All’interno del vasto panorama delle proposte terapeutiche per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco, le proposte spaziano dai sostituti lacrimali biologici all’occlusione dei puntini lacrimali, dalla pulizia dei condotti lacrimali (il probing), fino alle terapie anti-infiammatorie mirate ed altre soluzioni ancora. In questo contesto, una soluzione efficace è rappresentata dalla terapia con Luce Pulsata Intensa Regolata. Quest’ultima è ideale per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco causata da Meibomite. I pazienti che vi si sottopongono riferiscono un comfort immediato ed un drastico miglioramento dei sintomi sul lungo periodo. Conosciamola più da vicino.

IRLP, Luce Pulsata Intensa Regolata per Occhio Secco: di che si tratta?

Il trattamento a base di luce pulsata si somministra con l’ausilio di uno strumento di ultima generazione disponibile presso il Centro Italiano Occhio Secco. Obiettivo del trattamento è stimolare e “sbloccare” le ghiandole di Meibomio ostruite. Per questo motivo, la luce pulsata è particolarmente indicata proprio per i pazienti affetti da Sindrome dell’Occhio Secco dovuta a Meibomite.

Cosa sono le ghiandole di Meibomio e perché la loro ostruzione può causare la Sindrome dell’Occhio Secco?

Il film lacrimale che mantiene naturalmente idratato e lubrificato il nostro apparato oculare si compone di una parte acquosa e di una parte oleosa e lipidica. Quest’ultima è secreta dalle ghiandole di Meibomio, che si trovano sul bordo palpebrale inferiore. Può capitare che i dotti delle ghiandole di Meibomio si ostruiscano, impedendo alla componente lipidica di fuoriuscire e di svolgere correttamente la sua funzione. Il risultato è una progressiva secchezza oculare che, sul lungo periodo, può innescare la Sindrome dell’Occhio Secco.

Quali sono i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco?

I sintomi che il paziente sperimenta sono:

  • bruciore;
  • sensazione di corpo estraneo;
  • arrossamento;
  • fotofobia.

Come avviene il trattamento con luce pulsata?

Dopo aver applicato un apposito gel sulle palpebre del paziente e dopo avergli fatto indossare la mascherina, si procede al trattamento. Questo consiste nella somministrazione di una serie di impulsi luminosi intorno alla palpebra inferiore, dall’ interno dell’occhio verso l’esterno. Nelle 2 ore successive al trattamento, il paziente comincia ad avvertire una crescente sensazione di comfort, dovuta all’effetto benefico della luce pulsata sulle ghiandole di Meibomio.

Quali sono le caratteristiche del trattamento con luce pulsata per l’Occhio Secco?

Di seguito, le caratteristiche del trattamento:

  • è di breve durata;
  • è totalmente indolore;
  • il paziente può fare ritorno immediatamente alle sue attività quotidiane;
  • la sensazione di comfort è immediata;
  • le ghiandole di Meibomio vengono sbloccate e stimolate a secernere nuove sostanze lipidiche;
  • il beneficio è a lungo termine (mentre nel caso delle lacrime artificiali, per esempio, il beneficio è a breve termine).

Quante sedute sono necessarie per trarre il massimo beneficio dal trattamento con luce pulsata?

Il ciclo terapeutico prevede generalmente 3 sedute (il numero di sedute può variare in funzione delle necessità, stabilite dal medico), di solito una ogni 15 giorni. Sottoporsi a tutte le sedute con cadenza regolare non solo consente di trarre il massimo beneficio dalla terapia con luce pulsata, ma anche di raggiungere risultati stabili nel tempo. Ecco perché si consiglia di seguire l’intero protocollo e di rispettare i tempi consigliati dal medico.

Per sapere se il trattamento per la Sindrome dell’Occhio Secco con luce pulsata fa al caso tuo, è necessaria una visita oculistica approfondita e mirata. Sarà il medico, infatti, a consigliarti le opzioni di trattamento maggiormente idonee rispetto al tuo stato di salute oculare specifico.

