistema immunitario

In generale, assumere una dose adeguata di vitamina A tramite l’alimentazione può aiutare a migliorare la sintomatologia connessa alla Sindrome dell’Occhio Secco. Fermo restando che il “fai da te” non è mai una buona idea, si consiglia di recarsi sempre e prima di tutto a controllo presso specialisti nella Sindrome dell’Occhio Secco, per confermare la diagnosi e seguire un protocollo di cura mirato e personalizzato sulla base delle proprie esigenze. Un percorso terapeutico che includerà – ove necessario – anche l’assunzione di integratori vitaminici specifici.

Leggi anche: cosa mangiare se si è affetti da vitamina A

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Pensi di soffrire di Sindrome dell’Occhio Secco o ti capita di sperimentare i sintomi sopra descritti? Una visita di controllo potrebbe essere una buona idea. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

occhio secco e vita sedentaria - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Le conseguenze della sedentarietà si misurano anche in termini di incidenza sempre maggiore di alcune patologie dello scheletro (derivanti da posture scorrette), dell’apparato visivo, ma anche di tutto l’organismo più in generale. E a proposito di salute oculare, alcuni ricercatori hanno indagato la correlazione esistente tra la Sindrome dell’Occhio Secco e gli stili di vita sedentaria. Vediamo cosa è emerso.

La vita sedentaria è fattore di rischio di diverse patologie

Condurre uno stile di vita sedentario e poco propenso all’attività motoria può pregiudicare lo stato di salute generale dell’organismo. Portando ad uno stato infiammatorio lieve ma costante e generalizzato, cioè una condizione di salute nella quale l’organismo è più vulnerabile ed esposto ad andare incontro a patologie cronico-degenerative e sistemiche. Tra queste, menzioniamo l’osteoporosi ma anche la Sindrome dell’Occhio Secco, solo per fare qualche esempio.

Se ad uno stile di vita prettamente sedentario aggiungiamo la propensione ad indulgere in stili alimentari poco virtuosi, abusando di cibi grassi, fritti, altamente calorici e industriali, il rischio è anche quello di sviluppare un’altra patologia sistemica tipica dei nostri tempi, ovvero il diabete di tipo 2.

Parlando di alimentazione, peraltro, si consideri che molti alimenti sono ricchi di vitamine, sali minerali, antiossidanti e acqua, tutti elementi fondamentali per il nostro benessere cellulare.

Qual è il legame tra sedentarietà e Sindrome dell’Occhio Secco?

Lo stato infiammatorio generalizzato innescato dalla sedentarietà può anche predisporre alla Sindrome dell’Occhio Secco. Per prevenire il disturbo, è utile bere molto, curare l’alimentazione prediligendo alimenti freschi e di stagione ed evitare fumo e alcol. Ma non solo: praticare un po’ di attività motoria durante la settimana favorisce la regressione dell’infiammazione e previene l’insorgenza di molte patologie, tra cui anche la secchezza oculare. Questo perché l’attività motoria assicura e promuove una buona ossigenazione dei tessuti, che è alla base del benessere e che contrasta l’insorgenza delle patologie tradizionalmente connesse alla produzione di radicali liberi ed al decadimento cellulare.

Alcuni consigli pratici da seguire per prevenire l’occhio secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia cronica foriera di sintomi fastidiosi spesso considerati, da chi ne è affetto, poco sopportabili e quasi invalidanti. Solo costanza ed impegno (assieme all’imprescindibile presenza di uno specialista) consentono poi di gestirla e curarla con efficacia. Ecco perché è bene prevenirla, ove possibile. Di seguito, alcuni consigli pratici per prevenire la Sindrome dell’Occhio Secco laddove si conduca uno stile di vita particolarmente sedentario:

  • interrompere la sedentarietà recandosi al lavoro in bicicletta, a piedi o facendo qualche esercizio durante le pause lavorative
  • fare una breve passeggiata dopo cena durante la buona stagione
  • alzarsi mezz’ora prima del solito per praticare un po’ di yoga
  • bere molto, soprattutto fuori dai pasti
  • prediligere pasti freschi preparati in casa
  • ridurre l’uso dei dispositivi elettronici quando non si è al lavoro

Correggere il proprio stile di vita non significa affrontare cambiamenti radicali. Piuttosto, si tratta di dedicare piccole attenzioni a se stessi, con l’obiettivo vivere meglio e più a lungo.

