vitamina A e Sindrome dell'Occhio Secco - centroitalianoocchiosecco.it

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia multifattoriale che interessa e colpisce trasversalmente persone di età, genere, abitudini e storia clinica differenti. Tra le cause che la possono innescare troviamo anche quelle di indole alimentare. A tal proposito, soffermiamoci oggi sui risvolti – talvolta anche importanti – che la carenza di vitamina A può esercitare sulla salute oculare. 

Mangiare bene aiuta a preservare il benessere della superficie oculare

Sono diverse le ricerche scientifiche che dimostrano quanto l’alimentazione possa influire positivamente sul benessere dell’apparato visivo e in particolare della superficie oculare. Vitamine, sali minerali, antiossidanti – sia assunti tramite alimentazione, sia sotto forma di integratori – possono proteggere l’occhio dalle aggressioni esterne e mantenere la sua superficie perfettamente idratata, lubrificata, efficiente e funzionante. Tra gli ingredienti più utili e preziosi troviamo – come confermato dalla scienza – gli Omega3 ed innumerevoli vitamine, tra cui la A, la B12, la vitamina C, D, ma anche la lattoferrina, il selenio e, non ultima, la curcumina. Ma cosa succede se, al contrario, uno di questi elementi viene a mancare?

Carenza di vitamina A e Sindrome dell’Occhio Secco

La vitamina A include due nutrienti fondamentali: il retinolo e i carotenoidi. Oltre ad esercitare un ruolo importante in diversi ambiti dell’organismo, essa svolge anche un ruolo cruciale nel promuovere il buon andamento della funzione visiva, in particolare in condizioni di poca luce. Preserva la salute delle mucose, mantiene lo stato di benessere della retina, favorisce la crescita dell’epitelio corneale. Esercita altresì un ruolo importante nel migliorare la qualità della superficie oculare, favorendo un’adeguata produzione di lacrime sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Non a caso, la Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che risente particolarmente di un’eventuale carenza di vitamina A. Si consideri che un’importante carenza di vitamina A associata a grave malnutrizione – riscontrabile oggigiorno nei paesi in via di sviluppo – è una causa frequente di cecità.

Conviene sapere che una carenza di vitamina A può compromettere l’equilibrio del film lacrimale, riducendo la lacrimazione ed innescando quella secchezza oculare cronica e persistente che può sfociare nella Sindrome dell’Occhio Secco. Oltre ai tipici sintomi della Sindrome, una carenza di vitamina A può esporre l’occhio ad infezioni o causare lesioni della cornea.

Come ci si accorge di avere una carenza di vitamina A?

I sintomi di una carenza di vitamina A possono dunque essere:

  • peggioramento dello stato di salute della superficie oculare, con secchezza marcata, cronica e persistente ed episodi dolorosi quali ulcere corneali o infezioni
  • secchezza della pelle, perdita di capelli, unghie indebolite, labbra screpolate
  • indebolimento del sistema immunitario

In generale, assumere una dose adeguata di vitamina A tramite l’alimentazione può aiutare a migliorare la sintomatologia connessa alla Sindrome dell’Occhio Secco. Fermo restando che il “fai da te” non è mai una buona idea, si consiglia di recarsi sempre e prima di tutto a controllo presso specialisti nella Sindrome dell’Occhio Secco, per confermare la diagnosi e seguire un protocollo di cura mirato e personalizzato sulla base delle proprie esigenze. Un percorso terapeutico che includerà – ove necessario – anche l’assunzione di integratori vitaminici specifici.

Leggi anche: cosa mangiare se si è affetti da vitamina A

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Pensi di soffrire di Sindrome dell’Occhio Secco o ti capita di sperimentare i sintomi sopra descritti? Una visita di controllo potrebbe essere una buona idea. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

occhio secco e vita sedentaria - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Le conseguenze della sedentarietà si misurano anche in termini di incidenza sempre maggiore di alcune patologie dello scheletro (derivanti da posture scorrette), dell’apparato visivo, ma anche di tutto l’organismo più in generale. E a proposito di salute oculare, alcuni ricercatori hanno indagato la correlazione esistente tra la Sindrome dell’Occhio Secco e gli stili di vita sedentaria. Vediamo cosa è emerso.

La vita sedentaria è fattore di rischio di diverse patologie

Condurre uno stile di vita sedentario e poco propenso all’attività motoria può pregiudicare lo stato di salute generale dell’organismo. Portando ad uno stato infiammatorio lieve ma costante e generalizzato, cioè una condizione di salute nella quale l’organismo è più vulnerabile ed esposto ad andare incontro a patologie cronico-degenerative e sistemiche. Tra queste, menzioniamo l’osteoporosi ma anche la Sindrome dell’Occhio Secco, solo per fare qualche esempio.