Vuoi saperne di più?

Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 63611970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it

 

 

occhio secco e trucco - Centro Italiano Occhio Secco

A proposito di occhio secco e trucco, nel corso di un convegno svoltosi a Roma nel 2019 la società scientifica Tear Film & Ocular Surface Society ha indicato, prove alla mano, alcuni fattori scatenanti la Sindrome dell’Occhio Secco. Tra questi, anche uno dei migliori amici delle donne: il mascara. 

Un convegno dedicato alle patologie della superficie oculare

Al convegno European TFOS Ambassador Meeting hanno preso parte alcuni tra i più noti e preparati medici, studiosi e ricercatori della superficie oculare. Tra i temi affrontati, le patologie che possono colpire questa delicatissima parte del nostro apparato visivo ma anche i fattori predisponenti ed i fattori di rischio di queste patologie. Durante i lavori è emerso chiaramente che la superficie oculare può essere colpita da alcune patologie croniche anche piuttosto gravi. E non solo: secondo uno studio presentato dalla Tear Film & Ocular Surface Society di Boston, vi sono anche alcune abitudini che possono predisporre allo sviluppo delle patologie della superficie oculare, non ultima la Dry Eye Syndrome – Sindrome dell’Occhio Secco.

Occhio secco e trucco: le conclusioni dello studio presentato dalla TFOS

Secondo lo studio TFOS Dews II presentato a Roma dalla TFOS, anche i cosmetici per il make-up degli occhi possono favorire l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco. Questo accade perchè alcune microparticelle di questi prodotti cosmetici potrebbero andare a depositarsi proprio sulla superficie oculare. La conseguenza è un’alterazione del naturale e corretto equilibrio del film idrolipidico che protegge questa parte del nostro apparato visivo.

Occhio secco e trucco: l’imputato numero uno è il mascara

Scovolino poco igienico e ingredienti non sempre sani possono favorire un impoverimento del film lacrimale

Lo studio su occhio secco e trucco ha sottolineato in particolare come il mascara sia uno dei prodotti che maggiormente possono compromettere l’equilibrio del film idrolipidico della superficie oculare. Questo accade perché lo scovolino del mascara già dopo alcune settimane di utilizzo comincia ad ospitare acari, batteri, residui di cellule morte e sebo. Si noti che questo accumulo di particelle è potenzialmente dannoso e poco igienico anche qualora ad utilizzare il mascara sia sempre la stessa persona.

Oltre alle ragioni igieniche sopra illustrate, gli studiosi hanno messo in evidenza la potenziale capacità irritativa del mascara e dei cosmetici più in generale, anche in virtù della presenza di alcuni ingredienti in grado di impoverire lo strato oleoso del film lacrimale. Un impoverimento che si traduce in una progressiva secchezza oculare ed in fenomeni irritativi che, sul lungo periodo, si possono aggravare e/o cronicizzare.

Non a caso, dunque, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe maggiormente diffusa tra i pazienti di sesso femminile.

Consigli utili per contrastare l’impoverimento del film lacrimale

Alla luce di quanto emerso nel corso del convegno “European TFOS Ambassador Meeting”, possiamo dare ai nostri lettori (in questo caso alle nostre lettrici) alcuni consigli preziosi:

  1. Acquistate sempre cosmetici di buona qualità. Soffermatevi a leggere l’INCI di ciascun prodotto. I prodotti particolarmente ricchi di siliconi, parabeni e petrolati andrebbero, in generale, evitati. Da prediligere invece i prodotti a base di prodotti naturali;
  2. Non tenete i cosmetici nella vostra trousse per troppo tempo. Anche se non sono terminati, controllateli periodicamente e non conservateli per oltre 12 mesi;
  3. Struccatevi sempre molto bene prima di coricarvi, anche se vi sentite davvero stanche;
  4. Se usate le lenti a contatto, non fatevi prendere dalla pigrizia, ma toglietele prima di coricarvi;
  5. Non prestate i vostri cosmetici (mascara, eye liner, ombretti, ma anche spugnette o pennellini per il trucco) ad altre persone.