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Conduci uno stile di vita particolarmente sedentario e soffri occasionalmente di disturbi oculari? Potresti essere affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

occhio secco cosa mangiare - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Anche se a volte ce ne dimentichiamo, un’alimentazione corretta, sana e ben bilanciata è il primo passo per stare bene e per prenderci cura come dovremmo del nostro organismo. Ancor più in presenza di patologie ben specifiche. Eppure, il poco tempo a disposizione per preparare pasti adeguati e un pizzico di golosità che ci spinge a consumare cibi meno salutari, non sempre giocano a nostro favore. Chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco, invece, dovrebbe prestare maggiore attenzione alla buona tavola, nella consapevolezza che l’alimentazione può essere un’ottima alleata nel mantenimento di uno stato di maggior benessere oculare. Vediamo allora come strutturare la propria dieta.

Cosa bere se si è affetti da Sindrome dell’Occhio Secco

Il primo consiglio – ça va sans dire – è quello di bere molta acqua, durante i pasti così come fuori dai pasti. La Sindrome dell’Occhio Secco risente fortemente dello stato di idratazione corporea ed è spesso causata da una perdita di liquidi a livello di superficie oculare. Dunque, reintegrare i liquidi persi bevendo molto è il primo passo da compiere. Il secondo consiglio interessante in merito a cosa bere per prevenire l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco vi lascerà invece senza parole: ebbene, secondo alcune ricerche scientifiche, la caffeina stimola e favorisce la produzione di liquido lacrimale. Gli amanti del caffè saranno sicuramente felici di saperlo. Attenzione però a non esagerare!

E cosa mangiare?

Il consiglio generale è quello di limitare grassi, fritti ed insaccati e prediligere una dieta ricca, varia e colorata, basata sull’introduzione di frutta e verdura di stagione, carni bianche, pesce azzurro e semi oleosi. Tra i cibi da prediligere e da non far mancare nel proprio regime alimentare settimanale, elenchiamo:

  • I carotenoidi, come luteina e zeaxantina e il retinolo (noto anche come vitamina A) ampiamente presenti non solo nelle carote, ma anche nelle verdure a foglia. Secondo la scienza, i carotenoidi esercitano una forte azione protettiva nei confronti delle strutture oculari, ma sono anche in grado di controllare i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco.
  • Gli omega 3, dei grassi polinsaturi in grado di promuovere il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio e influire anche positivamente sulla qualità del film lacrimale. Si trovano in abbondanza nel pesce azzurro.
  • Lo zinco, un minerale che esercita un ruolo importante nel preservare l’idratazione corporea a tuttotondo, e che si trova nel pesce, nella carne, nella frutta secca, nel cacao, nel tuorlo dell’uovo, nel latte.
  • Il potassio, un minerale che riveste a sua volta un ruolo importante nel mantenimento dell’idratazione corporea, e che troviamo in abbondanza nei legumi e nelle banane.
  • La vitamina C, da assumere a maggior ragione se si è anche affetti da diabete. Secondo gli studiosi, difatti, la carenza di vitamina C che colpisce tipicamente i diabetici è anche fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco. Troviamo la vitamina C negli agrumi, nei kiwi, nei frutti di bosco, ma anche nelle verdure a foglia.

Cos’altro fare per difendersi dalla Sindrome dell’Occhio Secco

La buona tavola e il controllo degli eccessi alimentari sono un ottimo punto di partenza per prendersi cura della propria salute oculare e difendersi dai sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Ma non è l’unico. In presenza di Sindrome dell’Occhio Secco, tuttavia, è davvero importante attuare una strategia che includa anche la figura di un medico specialista nella patologia. Sarà lo specialista ad indicare eventuali percorsi terapeutici da seguire, al fine di mettere in atto un percorso di cura e di ripristino del proprio benessere oculare lungimirante e ben strutturato.