Se ad uno stile di vita prettamente sedentario aggiungiamo la propensione ad indulgere in stili alimentari poco virtuosi, abusando di cibi grassi, fritti, altamente calorici e industriali, il rischio è anche quello di sviluppare un’altra patologia sistemica tipica dei nostri tempi, ovvero il diabete di tipo 2.

Parlando di alimentazione, peraltro, si consideri che molti alimenti sono ricchi di vitamine, sali minerali, antiossidanti e acqua, tutti elementi fondamentali per il nostro benessere cellulare.

Qual è il legame tra sedentarietà e Sindrome dell’Occhio Secco?

Lo stato infiammatorio generalizzato innescato dalla sedentarietà può anche predisporre alla Sindrome dell’Occhio Secco. Per prevenire il disturbo, è utile bere molto, curare l’alimentazione prediligendo alimenti freschi e di stagione ed evitare fumo e alcol. Ma non solo: praticare un po’ di attività motoria durante la settimana favorisce la regressione dell’infiammazione e previene l’insorgenza di molte patologie, tra cui anche la secchezza oculare. Questo perché l’attività motoria assicura e promuove una buona ossigenazione dei tessuti, che è alla base del benessere e che contrasta l’insorgenza delle patologie tradizionalmente connesse alla produzione di radicali liberi ed al decadimento cellulare.

Alcuni consigli pratici da seguire per prevenire l’occhio secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia cronica foriera di sintomi fastidiosi spesso considerati, da chi ne è affetto, poco sopportabili e quasi invalidanti. Solo costanza ed impegno (assieme all’imprescindibile presenza di uno specialista) consentono poi di gestirla e curarla con efficacia. Ecco perché è bene prevenirla, ove possibile. Di seguito, alcuni consigli pratici per prevenire la Sindrome dell’Occhio Secco laddove si conduca uno stile di vita particolarmente sedentario:

  • interrompere la sedentarietà recandosi al lavoro in bicicletta, a piedi o facendo qualche esercizio durante le pause lavorative
  • fare una breve passeggiata dopo cena durante la buona stagione
  • alzarsi mezz’ora prima del solito per praticare un po’ di yoga
  • bere molto, soprattutto fuori dai pasti
  • prediligere pasti freschi preparati in casa
  • ridurre l’uso dei dispositivi elettronici quando non si è al lavoro

Correggere il proprio stile di vita non significa affrontare cambiamenti radicali. Piuttosto, si tratta di dedicare piccole attenzioni a se stessi, con l’obiettivo vivere meglio e più a lungo.

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Conduci uno stile di vita particolarmente sedentario e soffri occasionalmente di disturbi oculari? Potresti essere affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

occhio secco cosa mangiare - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Anche se a volte ce ne dimentichiamo, un’alimentazione corretta, sana e ben bilanciata è il primo passo per stare bene e per prenderci cura come dovremmo del nostro organismo. Ancor più in presenza di patologie ben specifiche. Eppure, il poco tempo a disposizione per preparare pasti adeguati e un pizzico di golosità che ci spinge a consumare cibi meno salutari, non sempre giocano a nostro favore. Chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco, invece, dovrebbe prestare maggiore attenzione alla buona tavola, nella consapevolezza che l’alimentazione può essere un’ottima alleata nel mantenimento di uno stato di maggior benessere oculare. Vediamo allora come strutturare la propria dieta.

Cosa bere se si è affetti da Sindrome dell’Occhio Secco

Il primo consiglio – ça va sans dire – è quello di bere molta acqua, durante i pasti così come fuori dai pasti. La Sindrome dell’Occhio Secco risente fortemente dello stato di idratazione corporea ed è spesso causata da una perdita di liquidi a livello di superficie oculare. Dunque, reintegrare i liquidi persi bevendo molto è il primo passo da compiere. Il secondo consiglio interessante in merito a cosa bere per prevenire l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco vi lascerà invece senza parole: ebbene, secondo alcune ricerche scientifiche, la caffeina stimola e favorisce la produzione di liquido lacrimale. Gli amanti del caffè saranno sicuramente felici di saperlo. Attenzione però a non esagerare!

E cosa mangiare?