Per saperne di più…

Per saperne di più o prenotare un appuntamento presso il Centro Italiano Occhio Secco, potete contattarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

La Sindrome dell’Occhio Secco non è una condizione da accettare passivamente. Al contrario, è una patologia che va prima di tutto indagata ed accertata, e poi opportunamente trattata. Dovete sapere, prima di tutto, che la diagnosi non si effettua solamente con un colloquio e con l’osservazione esterna. Al contrario, esistono degli strumenti diagnostici capaci di individuarla con precisione. Ecco quali sono. 

Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco. Gli strumenti

La diagnosi certa è il primo passo per cominciare a stare meglio

Il Centro Italiano Occhio Secco è dotato di una serie di apparecchiature per la diagnosi precisa della Sindrome dell’Occhio Secco. Ottenere la diagnosi non vuol dire avere la certezza che si è affetti da una patologia della quale sarà difficile liberarsi. Anzi, significa intraprendere un percorso di controllo e di cura della patologia. Insomma, si tratta del primo passo verso una qualità di vita decisamente migliore, dal momento che chi ne é affetto sa bene quanto i sintomi possano talvolta rivelarsi limitanti.

Ecco dunque gli strumenti per la diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco

Di seguito vi illustreremo gli strumenti ed i test per la diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco.

  1. Biomicroscopia digitalizzata: è un test che prevede l’osservazione delle strutture anteriori dell’occhio e della palpebra ed eventualmente si può effettuare la colorazione del film lacrimale, con l’obiettivo verificare lo stato di salute della cornea, delle palpebre e della congiuntiva.
  2. Meibografia: è un esame che consente di valutare lo stato di salute delle Ghiandole di Meibomio, alcune tra le ghiandole secretorie che garantiscono la giusta lubrificazione all’occhio. Il loro ruolo è quello di secernere la componente lipidica delle lacrime, quindi sono molto importanti nel processo di lubrificazione oculare oltre a limitare l’evaporazione della parte acquosa. Spesso, la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da un’ostruzione di queste ghiandole.
  3. Interferometria del film lacrimale: l’interferometro è uno strumento non invasivo che permette di osservare la qualità delle lacrime, e quindi la loro composizione. Sarà possibile accertare la presenza o meno dello strato lipidico, la sua distribuzione e collocazione sulle strutture anteriori dell’occhio.
  4. Polaris CSO: anche questo esame per la diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco è fondamentale per valutare la qualità del film lacrimale, la sua composizione e la sua distribuzione a livello delle strutture oculari.
  5. Test di osmolarità: in questo caso, si analizza un campione del film lacrimale del paziente. L’obiettivo è accertare il livello di osmolarità, ovvero di tonicità del film lacrimale. Più questo è alto, più la Sindrome è avanzata.
  6. Test dell’infiammazione: è un test che si effettua prelevando un piccolo campione di lacrime dal bordo inferiore congiuntivale del paziente.
  7. Test di Schirmer: questo test prevede che si applichi una strisciolina di una speciale carta assorbente nella parte inferiore dell’occhio, a livello del bordo inferiore congiuntivale. Il paziente deve poi chiudere gli occhi. Il livello di idratazione dell’occhio determinerà il livello di imbibimento della carta.

 

E’ possibile prenotare un appuntamento presso il Centro Italiano Occhio Secco chiamando dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Che introdurre il pesce azzurro nella dieta faccia bene all’intero organismo è davvero indubbio. Si tratta di un alimento particolarmente sano, poco grasso ed altamente nutriente. Indispensabile per la crescita dei più piccoli, ma anche per la buona salute degli adulti e degli anziani. Questo perché contiene, tra le altre cose, livelli eccellenti di fosforo ed Omega 3. Dalla scienza arriva tuttavia una novità per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ed ha sempre pensato che “fare il pieno” di Omega 3 fosse utile per fronteggiare meglio i sintomi della patologia. Vediamo di che si tratta. 

