Occhio secco: l’indagine Edra per Novartis, realizzata in occasione della Giornata Mondiale della Vista tenutasi il 12 Ottobre 2017, ha voluto fotografare lo scenario italiano della sindrome dell’occhio secco e del suo legame con le abitudini quotidiane, offrendo spunti utili per la gestione dei pazienti che convivono con questa patologia. Novartis ha coinvolto alcuni fra i più autorevoli esperti italiani, fra cui Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, di cui fa parte il Centro Italiano Occhio Secco di Milano.
Occhio secco: indagine e risultati in breve
Quanto è diffuso l’occhio secco? Quali sono i sintomi dell’occhio secco?
Dalla indagine condotta da Edra per Novartis, emerge che nell’ultimo anno il 65% del campione ha sofferto di disturbi oculari. Tra i sintomi più comuni: occhi secchi o arrossati, bruciore, sensazione di avere qualcosa nell’occhio, prurito, annebbiamento visivo e fotofobia.
In quanti conoscono la patologia dell’occhio secco?
La metà degli intervistati non è stata in grado di identificare il proprio disturbo, dimostrando quindi che la conoscenza della sindrome dell’occhio secco è ancora scarsa.
Occhio secco, smartphone e computer
Il 57% degli intervistati utilizza quotidianamente dispositivi digitali come smartphone, tablet o computer, per una durata media di ben oltre le 5 ore. La maggior parte delle persone ritiene che questa esposizione contribuisca ad aumentare il rischio di insorgenza dell’occhio secco.
Sindrome dell’occhio secco: sintomi e cause
L’occhio secco è una patologia che consiste nell’alterazione dell’equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. La superficie oculare risulta poco lubrificata, con sintomi come bruciore, senso di corpo estraneo, fotofobia e difficoltà ad aprire le palpebre. Le cause dell’occhio secco possono essere diverse: abitudini e stili di vita poco salutari, età, predisposizione ed altre patologie. L’uso prolungato di computer, tablet, e-reader e smartphone sta diventando una delle principali cause della sindrome dell’occhio secco: questa abitudine riduce la frequenza di ammiccamento, cioè del battito delle palpebre, impedendo così all’occhio di lubrificarsi come dovrebbe.
Altre cause sono di origine ormonale, come la menopausa, o l’età avanzata e l’uso di alcuni farmaci, la carenza di vitamina A, la polvere, l’inquinamento, malattie autoimmuni e anche l’abuso delle lenti a contatto.
Il coinvolgimento degli esperti
Al fine di accendere i riflettori sulla sindrome dell’occhio secco, Novartis ha coinvolto alcuni fra i massimi esperti italiani in un tavolo di lavoro per dar vita ad un dibattito sull’attuale situazione di incidenza, diagnosi e trattamento terapeutico della patologia in Italia.
Il tavolo di lavoro è composto da:
- Massimo Accorinti, Dipartimento di Oftalmologia, Università La Sapienza di Roma;
- Pasquale Aragona, Dipartimento di Scienze biomediche, Referente Regionale del Centro per le malattie della superficie oculare, Università di Messina;
- Stefano Barabino, Clinica Oculistica, Di.N.O.G.M.I, Università di Genova;
- Lucio Buratto, Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) e Centro Italiano Occhio Secco, Milano
- Andrea Leonardi, Dipartimento di Neuroscienze, Unità di Oftalmologia, Università di Padova;
- Francesco Loperfido, responsabile ambulatorio di oftalmologia generale, Ospedale San Raffaele; oftalmologo Commissione Difesa Vista
- Rita Mencucci, Clinica Oculistica Università di Firenze, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze;
- Maurizio Rolando, Centro superficie oculare, IsPre Oftalmica, Genova
- Paolo Vintani, Vice Presidente di Federfarma Milano
“La sindrome dell’occhio secco è una patologia ancora troppo sottovalutata e su cui è necessario creare maggiore attenzione e una corretta informazione“ – commentano gli esperti coinvolti nel tavolo di lavoro – Ciò significa fare educazione sulle cause che possono contribuire alla comparsa della malattia e creare una cultura sui corretti comportamenti per mantenere in salute i propri occhi. Il tavolo di lavoro vuole analizzare il contesto attuale, sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti – esperti e possibili pazienti – fornendo inoltre indicazioni pratiche per aiutare a prevenire e gestire la sindrome dell’occhio secco attraverso un approccio a 360 gradi”.
Fonte: Novartis
Qualche suggerimento in caso di occhio secco
In caso di occhi rossi o irritati, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio oculista. La sindrome dell’occhio secco, se non trattata correttamente, può peggiorare sensibilmente al punto da influenzare in modo notevole la vita di tutti i giorni. L’oculista potrà inizialmente prescrivere l’utilizzo di lacrime artificiali e la sospensione delle lenti a contatto, qualora in uso. Inoltre è importante idratare correttamente l’organismo, bevendo almeno due litri d’acqua al giorno, e seguire una dieta bilanciata e ricca di omega 3 e omega 6. Per i casi di occhio secco più seri sono previste diverse soluzioni, come l’occlusione dei puntini lacrimali, il lipflow o la luce pulsata.
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Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni, contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.
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