Il consiglio generale è quello di limitare grassi, fritti ed insaccati e prediligere una dieta ricca, varia e colorata, basata sull’introduzione di frutta e verdura di stagione, carni bianche, pesce azzurro e semi oleosi. Tra i cibi da prediligere e da non far mancare nel proprio regime alimentare settimanale, elenchiamo:

  • I carotenoidi, come luteina e zeaxantina e il retinolo (noto anche come vitamina A) ampiamente presenti non solo nelle carote, ma anche nelle verdure a foglia. Secondo la scienza, i carotenoidi esercitano una forte azione protettiva nei confronti delle strutture oculari, ma sono anche in grado di controllare i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco.
  • Gli omega 3, dei grassi polinsaturi in grado di promuovere il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio e influire anche positivamente sulla qualità del film lacrimale. Si trovano in abbondanza nel pesce azzurro.
  • Lo zinco, un minerale che esercita un ruolo importante nel preservare l’idratazione corporea a tuttotondo, e che si trova nel pesce, nella carne, nella frutta secca, nel cacao, nel tuorlo dell’uovo, nel latte.
  • Il potassio, un minerale che riveste a sua volta un ruolo importante nel mantenimento dell’idratazione corporea, e che troviamo in abbondanza nei legumi e nelle banane.
  • La vitamina C, da assumere a maggior ragione se si è anche affetti da diabete. Secondo gli studiosi, difatti, la carenza di vitamina C che colpisce tipicamente i diabetici è anche fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco. Troviamo la vitamina C negli agrumi, nei kiwi, nei frutti di bosco, ma anche nelle verdure a foglia.

Cos’altro fare per difendersi dalla Sindrome dell’Occhio Secco

La buona tavola e il controllo degli eccessi alimentari sono un ottimo punto di partenza per prendersi cura della propria salute oculare e difendersi dai sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Ma non è l’unico. In presenza di Sindrome dell’Occhio Secco, tuttavia, è davvero importante attuare una strategia che includa anche la figura di un medico specialista nella patologia. Sarà lo specialista ad indicare eventuali percorsi terapeutici da seguire, al fine di mettere in atto un percorso di cura e di ripristino del proprio benessere oculare lungimirante e ben strutturato.

Leggi anche: Sindrome dell’Occhio secco, 5 consigli utili per combatterla a tavola

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Se soffri di Sindrome dell’Occhio Secco, rivedi la tua dieta settimanale introducendo maggiormente gli alimenti sopra descritti e non dimenticare di chiedere il parere di uno specialista. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

allergie stagionali occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare a sempre più ampia diffusione. Nelle sue manifestazioni più marcate, esercita un’influenza negativa sul benessere oculare così come emotivo di chi ne è affetto. Pregiudicando anche il buon andamento della vita lavorativa e sociale. Per questo motivo, innumerevoli università ed associazioni (come per esempio la Tear Film & Ocular Surface Society) si sono prodigate negli ultimi anni nello studio e nell’approfondimento delle sue caratteristiche, al fine di andare a fondo delle sue origini e di individuare soluzioni efficaci per il suo trattamento. Oggi – con l’aiuto dei risultati emersi da molte di queste ricerche – approfondiamo insieme il tema del legame tra allergie oculari e Sindrome dell’Occhio Secco.

Allergie oculari e sindrome dell’occhio secco: che cosa NON hanno in comune

A prima vista le allergie oculari e la sindrome dell’occhio secco sembrano non avere proprio nulla in comune. Difatti:

  • Età: le allergie stagionali si manifestano soprattutto in pazienti in giovane età, mentre la secchezza oculare è maggiormente frequente in pazienti in età adulta
  • Cause: le allergie stagionali si scatenano come reazione all’esposizione ad un allergene, mentre la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da differenti tipologie di fattori, non sempre e non necessariamente di natura allergica

Tuttavia, come anticipato in apertura, diversi team di ricercatori hanno ritenuto opportuno di approfondire la questione, e di verificare l’eventuale legame tra le due patologie.

Che cosa invece le accomuna

Effettivamente sono diversi gli studi scientifici che confermano il legame tra i due disturbi. Tutti i ricercatori sono concordi nell’indicare le allergie oculari come fattori predisponenti la Sindrome dell’Occhio Secco.

La ragione di questo legame va individuata nella capacità delle allergie stagionali, siano esse lievi o marcate (dunque capaci di causare una congiuntivite allergica comune oppure una più importante cheratocongiuntivite) di compromettere l’equilibrio del film lacrimale. Un aspetto che è tipico delle fasi d’esordio proprio della Sindrome dell’Occhio Secco.

Le allergie stagionali possono:

  • rendere instabile il film lacrimale
  • favorire l’evaporazione della componente acquosa del film lacrimale
  • causare stati infiammatori a livello oculare
  • talvolta danneggiare la superficie oculare
  • nelle loro manifestazioni più marcate, favorire l’attivazione intensa e costante dei recettori sensoriali collocati sulla cornea (i nocicettori)

Per questo motivo, le allergie stagionali non solo possono essere strettamente legate alla sindrome dell’Occhio Secco, ma possono anche esserne una delle cause scatenanti ed un importante fattore di rischio, pur tenendo presente che la Sindrome è una patologia definita dagli esperti come multifattoriale.

Che fare in presenza di allergie oculari e occhio secco?