Cosa sono gli Omega3 e perché fanno così bene?

Gli Omega3 sono acidi grassi polinsaturi essenziali. Il nostro corpo non è in alcun modo capace di produrli autonomamente, ma dal momento che essi hanno molti effetti positivi su diverse funzioni dell’organismo, va da sé che introdurli attraverso l’alimentazione può rivelarsi davvero molto utile.

Pesce azzurro: sano, locale, economico. Cosa volere di più?

Vi sono alcuni alimenti che ne sono davvero particolarmente ricchi, dunque non è necessario acquistarli sotto forma di integratore, a meno che non lo si preferisca. Uno degli alimenti che ne è maggiormente ricco è il pesce azzurro, ovvero pesce locale, pescato nel mar Mediterraneo, di pezzatura piccola. Si tratta di una tipologia di pesce contenente alti livelli di Omega3 e bassissimi livelli di altre tipologie di sostanze meno sane – come i metalli –  invece presenti nei pesci oceanici di pezzatura maggiore. Inoltre, proprio perchè è pesce dei nostri mari, è anche molto più economico.

A cosa fanno bene gli Omega3?

Gli Omega3 rappresentano un vero toccasana per il sistema cardiovascolare. Sono gli “spazzini” delle nostre arterie, perché le tengono pulite aiutando a controllare il livello dei trigliceridi e di conseguenza proteggendoci dalle patologie cardiache. Ma non finisce qui. Gli Omega3 sono preziosi anche per il buon funzionamento delle articolazioni, oltre a nutrire pelle e capelli. Salute e bellezza in una sola mossa, insomma!

Cosa dice la scienza sul rapporto tra assunzione di Omega 3 e trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco?

Se gli Omega3 fanno così bene al nostro apparato cardiovascolare, non si può dire lo stesso del nostro apparato oculare, con riferimento specifico a chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco, ovvero è affetto da un insieme di sintomi che disidratano in modo cronico, ricorrente e persistente degli occhi. Un recente studio del National Institute of Health ha provato infatti che dosi anche elevate di Omega3 non esercitano alcun effetto sull’apparato visivo di chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Lo studio non ha infatti registrato alcun miglioramento dei sintomi nei pazienti affetti dalla sindrome a seguito dell’assunzione di Omega 3, esattamente come coloro che avevano invece assunto una dose di placebo. Insomma, se fino ad oggi avete aggiunto nella vostra dieta settimanale del buon pesce azzurro, sicuramente avete fatto un regalo al vostro organismo ed al vostro apparato cardiovascolare, ma lo stesso non si può dire per i sintomi della Dry Eye Syndrome.

Fonte. Nih.gov

Cosa si può invece fare per contrastare i sintomi dell’Occhio Secco a tavola?

Un buon consiglio è quello di introdurre molti liquidi, sia durante che fuori dai pasti, nonché tanta frutta e verdura di stagione. Questo vi consentirà di fare il pieno anche di vitamine preziose per il benessere oculare, come la vitamina A, e di carotenoidi, che vi ricordiamo sono presenti non solo nelle carote, ma anche nelle verdure a foglia verde.

