Come si cura l’occhio secco
Come si cura l’occhio secco? Va detto subito che la sindrome dell’occhio secco dal punto di vista terapeutico è stata per lungo tempo sottovalutata.
Grazie alla costante ricerca scientifica e a una strumentazione d’avanguardia, i medici del CIOS – Centro Italiano Occhio Secco hanno la possibilità di diagnosticare in maniera precisa le alterazioni del film lacrimale e sono in grado di individuare la terapia più appropriata.
L’approccio ad una persona con sindrome di disfunzione del film lacrimale non può essere superficiale né si può basare solo sulla prescrizione di un collirio qualsiasi, ma deve essere quanto più completo possibile analizzando tutto lo stato della persona che ne è affetta.
Le lacrime artificiali
Questa soluzione sostituisce il film lacrimale precorneale. Ogni azienda farmacologia operante sul nostro territorio nazionale ha una o più lacrime artificiali nel suo prontuario, ognuna delle quali con caratteristiche fisico chimiche differenti nella composizione o nella concentrazione, nel tentativo di idratare la superficie oculare riducendo il fastidio ed il disagio di questi numerosissimi pazienti. Si tratta di traguardo solo in parte raggiunto in quanto risulta molto difficile mimare e simulare la lacrimazione naturale.
È difficile creare un prodotto che non solo abbia la proprietà di “bagnare ed idratare” le superfici ma di rispettare le severe leggi della fisica dei fluidi, il più delle volte difficilmente riproducibili in maniera perfetta e duratura.
Le lacrime artificiali sono colliri a base di sostanze (più o meno viscose e dense) che possiedono l’azione detergente, lubrificante e umettante delle lacrime naturali; molte di esse sono prodotti da banco o non sono registrate come farmaci ma come parafarmaceutici per cui sono acquistabili senza ricetta. Oggi l’eliminazione dei conservanti e lo sviluppo di nuovi conservanti meno tossici per la superficie oculare hanno permesso ai pazienti di tollerare maggiormente la terapia sostitutiva lacrimale.
Se sono sotto forma di monodose non contengono conservanti, che possono essere dannosi per l’occhio in caso di somministrazioni prolungate, per cui sono utilizzabili con frequenza e per lunghi periodi. Tra le forme multidose ve ne sono alcune che si comportano come le monodose; sono cioè prive di conservanti, altre no. Queste ultime devono essere usate possibilmente variando la qualità’ del conservante ogni mese o due.
Questi prodotti sono oggi usati largamente e sempre di più con l’avanzare dell’età; quanto più frequentemente vengono usati nell’arco della giornata, tanto più danno sollievo all’occhio e lo mantengono privo di fastidi o disturbi.
Attenzione però perché l’uso sconsiderato di lacrime artificiali (a disposizione si hanno oltre 150 confezioni) o altri colliri può essere causa di cheratiti o di forme irritative di congiuntivite per cui è sempre bene che sia il medico oculista a suggerire la giusta terapia.
In casi di grave secchezza può essere necessario usare gocce ogni ora od ogni mezz’ora; se il disturbo è presente anche di notte prima di coricarsi è necessario instillare un gel appropriato.
Qualora ciò non sia sufficiente, e c’è il rischio potenziale di danni alla cornea (cheratocongiuntivite secca) si possono usare particolari lenti a contatto terapeutiche ma per lo più si ricorre all’occlusione dei puntini lacrimali con piccoli “tappi” in materiale plastico riassorbibile per diminuire il drenaggio delle poche lacrime presenti.
Se viene provato che questo rimedio è in grado di permettere una certa lubrificazione della superficie dell’occhio, i puntini possono anche essere definitivamente chiusi per mezzo di un piccolo intervento chirurgico in corrispondenza del loro orifizio esterno.
Le nuove frontiere della terapia
Le strategie per evitare la dispersione delle poche lacrime prodotte includono diversi approcci: occlusione dei puntini lacrimali, occhiali a camera umida, lenti a contatto terapeutiche, procedure para-chirurgiche, la luce pulsata, i laser, la radio frequenza. Qui di seguito ne illustriamo le potenzialità e l’efficacia.