E’ fondamentale gestire la propria salute visiva con un approccio a tuttotondo, curando sia l’allergia, sia la secchezza oculare. Il primo passo da compiere è quello di individuare l’allergene al quale si è sensibili, rivolgendosi pertanto ad uno specialista in allergologia. Curare adeguatamente l’allergia è il primo passo per ridurre il rischio di ammalarsi di Sindrome dell’Occhio Secco. Contestualmente, però, è necessario anche rivolgersi ad un oculista specializzato nella terapia della Sindrome dell’Occhio Secco.

Per quanto riguarda il recupero del benessere oculare, in caso di discomfort causato da allergia è possibile che siano prescritti sostituti lacrimali ad azione idratante. Nello specifico, un buon riscontro è offerto da quelli per uso topico a base di acido ialuronico. 

Pur tuttavia, nel corso di una visita specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco approfondita è possibile valutare, assieme all’oculista, eventuali percorsi terapeutici più mirati, orientati al ritrovamento di un benessere oculare – e di conseguenza anche emotivo – maggiormente stabile e durevole nel tempo.

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Desideri prenotare una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco? Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

occhio secco e reflusso gastroesofageo - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco si caratterizza per una serie di sintomi ben precisi tra cui, oltre alla marcata secchezza oculare, menzioniamo anche bruciore, arrossamento, sensazione di corpo estraneo o sabbiolina, fotofobia. Ebbene, vi sorprenderete a scoprire che questi sintomi possono essere anche provocati dalla Sindrome da Reflusso Gastroesofageo che, a livello oculare, si può manifestare sotto forma di Sindrome del Reflusso Oculare.  Insomma, come fanno organi e distretti così distanti a presentare sintomi comuni e soprattutto correlati tra di loro? Ci accingiamo a spiegarlo nei paragrafi seguenti.

Cos’è la Sindrome da Reflusso Gastroesofageo

La Sindrome da Reflusso Gastroesofageo è una patologia che interessa l’apparato digerente con particolare riferimento allo stomaco e all’esofago. Accade che i succhi gastrici presenti naturalmente nello stomaco fuoriescano verso l’alto in direzione dell’esofago in modo del tutto anomalo, a causa di una incompleta ed imprecisa chiusura della valvola deputata all’opportuna separazione tra i due organi, il cardias. Chi è affetto da reflusso gastroesofageo sperimenta rigurgiti acidi, dolore allo stomaco, senso di bruciore all’esofago, ma anche tosse asmatica, abbassamento di voce, raucedine. Il reflusso gastroesofageo diviene patologico quando è persistente nel tempo: in tal caso è bene rivolgersi ad uno specialista ed intraprendere l’opportuno percorso terapeutico.

In che modo il reflusso gastrico è legato all’occhio secco

Il mondo della scienza non cessa di approfondire e studiare non solo le patologie ma anche le ripercussioni che queste possono esercitare a tuttotondo sul nostro organismo. Ebbene, diversi studi scientifici hanno evidenziato come i succhi gastrici riescano a penetrare anche nel sacco lacrimale tramite i dotti nasali, innescando la Sindrome da Reflusso Oculare. Non a caso, si è evidenziato che nelle lacrime di chi è affetto da reflusso gastroesofageo è presente la pepsina, quell’enzima che si trova proprio all’interno dei succhi gastrici.

La Sindrome da Reflusso Oculare presenta una gamma di sintomi molto simili a quelli della Sindrome dell’Occhio Secco e – sempre dati alla mano – sembra che laddove sia presente la prima, si manifesti sovente anche la seconda. Lo stesso accade con riferimento alla Sindrome di Sjogren, anch’essa caratterizzata da secchezza oculare, bruciore, fotofobia e diversi altri sintomi sicuramente già noti a chi legge.

Cosa fare se si è affetti da reflusso gastroesofageo e occhio secco

Nel caso in cui si sia affetti da entrambe le patologie, è bene recarsi dai due specialisti esperti in materia ed sottoporsi parallelamente e con la giusta costanza ai trattamenti prescritti. Certamente curare il reflusso gastroesofageo potrà migliorare sensibilmente il quadro clinico lato oculare, ma è fondamentale recarsi anche presso uno specialista in oftalmologia per curare, al contempo, anche la Sindrome dell’Occhio Secco. Presso il Centro Italiano Occhio Secco troverai un team di specialisti esperti nella cura della patologia a tuttotondo, affrontandola nella maniera più corretta e prendendo in esame il quadro clinico generale di ciascun paziente.

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Presso il Centro Italiano Occhio Secco abbiamo a cuore il tuo benessere visivo. Chiamaci oggi stesso per una visita specialistica: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

stanchezza cronica - occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Secondo i risultati emersi da una recente ricerca scientifica, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS). Sicuramente, se chi legge queste righe è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, saprà bene che spesso le difficoltà nel riposo notturno si fanno sentire. Sembra tuttavia che, a lungo andare, queste difficoltà si traducano in una vera e propria patologia. Un motivo in più per prendersi cura adeguatamente della propria salute oculare. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica e in che modo si può manifestare.

Cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica?

La Sindrome della Stanchezza Cronica – nota anche come Sindrome da Fatica Cronica – è una patologia caratterizzata da un insieme di sintomi protratti nel tempo, persistenti e non facili da esacerbare. Tra questi menzioniamo:

  • una sensazione costante di affaticamento e stanchezza anche a seguito di sforzi o movimenti minimi
  • l’effetto non ristoratore del riposo notturno
  • dolori muscolo scheletrici cronici
  • difficoltà di concentrazione e di attenzione
  • cefalee frequenti
  • difficoltà generalizzata nell’affrontare anche piccole mansioni quotidiane

Il paziente affetto da Sindrome da Stanchezza Cronica sperimenta un senso di astenia e fatica costante che, a lungo andare, si cronicizzano e divengono invalidanti. Vediamo subito quale può essere secondo gli esperti il legame tra Sindrome da Stanchezza Cronica e Sindrome dell’Occhio Secco.

In che modo la Sindrome dell’Occhio Secco predispone alla Sindrome da Stanchezza Cronica

Secondo i risultati di una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università di Taiwan, vi sono diverse patologie che possono predisporre allo sviluppo della Sindrome da Stanchezza Cronica. E la Sindrome dell’Occhio Secco è una di queste. Era già noto alla scienza che chi soffre di secchezza oculare fatica a riposare adeguatamente, ma ora la scienza fa un passo avanti e conferma che i disturbi del sonno possono a loro volta cronicizzarsi e diventare difficili da esacerbare.

Per confermare la loro ipotesi, i ricercatori hanno preso in esame due gruppi di pazienti: un primo gruppo non affetto da Occhio Secco e un secondo gruppo invece affetto dalla patologia. A seguito dell’osservazione dei due gruppi, le conclusioni degli esperti sono state 3:

  1. chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ha il doppio delle possibilità di sviluppare la Sindrome da Fatica Cronica rispetto a chi non ne soffre;
  2. anche se in prima battuta chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco sembra riposare adeguatamente e non manifesta segni di affaticamento, è frequente che la Sindrome da Stanchezza Cronica si manifesti dopo alcuni anni dall’esordio della patologia oculare;
  3. sembra che le due patologie abbiano in comune una disfunzione del sistema immunitario, che si manifesta e peggiora proprio in presenza di una patologia cronica, favorendo l’insorgenza della seconda.

Come interrompere il legame tra le due patologie?

Il consiglio è quello di cominciare a prendersi cura della propria salute oculare e di trattare la Sindrome dell’Occhio Secco non appena se ne riceve la diagnosi. Oltre agli innumerevoli sintomi prettamente oculari che la patologia porta con sé, è chiaro dunque che la secchezza oculare può causare un affaticamento generalizzato che può cronicizzarsi, pregiudicando a tuttotondo la vita quotidiana di chi ne soffre.

Stabilire un protocollo terapeutico adeguato e prendersi cura del proprio benessere visivo è fondamentale dunque per stare bene con se stessi e con gli altri nel presente così come sul lungo periodo, senza pregiudicare la propria vita personale, sociale, lavorativa ed amorosa.

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occhio secco dolore - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è nota per una serie insieme di disturbi quali fotofobia, iperlacrimazione o senso di secchezza oculare, bruciore, arrossamento. Tra questi disturbi tuttavia, e non ultimo per importanza, figura anche il dolore. Come mai l’occhio duole? Che tipo di dolore è? E’ possibile lenirlo e se sì in che modo? Approfondiamo assieme l’argomento.

La Sindrome dell’Occhio Secco causa anche dolore oculare

La Sindrome dell’Occhio Secco è descritta dagli esperti come una patologia multifattoriale che interessa la superficie oculare e porta con sé uno squilibrio del film lacrimale. Tale squilibrio può essere indotto da tre fattori differenti:

  • una riduzione nella produzione di lacrime causata, per esempio, da un’ostruzione delle ghiandole di Meibomio, deputate appunto alla secrezione della componente lipidica del film lacrimale
  • un’eccessiva perdita di lacrime dovuta talvolta a difficoltà di indole meccaniche, come per esempio un ectropion, ovvero un’estroflessione verso l’esterno del bordo palpebrale inferiore
  • o una combinazione dei due fattori

La conseguenza del protrarsi nel tempo di una di queste condizioni conduce a sua volta ad uno stato infiammatorio che si accompagna ad una serie di sintomi quali bruciore, fotofobia, arrossamento e, non ultimo, dolore. Qualcuno percepisce una sensazione di sabbiolina o corpo estraneo, altri avvertono e riferiscono vere e proprie fitte dolorose difficili da tollerare. Vediamo come e perché.