Occhio Secco e alimentazione - Centro Italiano Occhio Secco

La Dry Eye Syndrome, chiamata anche Tear Disfunction Syndrome è una patologia oculare vera e propria che colpisce, in Italia, il 25% della popolazione, in particolar modo le donne dopo i 45 anni e quelle in menopausa. Una patologia che oggi colpisce sempre più spesso anche gli uomini ed i pazienti in età pediatrica, complice uno stile di vita sempre più legato all’uso dei device elettronici ed una qualità dell’aria non sempre ottimale. La domanda sorge dunque spontanea: come ci si può difendere dalla Sindrome Dell’Occhio Secco, o per lo meno tenerne a bada i sintomi? Esiste qualche rimedio utile? E’ possibile combatterla con l’alimentazione? In questo senso, l’alimentazione non è certamente risolutiva, ma può essere di grande aiuto. Vediamo dunque 5 consigli utili per tenere a bada i sintomi della Sindrome Dell’Occhio Secco curando la propria alimentazione. D’altronde, non dimentichiamo che la salute inizia dalla tavola.

1 – Bere tanta acqua

Sembrerà forse un consiglio banale, ma repetita iuvant, come amavano dire i latini. Il nostro corpo è fatto per il 90% di acqua, dunque bere molto porterà giovamento all’intero organismo. E non solo. Anche i tessuti oculari sono costituiti in gran parte da liquidi. Chi, a maggior ragione, soffre di Sindrome Dell’Occhio Secco, dovrebbe bere molto per aiutare l’occhio a mantenersi ben idratato e ben lubrificato, così da contrastare tanto l’ipolacrimia (ovvero la ridotta produzione di lacrime), quanto la dislacrimia (l’eccessiva evaporazione lacrimale).

2 – Consumare molti Omega3

Gli Omega3 sono dei grassi polinsaturi fondamentali per preservare il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio, le ghiandole esecretorie del liquido lacrimale. Un buon apporto di Omega3 non solo favorisce il buon funzioamento delle suddette ghiandole, ma influisce anche sulla qualità del liquido lacrimale, incrementando la componente lipidica. Largo quindi al pesce azzurro, che contiene un ottimo apporto di Omega3.

3 – Largo alla vitamina A

Un altro “ingrediente” prezioso per la salute oculare e che può aiutare a contrastare i sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco è la vitamina A. La vitamina A esercita un’ottima azione protettiva verso tutte le strutture oculari. Essa è importante perché mantiene i tessuti ben ossigenati e dunque sempre giovani e ben funzionanti, oltre ad esercitare una vera e propria azione protettiva nei confronti delle aggressioni provenienti dall’esterno.

4 – Carotenoidi, gli alleati indispensabili

Vi sono poi due carotenoidi davvero preziosi per la salute oculare, la luteina e la zeaxantina. Si tratta di ingredienti capaci di svolgere il ruolo di “occhiali da sole naturali”, proteggendo gli occhi dall’aggressione dei raggi solari UV, ovvero quelli dannosi per le strutture oculari. Non dimentichiamo che l’esposizione al sole senza un’adeguata protezione può non solo danneggiare gli occhi, ma anche favorire l’insorgenza o peggiorare i sintomi della Dry Eye Syndrome. Il termine carotenoidi vi farà pensare che luteina e zeaxantina siano particolarmente presenti nelle carote, ma è bene sapere che essi sono largamente presenti nelle verdure a foglia, nei piselli, nei porri, negli spinaci e nei piselli. E verde sia!

5 – Bere caffè!

Questo consiglio probabilmente vi lascerà un pò spiazzati, eppure lo dice la scienza. Si sapeva già da tempo che il caffé stimola la produzione di diverse secrezioni come la saliva ed i succhi gastrici, ma la scienza non aveva ancora provato la correlazione tra la caffeina ed il liquido lacrimale. Uno studio del 2012 pubblicato su Ophtalmology, ha invece confermato che l’assunzione di caffeina stimola la produzione di liquido lacrimale. (Fonte: AAO.org. ) Attenzione però a non abusare della caffeina: il suo effetto vasocostrittore potrebbe ripercuotersi negativamente sulla salute oculare, affaticando il nervo ottico e talvolta predisponendo all’insorgenza di altre patologie, come per esempio il glaucoma.

