occhio secco e fumo

Occhio secco e fumo di sigaretta, che correlazione c’è?

I fumatori in Italia ammontano a 14 milioni, un numero ancora elevato che rende il fumo da sigaretta ancora un’emergenza sanitaria: gli italiani fumano in media 13 sigarette al giorno. Sono i risultati di un’indagine commissionata all’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità alla Doxa che lo ha realizzato in collaborazione con l’Istituto Mario Negri.
Che il fumo di sigaretta faccia male è cosa risaputa, in quanto ad esso è stato associato un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus, cancro del polmone ed altri tipi di cancro, e patologie croniche polmonari.
Approfonditi studi epidemiologici hanno dimostrato lo stretto legame tra fumo di sigaretta ed insorgenza di varie patologie oculari, tra cui l’ Occhio Secco e Degenerazione Maculare Legata all’Età.
L’occhio secco rappresenta, nei Paesi industrializzati, uno dei maggiori problemi e causa di molte patologie oculari del segmento anteriore negli individui al di sopra dei 45 anni.
Tra i vari fattori di rischio della secchezza oculare, il fumo di sigaretta è sicuramente tra i più importanti: quasi il 30% dei casi di occhio secco ha infatti come concausa il fumo di sigaretta.
Ad oggi non è ancora chiaro quale sia esattamente il meccanismo alla base del legame tra occhio secco e fumo di sigaretta. Sappiamo che nel fumo di sigaretta sono contenuti all’incirca 4800 composti chimici, 69 dei quali hanno proprietà carcinogeniche accertate, altri sono metalli pesanti e radicali liberi. Questi composti possono provocare un danno ossidativo a livello della congiuntiva, della cornea e delle palpebre sino ad arrivare a livello maculare, inducono la perossidazione lipidica, abbassano il livello degli antiossidanti e riducono il flusso sanguigno promuovendo ischemia, ipossia e microinfarti.
Non solo, ma è stato dimostrato che il fumo di sigaretta riduce la concentrazione del pigmento della macula, composto da luteina e zeaxantina.
Il rischio di contrarre una disfunzione del film lacrimale è da 2 a 4 volte più elevato nei fumatori rispetto ai non fumatori.
È stato osservato che le donne fumatrici hanno una probabilità di sviluppare una disfunzione del film lacrimale di 4 volte rispetto alle donne non fumatrici, mentre per gli uomini questo valore è 3.

Anche i fumatori passivi non sono esenti dagli effetti nocivi del fumo di sigaretta, ed è stato dimostrato che questi hanno un aumentato rischio di sviluppare la patologia rispetto a coloro che non subiscono il fumo passivo.

Per maggiori informazioni sulla cura e la diagnosi dell’occhio secco scrivete a info@centroitalianoocchiosecco.it oppure chiamate lo 02 63611970. 

occhio secco e menopausa

Occhio secco e menopausa, che relazione c’è?

La secchezza oculare (chiamata anche occhio secco o, in inglese, dry eye)  colpisce soprattutto le donne, arrivando a interessare il 50% delle over 45 e fino al 90% delle donne in menopausa.

Come sono correlati occhio secco e menopausa?

Alcuni ormoni aiutano a stimolare la produzione di lacrime. Per questo le variazioni di livelli ormonali possono ridurre il film lacrimale.

Il film lacrimale rappresenta una specie di barriera liquida e dinamica, che nutre e protegge la superficie oculare dalla polvere, dal vento, dalla disidratazione, dai mille fattori esterni che possono creare problemi.  La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di occhio secco, e provoca maggiore esposizione dell’occhio nei confronti dell’ambiente esterno e maggiore predisposizione a contrarre irritazioni e infezioni come congiuntiviti e cheratiti.

Ecco perché la sindrome dell’occhio secco predilige le donne soprattutto dopo i 35 -40 anni di età: le donne in gravidanza o in menopausa sono il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di secchezza oculare. Una frequenza sempre maggiore causata dalla significativa anticipazione del ciclo mestruale, fino ad interessare il 60% circa delle donne.

I fastidi derivanti dall’occhio secco tendono a divenire più frequenti con il passare degli anni.

L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di occhio secco nella donna in menopausa.

Nei primi 7-8 anni dopo la menopausa il disturbo è controllabile, ma dopo tale periodo l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. Per questo è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori contenenti estradiolo (un estrogeno prodotto dalle ovaie, usato in ambito farmacologico contro i sintomi della menopausa).

Le attuali generazioni femminili hanno in media uno sviluppo ormonale molto anticipato, intorno ai 12- 13 anni, rispetto a solo una decina di anni fa: ciò significa che queste ragazze si avvicineranno alla menopausa verso i 45-48 anni, con conseguenze disidratative che coinvolgono vari distretti, fra cui anche quello oculare.

Le variazioni ormonali legate al periodo menopausale possono facilitare l’insorgenza di cataratta, del glaucoma e delle degenerazioni maculari anche in età precoce, e provocare patologie come infiammazioni della tiroide o tiroiditi autoimmuni.

Il Centro Italiano Occhio Secco è il primo centro italiano completamente dedicato alla cura della Sindrome dell’Occhio Secco. Per maggiori informazioni chiamate lo 02 63611970 oppure scrivete a info@centroitalianoocchiosecco.it.