Occhio Secco, dolore oculare soggettivo ma talvolta intenso

Chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco si trova sovente a dover fare i conti con una vita quotidiana faticosa e difficoltosa. Gestire i sintomi non è facile, specie se non si è ancora intrapreso un percorso diagnostico e terapeutico adeguato. In tal caso ci si trova a vivere in balia di una sintomatologia non solo ricorrente ma anche sgradevolmente recidivante. Il dolore oculare, in questo senso, non fa altro che peggiorare lo stato emotivo di chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco.

Così come gli altri sintomi sopra descritti, il dolore oculare è percepito in modo del tutto soggettivo. C’è chi lo avverte come un lieve fastidio di sottofondo, chi invece ne soffre fortemente, provando dolore anche in presenza di luce intensa o di un colpo di vento.

Perché si prova dolore?

La cornea, cioè la porzione anteriore dell’occhio, è punteggiata da particolari recettori – detti nocicettori – incaricati di recepire diverse tipologie di stimoli che possono causare dolore. Si annoverano, tra questi stimoli, quelli termici, meccanici e chimici.

Nella Sindrome dell’Occhio Secco il film lacrimale è mancante o irregolare e la superficie oculare non è adeguatamente protetta dalle aggressioni esterne. Se a questa mancata difesa aggiungiamo lo stato infiammatorio causato dai sintomi della sindrome, non è difficile comprendere come i nocicettori siano particolarmente “attivi”.

Peraltro, alcune ricerche scientifiche hanno anche evidenziato come l’attivazione dei nocicettori diventi cronica (e dunque costante) dopo un po’ di tempo, ovvero quando l’infiammazione da passeggera diventa di fatto una costante.

Come si tratta il dolore nella Dry Eye Syndrome

Il dolore oculare causato dalla Sindrome dell’Occhio Secco è in prima battuta trattato tramite prescrizione di colliri oftalmici. Tra questi, quelli che si sono rivelati maggiormente efficaci sono quelli a base di molecole capaci di creare una viscosità sulla superficie oculare. In questo modo, il collirio stesso permane più a lungo sulla superficie oculare, andando a lenire l’infiammazione e di conseguenza il dolore.

Sta comunque allo specialista valutare se aggiungere altre tipologie di farmaci e se suggerire al paziente un iter terapeutico più strutturato, mirato al ripristino del benessere oculare globale sul lungo periodo.

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occhio secco e sport - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Occhio secco e sport, esiste un legame di causa effetto tra i due? Capita spesso di interrogarsi sulle abitudini alimentari o lavorative che possono influenzare il nostro stato di salute oculare. E’ intuitivo ed abbastanza comune, difatti, immaginare che un’alimentazione sbilanciata a favore di grassi, fritti o cibi stagionati, la poca propensione a mantenersi idratati oppure lunghi periodi trascorsi dinanzi ai device elettronici possano appesantire il corpo e in qualche modo la vista. Ma fino a che punto siamo certi che praticare della sana attività fisica possa influenzare positivamente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco? Oggi la scienza ci fornisce finalmente una risposta definitiva sul tema. 

Non solo medicina: anche l’attività fisica è un toccasana per la salute oculare

I sintomi che maggiormente disturbano in maniera ricorrente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco sono bruciore oculare, iperlacrimazione o secchezza, sensazione di corpo estraneo, fotofobia. Sintomi che accomunano una persona su tre al mondo complice, come accennato, l’aumento delle ore trascorse quotidianamente a video. Se di per sé questo status quo sembra essere poco incoraggiante, oggi la scienza ci offre uno spiraglio di ottimismo. 

L’esercizio fisico, anche se praticato blandamente per qualche ora la settimana, è davvero un toccasana a tuttotondo. Tenersi in movimento aiuta a tenere alto il tono dell’umore e di avere un occhio di riguardo verso la linea. Ma non solo. Consente di favorire una maggiore ossigenazione dei tessuti, prevenendo l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento cellulare e allo stress ossidativo. Per quanto riguarda la salute oculare, per esempio, è dimostrato che l’attività fisica può aiutare a prevenire l’insorgenza della cataratta o della Degenerazione Maculare Senile. Nei bambini, invece, è un’ottima attività preventiva contro l’insorgenza e la progressione della miopia.

Occhio Secco e sport: cosa dice la scienza

Ed ecco dunque la news: secondo una ricerca recentemente condotta dagli studiosi dell’Università di Waterloo e pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Experimental Eye Research, praticare un po’ di esercizio fisico con regolarità aiuta a lenire e tenere a bada i sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Migliorando il quadro clinico di chi soffre dalla patologia.