Occhio Secco Indagine Edra per Novartis

Occhio secco: l’indagine Edra per Novartis, realizzata in occasione della Giornata Mondiale della Vista tenutasi il 12 Ottobre 2017, ha voluto fotografare lo scenario italiano della sindrome dell’occhio secco e del suo legame con le abitudini quotidiane, offrendo spunti utili per la gestione dei pazienti che convivono con questa patologia. Novartis ha coinvolto alcuni fra i più autorevoli  esperti italiani, fra cui Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, di cui fa parte il Centro Italiano Occhio Secco di Milano.

Occhio secco: indagine e risultati in breve

Quanto è diffuso l’occhio secco? Quali sono i sintomi dell’occhio secco?

Dalla indagine condotta da Edra per Novartis, emerge che nell’ultimo anno il 65% del campione ha sofferto di disturbi oculari. Tra i sintomi più comuni: occhi secchi o arrossati, bruciore, sensazione di avere qualcosa nell’occhio, prurito, annebbiamento visivo e fotofobia.

In quanti conoscono la patologia dell’occhio secco?

La metà degli intervistati non è stata in grado di identificare il proprio disturbo, dimostrando quindi che la conoscenza della sindrome dell’occhio secco è ancora scarsa.

Occhio secco, smartphone e computer

Il 57% degli intervistati utilizza quotidianamente dispositivi digitali come smartphone, tablet o computer, per una durata media di ben oltre le 5 ore. La maggior parte delle persone ritiene che questa esposizione contribuisca ad aumentare il rischio di insorgenza dell’occhio secco.

Sindrome dell’occhio secco: sintomi e cause

L’occhio secco è una patologia che consiste nell’alterazione dell’equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. La superficie oculare risulta poco lubrificata, con sintomi come bruciore, senso di corpo estraneo, fotofobia e difficoltà ad aprire le palpebre. Le cause dell’occhio secco possono essere diverse: abitudini e stili di vita poco salutari, età, predisposizione ed altre patologie. L’uso prolungato di computer, tablet, e-reader e smartphone sta diventando una delle principali cause della sindrome dell’occhio secco: questa abitudine riduce la frequenza di ammiccamento, cioè del battito delle palpebre, impedendo così all’occhio di lubrificarsi come dovrebbe.

Altre cause sono di origine ormonale, come la menopausa, o l’età avanzata e l’uso di alcuni farmaci, la carenza di vitamina A, la polvere, l’inquinamento, malattie autoimmuni e anche l’abuso delle lenti a contatto.

Il coinvolgimento degli esperti

Al fine di accendere i riflettori sulla sindrome dell’occhio secco, Novartis ha coinvolto alcuni fra i massimi esperti italiani in un tavolo di lavoro per dar vita ad un dibattito sull’attuale situazione di incidenza, diagnosi e trattamento terapeutico della patologia in Italia.

Il tavolo di lavoro è composto da:

  • Massimo Accorinti, Dipartimento di Oftalmologia, Università La Sapienza di Roma;
  • Pasquale Aragona, Dipartimento di Scienze biomediche, Referente Regionale del Centro per le malattie della superficie oculare, Università di Messina;
  • Stefano Barabino, Clinica Oculistica, Di.N.O.G.M.I, Università di Genova;
  • Lucio Buratto, Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) e Centro Italiano Occhio Secco, Milano
  • Andrea Leonardi, Dipartimento di Neuroscienze, Unità di Oftalmologia, Università di Padova;
  • Francesco Loperfido, responsabile ambulatorio di oftalmologia generale, Ospedale San Raffaele; oftalmologo Commissione Difesa Vista
  • Rita Mencucci, Clinica Oculistica Università di Firenze, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze;
  • Maurizio Rolando, Centro superficie oculare, IsPre Oftalmica, Genova
  • Paolo Vintani, Vice Presidente di Federfarma Milano

La sindrome dell’occhio secco è una patologia ancora troppo sottovalutata e su cui è necessario creare maggiore attenzione e una corretta informazione“ – commentano gli esperti coinvolti nel tavolo di lavoro Ciò significa fare educazione sulle cause che possono contribuire alla comparsa della malattia e creare una cultura sui corretti comportamenti per mantenere in salute i propri occhi. Il tavolo di lavoro vuole analizzare il contesto attuale, sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti – esperti e possibili pazienti – fornendo inoltre indicazioni pratiche per aiutare a prevenire e gestire la sindrome dell’occhio secco attraverso un approccio a 360 gradi”.