Leggi anche: Sindrome dell’Occhio secco, 5 consigli utili per combatterla a tavola

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Se soffri di Sindrome dell’Occhio Secco, rivedi la tua dieta settimanale introducendo maggiormente gli alimenti sopra descritti e non dimenticare di chiedere il parere di uno specialista. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

allergie stagionali occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare a sempre più ampia diffusione. Nelle sue manifestazioni più marcate, esercita un’influenza negativa sul benessere oculare così come emotivo di chi ne è affetto. Pregiudicando anche il buon andamento della vita lavorativa e sociale. Per questo motivo, innumerevoli università ed associazioni (come per esempio la Tear Film & Ocular Surface Society) si sono prodigate negli ultimi anni nello studio e nell’approfondimento delle sue caratteristiche, al fine di andare a fondo delle sue origini e di individuare soluzioni efficaci per il suo trattamento. Oggi – con l’aiuto dei risultati emersi da molte di queste ricerche – approfondiamo insieme il tema del legame tra allergie oculari e Sindrome dell’Occhio Secco.

Allergie oculari e sindrome dell’occhio secco: che cosa NON hanno in comune

A prima vista le allergie oculari e la sindrome dell’occhio secco sembrano non avere proprio nulla in comune. Difatti:

  • Età: le allergie stagionali si manifestano soprattutto in pazienti in giovane età, mentre la secchezza oculare è maggiormente frequente in pazienti in età adulta
  • Cause: le allergie stagionali si scatenano come reazione all’esposizione ad un allergene, mentre la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da differenti tipologie di fattori, non sempre e non necessariamente di natura allergica

Tuttavia, come anticipato in apertura, diversi team di ricercatori hanno ritenuto opportuno di approfondire la questione, e di verificare l’eventuale legame tra le due patologie.

Che cosa invece le accomuna

Effettivamente sono diversi gli studi scientifici che confermano il legame tra i due disturbi. Tutti i ricercatori sono concordi nell’indicare le allergie oculari come fattori predisponenti la Sindrome dell’Occhio Secco.

La ragione di questo legame va individuata nella capacità delle allergie stagionali, siano esse lievi o marcate (dunque capaci di causare una congiuntivite allergica comune oppure una più importante cheratocongiuntivite) di compromettere l’equilibrio del film lacrimale. Un aspetto che è tipico delle fasi d’esordio proprio della Sindrome dell’Occhio Secco.

Le allergie stagionali possono:

  • rendere instabile il film lacrimale
  • favorire l’evaporazione della componente acquosa del film lacrimale
  • causare stati infiammatori a livello oculare
  • talvolta danneggiare la superficie oculare
  • nelle loro manifestazioni più marcate, favorire l’attivazione intensa e costante dei recettori sensoriali collocati sulla cornea (i nocicettori)

Per questo motivo, le allergie stagionali non solo possono essere strettamente legate alla sindrome dell’Occhio Secco, ma possono anche esserne una delle cause scatenanti ed un importante fattore di rischio, pur tenendo presente che la Sindrome è una patologia definita dagli esperti come multifattoriale.

Che fare in presenza di allergie oculari e occhio secco?

E’ fondamentale gestire la propria salute visiva con un approccio a tuttotondo, curando sia l’allergia, sia la secchezza oculare. Il primo passo da compiere è quello di individuare l’allergene al quale si è sensibili, rivolgendosi pertanto ad uno specialista in allergologia. Curare adeguatamente l’allergia è il primo passo per ridurre il rischio di ammalarsi di Sindrome dell’Occhio Secco. Contestualmente, però, è necessario anche rivolgersi ad un oculista specializzato nella terapia della Sindrome dell’Occhio Secco.