In che modo? Secondo gli studiosi, un’ora di attività fisica aerobica (corsa, jogging, ma anche cyclette e tapis roulant, sci di fondo, ma anche una partita di pallone, nel caso dei più giovani o giovanissimi) aiuta a migliorare la qualità così come la quantità di film lacrimale. Abbiamo citato i bambini con riferimento alla miopia. Ebbene, l’American Academy of Pediatrics ha recentemente lanciato un allarme a tutti i genitori, consigliando di limitare le ore che i piccoli trascorrono davanti a videogiochi o altri strumenti elettronici: gli esperti hanno sottolineato come l’uso intensivo di questi passatempi di ultimissima generazione è anche causa di Sindrome dell’Occhio Secco nei bambini.

Ma l’esercizio fisico da solo non basta

è sempre bene rivolgersi ad uno specialista nella Sindrome dell’Occhio Secco

Naturalmente, sarebbe impensabile aspettarsi dall’esercizio fisico, blando o intenso che sia, un miglioramento drastico e radicale del quadro clinico. La Sindrome dell’Occhio Secco è molto più insidiosa di quanto si possa pensare e spesso presenta recidive inaspettate: per questa ragione consigliamo sempre di rivolgersi ad un team di specialisti esperti nel trattamento della sindrome. Per trattare opportunamente la patologia, infatti, è fondamentale partire da un percorso diagnostico accurato e personalizzato. Se la patologia è sempre più o meno uguale a se stessa, non possiamo affermare lo stesso delle cause che l’hanno innescata. E proprio dalle cause dipenderà il protocollo di trattamento personalizzato ed idoneo per ciascun paziente.

Un approccio globale alla Sindrome dell’Occhio Secco

Alla luce di quanto or ora affermato, si evince che la Sindrome dell’Occhio Secco richiede un trattamento globale, attento e puntuale. Tra gli “ingredienti” fondamentali per gestire e superare la sua fastidiosa sintomatologia troviamo:

  • una dieta ricca e varia, che includa molta acqua oltre a frutta e verdura di stagione (non si dimentichi che l’alterazione dello stato di salute del microbioma intestinale si riflette sulla qualità del film lacrimale)
  • qualche ora la settimana di esercizio aerobico
  • l’adesione precisa e costante all’eventuale terapia prescritta dallo specialista

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Per trattare in modo incisivo e globale la Sindrome dell’Occhio Secco è impossibile prescindere da uno specialista. Prenota oggi stesso una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

 

sintomi occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una vera e propria patologia. La secchezza oculare raramente è un disturbo isolato e temporaneo. La sua caratteristica è quella di rinnovarsi nel tempo, acutizzandosi e portando con sé una serie di altri disturbi poco graditi. Specie se il quadro clinico non è preso in esame da uno specialista e trattato di conseguenza. Ma quali sono i sintomi dell’occhio secco? Come riconoscerli?

Sintomi dell’Occhio Secco: quali sono?

Il primo, e naturalmente il più evidente tra i sintomi, è la secchezza oculare. Qualcuno potrà pensare che si tratti tutto sommato di un sintomo scontato. Ma non sempre è così. Al contrario, può capitare che l’Occhio Secco si manifesti attraverso una marcata ed abbondante iperlacrimazione. Questo accade perché l’impoverimento della componente lipidica del film lacrimale porta ad una prevalenza della parte acquosa. Che, rimasta priva del suo naturale sostegno, si disperde al di fuori dell’occhio.

Attenzione a non confondere i sintomi dell’occhio secco con quelli (molto simili) di tipo allergico

Tra gli altri sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco menzioniamo bruciore e arrossamento, ma anche prurito e sensazione di corpo estraneo. Chi sperimenta per la prima volta questo genere di sintomi spesso li confonde o li interpreta erroneamente come una possibile reazione allergica. Ma vi sono alcune differenze:

  1. nel caso di una reazione allergica, una volta trattata la sintomatologia e allontanato l’allergene, il sintomo non fa più ritorno;
  2. i farmaci da banco possono essere d’aiuto nel caso di una reazione allergica, mentre nel caso della Sindrome dell’Occhio Secco è possibile che inducano un inasprimento dei sintomi (specie se i farmaci sono acquistati senza il consiglio del medico);
  3. nel caso della Sindrome dell’Occhio Secco, i sintomi fanno ritorno periodicamente e talvolta inaspettatamente, diventando di fatto cronici e sempre più fastidiosi, ove non trattati.

Un altro sintomo dell’Occhio Secco da menzionare è la fotofobia. Chi è affetto dalla patologia soffre di un marcato fastidio nei confronti della luce intensa. Infine, un altro tra i più comuni sintomi dell’Occhio Secco è la difficoltà ad aprire gli occhi al mattino. Poiché la notte non si compie l’atto involontario di ammiccamento, l’occhio fatica ancor di più a mantenere la sua superficie idratata.