Fonte: Novartis

Qualche suggerimento in caso di occhio secco

Occhio secco

In caso di occhi rossi o irritati, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio oculista. La sindrome dell’occhio secco, se non trattata correttamente, può peggiorare sensibilmente al punto da influenzare in modo notevole la vita di tutti i giorni. L’oculista potrà inizialmente prescrivere l’utilizzo di lacrime artificiali e la sospensione delle lenti a contatto, qualora in uso. Inoltre è importante idratare correttamente l’organismo, bevendo almeno due litri d’acqua al giorno, e seguire una dieta bilanciata e ricca di omega 3 e omega 6. Per i casi di occhio secco più seri sono previste diverse soluzioni, come l’occlusione dei puntini lacrimali, il lipflow o la luce pulsata.

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Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Occhio secco cause: 10 sono i principali fattori scatenanti

Le cause della sindrome dell’occhio secco sono molteplici e di natura molto diversa fra loro. Stili di vita inadeguati, ambienti poco umidificati, patologie pregresse e, soprattutto per le donne, l’età. Si stima che circa il 90% delle donne in menopausa soffra di secchezza oculare. Ma l’incidenza di questo disturbo oculare è in aumento costante, vediamo perché.

Occhio secco: cause e fattori scatenanti in 10 punti

In occasione  della Settimana della prevenzione e diagnosi dell’occhio secco – tenutasi in 5 città italiane fra il 3 ed il 7 aprile di quest’anno col coinvolgimento del Centro Italiano Occhio Secco ed altre 4 importanti strutture, il nostro Dott. Giuseppe Di Meglio ha incontrato gli amici di Silhouette Donna (clicca qui per l’articolo completo) per parlare dei 10 fattori scatenanti che più spesso causano l’occhio secco.

  1. Smog: le polveri sottili irritano ed alterano la lacrimazione;
  2. Fattori ambientali e climatici:  ambienti poco umidi, polverosi, o una prolungata esposizione degli occhi al sole;
  3. Allergie;
  4. Malattie preesistenti: ipotiroidismo, ipertiroidismo, artrite reumatoide, lupus.
  5. Alcuni tipi di farmaci: antidepressivi, antistaminici, decongestionanti nasali, ansiolitici, contraccettivi orali, betabloccanti, diuretici;
  6. Utilizzo assiduo di lenti a contatto;
  7. Lavoro al computer: La scarsa umidificazione dell’ambiente, resa più precaria dalle ventole di raffreddamento dei computer e di altri device, il prolungato senso di impegno e attenzione, lo stress posturale, provocano alla lunga un netto rallentamento dell’ammiccamento palpebrale. Sbattendo meno le palpebre, non lubrifichiamo correttamente i nostri occhi.
  8. Abuso di tablet e smartphone: L’ammiccamento si riduce e la postura in avanti del collo altera l’apertura palpebrale.
  9. Fumo: è causa di quasi il 30% dei casi di occhio secco. Le donne che fumano rischiano di sviluppare una disfunzione del film lacrimale 4 volte di più rispetto alle non fumatrici. Il rischio è aumentato anche dal fumo passivo.
  10. Altre cause: rosacea, degenerazioni della cornea presenti dalla nascita o acquisite, congiuntivi batteriche, allergiche o virali, herpes zoster, infiammazioni delle palpebre (blefariti), interventi di chirurgica oculare o delle palpebre (blefaroplastica), uso di tossina botulinica per fini estetici.