Per quanto riguarda il recupero del benessere oculare, in caso di discomfort causato da allergia è possibile che siano prescritti sostituti lacrimali ad azione idratante. Nello specifico, un buon riscontro è offerto da quelli per uso topico a base di acido ialuronico. 

Pur tuttavia, nel corso di una visita specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco approfondita è possibile valutare, assieme all’oculista, eventuali percorsi terapeutici più mirati, orientati al ritrovamento di un benessere oculare – e di conseguenza anche emotivo – maggiormente stabile e durevole nel tempo.

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Desideri prenotare una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco? Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

stanchezza cronica - occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Secondo i risultati emersi da una recente ricerca scientifica, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS). Sicuramente, se chi legge queste righe è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, saprà bene che spesso le difficoltà nel riposo notturno si fanno sentire. Sembra tuttavia che, a lungo andare, queste difficoltà si traducano in una vera e propria patologia. Un motivo in più per prendersi cura adeguatamente della propria salute oculare. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica e in che modo si può manifestare.

Cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica?

La Sindrome della Stanchezza Cronica – nota anche come Sindrome da Fatica Cronica – è una patologia caratterizzata da un insieme di sintomi protratti nel tempo, persistenti e non facili da esacerbare. Tra questi menzioniamo:

  • una sensazione costante di affaticamento e stanchezza anche a seguito di sforzi o movimenti minimi
  • l’effetto non ristoratore del riposo notturno
  • dolori muscolo scheletrici cronici
  • difficoltà di concentrazione e di attenzione
  • cefalee frequenti
  • difficoltà generalizzata nell’affrontare anche piccole mansioni quotidiane

Il paziente affetto da Sindrome da Stanchezza Cronica sperimenta un senso di astenia e fatica costante che, a lungo andare, si cronicizzano e divengono invalidanti. Vediamo subito quale può essere secondo gli esperti il legame tra Sindrome da Stanchezza Cronica e Sindrome dell’Occhio Secco.

In che modo la Sindrome dell’Occhio Secco predispone alla Sindrome da Stanchezza Cronica

Secondo i risultati di una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università di Taiwan, vi sono diverse patologie che possono predisporre allo sviluppo della Sindrome da Stanchezza Cronica. E la Sindrome dell’Occhio Secco è una di queste. Era già noto alla scienza che chi soffre di secchezza oculare fatica a riposare adeguatamente, ma ora la scienza fa un passo avanti e conferma che i disturbi del sonno possono a loro volta cronicizzarsi e diventare difficili da esacerbare.

Per confermare la loro ipotesi, i ricercatori hanno preso in esame due gruppi di pazienti: un primo gruppo non affetto da Occhio Secco e un secondo gruppo invece affetto dalla patologia. A seguito dell’osservazione dei due gruppi, le conclusioni degli esperti sono state 3:

  1. chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ha il doppio delle possibilità di sviluppare la Sindrome da Fatica Cronica rispetto a chi non ne soffre;
  2. anche se in prima battuta chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco sembra riposare adeguatamente e non manifesta segni di affaticamento, è frequente che la Sindrome da Stanchezza Cronica si manifesti dopo alcuni anni dall’esordio della patologia oculare;
  3. sembra che le due patologie abbiano in comune una disfunzione del sistema immunitario, che si manifesta e peggiora proprio in presenza di una patologia cronica, favorendo l’insorgenza della seconda.

Come interrompere il legame tra le due patologie?

Il consiglio è quello di cominciare a prendersi cura della propria salute oculare e di trattare la Sindrome dell’Occhio Secco non appena se ne riceve la diagnosi. Oltre agli innumerevoli sintomi prettamente oculari che la patologia porta con sé, è chiaro dunque che la secchezza oculare può causare un affaticamento generalizzato che può cronicizzarsi, pregiudicando a tuttotondo la vita quotidiana di chi ne soffre.

Stabilire un protocollo terapeutico adeguato e prendersi cura del proprio benessere visivo è fondamentale dunque per stare bene con se stessi e con gli altri nel presente così come sul lungo periodo, senza pregiudicare la propria vita personale, sociale, lavorativa ed amorosa.