Abbiamo descritto i sintomi più comuni della Sindrome dell’Occhio Secco. Com’è facile notare, alcuni sono apparentemente banali e sicuramente tutti noi li abbiamo sperimentati almeno una volta nella vita. Tuttavia, è la loro presenza simultanea, in abbinamento alla loro recrudescenza nel tempo, a far assumere al quadro clinico i contorni di una vera e propria patologia.

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Se pensi di essere affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, prenota una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

lacrime artificiali - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è molto diffusa. Le ragioni sono da individuare nella multifattorialità che ne determina la comparsa. Cause di tipo ambientale, ormonale, legate agli stili di vita, ai farmaci assunti, all’alimentazione… una moltitudine di ragioni che innesca una marcata – ma soprattutto cronica – secchezza oculare. La quale, accompagnata da altri sintomi, diviene ben presto poco tollerabile. In questo contesto le lacrime artificiali possono rivelarsi un valido aiuto per lenire i sintomi. Ma non tutti i prodotti sono uguali. E non sempre, da soli, sono sufficienti a gestire la Sindrome dell’Occhio Secco con successo.

Lacrime artificiali, un ottimo trattamento “di prima linea” per l’Occhio Secco

Come accennato in apertura, le lacrime artificiali sono particolarmente utili nell’aiutare lenire la sintomatologia tipica dell’Occhio Secco. Ma da sole non sono sempre risolutive. Non a caso, sono considerate un ottimo trattamento “di prima linea”, ma non come protagoniste di un percorso terapeutico capace di restituire il benessere oculare nel lungo periodo. La scienza medica ha messo a disposizione altri protocolli di trattamento da affiancare alle lacrime artificiali. Ci riferiamo ai farmaci per uso topico o sistemico, ma anche a innovative soluzioni come i trattamenti a base di luce pulsata. Naturalmente, è lo specialista di volta in volta a stabilire la terapia adeguata per ciascun paziente.

Essendo annoverate tra i farmaci da banco, le lacrime artificiali sono spesso acquistate ed usate senza prestare troppa attenzione ai modi ed ai tempi di somministrazione. Una scelta dettata comprensibilmente dall’insofferenza rispetto alla secchezza ed al bruciore oculare, ma che spesso può restituire un vero e proprio effetto boomerang, finendo con l’esacerbare la sintomatologia.

I vantaggi delle lacrime artificiali

I pazienti affetti da disturbi della superficie oculare o da Sindrome dell’Occhio Secco tendono ad auto somministrare volentieri le lacrime artificiali. D’altronde, si tratta di prodotti particolarmente vantaggiosi: l’applicazione topica è molto semplice, e dona uno stato di benessere decisamente rapido.

Prodotti a base acquosa o lipidica?

Ma veniamo ora al cuore del nostro argomento. Quali sono le lacrime artificiali maggiormente indicate per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco? Ebbene, in commercio si trovano sia prodotti a base acquosa che prodotti a base lipidica. Come sappiamo, le nostre lacrime sono composte da una parte acquosa e una lipidica. Le due tipologie di lacrime artificiali che ci accingiamo ad illustrare sono concepite proprio per colmare la carenza di una o dell’altra componente.

Lacrime artificiali a base acquosa

Le lacrime artificiali a base acquosa sono spesso indicate dagli oftalmologi per chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Questi prodotti, com’è facile intuire, aumentano l’idratazione della superficie oculare. La loro particolare formulazione – solitamente basata su macromolecole capaci di rendere il prodotto maggiormente viscoso – prolungano nel tempo la sensazione di rinnovata idratazione. Ma non solo: essendo così formulate, riescono altresì ad esercitare un’azione protettiva nei confronti della superficie oculare. Tra i principi attivi più comunemente presenti in questo genere di prodotti menzioniamo l’acido ialuronico, la gomma di xantano e altri.

Lacrime artificiali a base lipidica

Le lacrime artificiali a base lipidica (detta anche lipoidali) sono invece pensate per ripristinare la perdita di componente lipidica che, venendo meno, ha determinato un impoverimento della qualità complessiva del film lacrimale. Ripristinare la componente lipidica consente di ridurre, di conseguenza, anche l’evaporazione della parte acquosa delle lacrime. Addirittura, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il volume lacrimale complessivo tenda ad aumentare con la somministrazione di lacrime a base lipidica,

Quali scegliere dunque?

Gli oftalmologi e specialisti in Sindrome dell’Occhio Secco concordano sul fatto che il protocollo terapeutico ideale (sempre di prima linea, naturalmente) dovrebbe prevedere la somministrazione di entrambe le tipologie di lacrime artificiali. In questo modo si ottiene un miglioramento del quadro clinico del paziente affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. E anche, al contempo, un ritrovato benessere oculare del paziente.

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Chiamaci: siamo a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.