Qualche suggerimento in caso di occhio secco

Occhio secco

In caso di occhi rossi o irritati, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio oculista. La sindrome dell’occhio secco, se non trattata correttamente, può peggiorare sensibilmente al punto da influenzare in modo notevole la vita di tutti i giorni. L’oculista potrà inizialmente prescrivere l’utilizzo di lacrime artificiali e la sospensione delle lenti a contatto, qualora in uso. Inoltre è importante idratare correttamente l’organismo, bevendo almeno due litri d’acqua al giorno, e seguire una dieta bilanciata e ricca di omega 3 e omega 6. Per i casi di occhio secco più seri sono previste diverse soluzioni, come l’occlusione dei puntini lacrimali, il lipflow o la luce pulsata.

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Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Dott. Lucio Buratto

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e Coordinatore del Centro Italiano Occhio Secco – torna ospite di Luciano Onder all’interno della rubrica TG5 Salute, durante il TG5 delle ore 13.00 di Mercoledi 12 Aprile.

Gli argomenti del servizio TV

Il Dott. Buratto parlerà dei sintomi, delle concause e naturalmente dei possibili rimedi per la sindrome dell’occhio secco.

Vi aspettiamo!

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Sindrome dell'occhio secco nei bambini

Un recente studio conferma che l’utilizzo prolungato di smartphone o tablet può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini.

La sindrome dell’occhio secco è un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio di chi ne è affetto. La secchezza oculare è dovuta ad una insufficiente produzione di liquido lacrimale o ad una eccessiva evaporazione di esso, e può avere origini congenite, involutive (cioè legate all’invecchiamento) oppure acquisite: l’uso troppo frequente di lenti a contatto o un ambiente poco umido o polveroso sono i classici fattori scatenanti di questa patologia spesso sottovalutata, ma che può comportare problemi molto seri e arrivare, a volte, a compromettere la possibilità di una vita normale.

Fra le cause acquisite dell’occhio secco, l’utilizzo troppo assiduo di smartphone, tablet e computer sta assumendo negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, soprattutto fra i bambini. Lo conferma uno studio effettuato dal College of Medicine del Chung Ang University Hospital di Seul e pubblicato su Bmc Ophtalmology.

Fra i bambini presi in esame, l’8,3% di quelli che vivono in città ed utilizzano assiduamente strumenti come lo smartphone hanno presentato i sintomi della sindrome dell’occhio secco. Gli stessi sintomi sono stati riscontrati nel 2,8% dei bambini che vivono in zone più rurali. I bambini che non hanno manifestato alcun tipo di disturbo sono stati quelli che passavano molto più tempo impegnati in attività all’aria aperta anziché davanti al cellulare.

L’utilizzo prolungato di smartphone, tablet, computer o TV può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco in quanto durante queste attività i nostri occhi, e quelli dei più piccoli, tendono a sbattere le palpebre molto meno frequentemente del normale, generando un’eccessiva evaporazione ed una ridotta produzione del liquido lacrimale. L’occhio, inoltre, tende a stancarsi a causa del continuo sforzo accomodativo a cui viene sottoposto, dovuto alla distanza troppo ravvicinata a cui vengono tenuti questi device.

La soluzione per i più piccoli c’è ed è molto semplice: limitare l’uso di questi strumenti ad un massimo di mezz’ora al giorno e preferire ad essi attività ricreative alternative e più stimolanti, possibilmente all’aperto.

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Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

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Dott. Lucio Buratto

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e Coordinatore del Centro Italiano Occhio Secco – sarà ospite di Luciano Onder all’interno della rubrica TG5 Salute, durante il TG5 delle ore 13.00 di Mercoledi 23 Novembre.

Il Dott. Buratto parlerà dei sintomi, delle concause e naturalmente dei possibili rimedi per la sindrome dell’occhio secco.

Vi aspettiamo!

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Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

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