Vuoi saperne di più?

Presso il Centro Italiano Occhio Secco abbiamo a cuore il tuo benessere visivo. Chiamaci oggi stesso per una visita specialistica: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

luce pulsata occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Come avviene una seduta di luce pulsata? Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte, la luce pulsata è uno degli approcci più efficaci per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco se causata da una ostruzione delle ghiandole di Meibomio. La luce pulsata, infatti, riesce a sbloccare le ghiandole ostruite, promuovendone il buon funzionamento e ripristinando la corretta lubrificazione oculare. Ma al di là della “teoria”, sicuramente molto interessante, molte persone ci scrivono per sapere come avviene, lato pratico, una seduta di trattamento con luce pulsata. 

Come avviene esattamente una seduta di luce pulsata?

Vediamo in cosa consiste e come avviene una seduta di trattamento con luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco. Dapprima l’oculista imposta l’apparecchio sulla base delle esigenze specifiche del paziente. Il trattamento è difatti modulabile e personalizzabile in accordo con il grado di severità della disfunzione delle ghiandole di Meibomio e con la tipologia di pigmentazione della cute del paziente. Ha dunque inizio il trattamento: il paziente è fatto stendere su un lettino e gli viene chiesto di indossare un occhiale protettivo.

In una prima fase il medico impugna un manipolo applicando 5 spot luminosi per occhio, orientandolo verso le palpebre inferiori e partendo dal canto interno verso l’esterno.

L’obiettivo di questa somministrazione di impulsi luminosi è quello di stimolare in modo indiretto le ghiandole di Meibomio. Questo accade perché i neurotrasmettitori situati sul bordo palpebrale, attivati dal calore, promuovono l’attività delle ghiandole di Meibomio, che si contraggono producendo un maggiore flusso lipidico.

A questo punto il paziente potrà togliere l’occhiale protettivo per sottoporsi alla seconda fase del trattamento. Al posto degli occhialini, egli dovrà ora indossare una maschera con micro LED per una quindicina di minuti circa. La maschera ha la funzione di agire direttamente sulle ghiandole di Meibomio ed ha l’obiettivo di stabilizzare lo strato lipidico prodotto precedentemente. In questa seconda fase il paziente prova una sensazione di calore a livello palpebrale.

Leggi anche: luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco, quando è utile e in che modo

Il trattamento è doloroso? Quanto dura?

Il trattamento con luce pulsata non è per nulla fastidioso. Anzi, chi vi si è già sottoposto non può che confermare che si tratta di una procedura particolarmente piacevole e rilassante capace di dare un senso di benessere immediato. La durata complessiva di una seduta può variare a seconda di quanto stabilito dall’oculista. Indicativamente, ad ogni modo, l’intero trattamento ha una durata di una ventina di minuti o meno.

La luce pulsata ha controindicazioni?

Il trattamento con luce pulsata non ha controindicazioni. E’ possibile sperimentare un lieve dolore e un arrossamento palpebrale, del tutto passeggeri, ma come detto spesso i pazienti trovano il trattamento piacevole. Eventuali nei o macchie cutanee sono coperti con una matita bianca o con un cerottino. Per sottoporsi al trattamento è necessario recarsi in ambulatorio con la pelle perfettamente pulita e struccata.

Quante sedute si eseguono per apprezzare i risultati del trattamento?

Il trattamento con luce pulsata è efficace quando la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da una ostruzione delle Ghiandole di Meibomio e promette ottimi risultati persistenti sul lungo periodo. E’ fondamentale tuttavia attenersi alle indicazioni dello specialista ed al protocollo terapeutico stabilito. Si prevedono – solitamente – tre sedute di luce pulsata, a 15 giorni di distanza l’una dall’altra. Ma non è escluso che lo specialista dia indicazione di proseguire il trattamento sino a 5/7 sedute, compatibilmente con la severità del disturbo.

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