allergie stagionali occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare a sempre più ampia diffusione. Nelle sue manifestazioni più marcate, esercita un’influenza negativa sul benessere oculare così come emotivo di chi ne è affetto. Pregiudicando anche il buon andamento della vita lavorativa e sociale. Per questo motivo, innumerevoli università ed associazioni (come per esempio la Tear Film & Ocular Surface Society) si sono prodigate negli ultimi anni nello studio e nell’approfondimento delle sue caratteristiche, al fine di andare a fondo delle sue origini e di individuare soluzioni efficaci per il suo trattamento. Oggi – con l’aiuto dei risultati emersi da molte di queste ricerche – approfondiamo insieme il tema del legame tra allergie oculari e Sindrome dell’Occhio Secco.

Allergie oculari e sindrome dell’occhio secco: che cosa NON hanno in comune

A prima vista le allergie oculari e la sindrome dell’occhio secco sembrano non avere proprio nulla in comune. Difatti:

  • Età: le allergie stagionali si manifestano soprattutto in pazienti in giovane età, mentre la secchezza oculare è maggiormente frequente in pazienti in età adulta
  • Cause: le allergie stagionali si scatenano come reazione all’esposizione ad un allergene, mentre la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da differenti tipologie di fattori, non sempre e non necessariamente di natura allergica

Tuttavia, come anticipato in apertura, diversi team di ricercatori hanno ritenuto opportuno di approfondire la questione, e di verificare l’eventuale legame tra le due patologie.

Che cosa invece le accomuna

Effettivamente sono diversi gli studi scientifici che confermano il legame tra i due disturbi. Tutti i ricercatori sono concordi nell’indicare le allergie oculari come fattori predisponenti la Sindrome dell’Occhio Secco.

La ragione di questo legame va individuata nella capacità delle allergie stagionali, siano esse lievi o marcate (dunque capaci di causare una congiuntivite allergica comune oppure una più importante cheratocongiuntivite) di compromettere l’equilibrio del film lacrimale. Un aspetto che è tipico delle fasi d’esordio proprio della Sindrome dell’Occhio Secco.

Le allergie stagionali possono:

  • rendere instabile il film lacrimale
  • favorire l’evaporazione della componente acquosa del film lacrimale
  • causare stati infiammatori a livello oculare
  • talvolta danneggiare la superficie oculare
  • nelle loro manifestazioni più marcate, favorire l’attivazione intensa e costante dei recettori sensoriali collocati sulla cornea (i nocicettori)

Per questo motivo, le allergie stagionali non solo possono essere strettamente legate alla sindrome dell’Occhio Secco, ma possono anche esserne una delle cause scatenanti ed un importante fattore di rischio, pur tenendo presente che la Sindrome è una patologia definita dagli esperti come multifattoriale.

Che fare in presenza di allergie oculari e occhio secco?

E’ fondamentale gestire la propria salute visiva con un approccio a tuttotondo, curando sia l’allergia, sia la secchezza oculare. Il primo passo da compiere è quello di individuare l’allergene al quale si è sensibili, rivolgendosi pertanto ad uno specialista in allergologia. Curare adeguatamente l’allergia è il primo passo per ridurre il rischio di ammalarsi di Sindrome dell’Occhio Secco. Contestualmente, però, è necessario anche rivolgersi ad un oculista specializzato nella terapia della Sindrome dell’Occhio Secco.

Per quanto riguarda il recupero del benessere oculare, in caso di discomfort causato da allergia è possibile che siano prescritti sostituti lacrimali ad azione idratante. Nello specifico, un buon riscontro è offerto da quelli per uso topico a base di acido ialuronico. 

Pur tuttavia, nel corso di una visita specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco approfondita è possibile valutare, assieme all’oculista, eventuali percorsi terapeutici più mirati, orientati al ritrovamento di un benessere oculare – e di conseguenza anche emotivo – maggiormente stabile e durevole nel tempo.

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Desideri prenotare una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco? Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

stanchezza cronica - occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Secondo i risultati emersi da una recente ricerca scientifica, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS). Sicuramente, se chi legge queste righe è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, saprà bene che spesso le difficoltà nel riposo notturno si fanno sentire. Sembra tuttavia che, a lungo andare, queste difficoltà si traducano in una vera e propria patologia. Un motivo in più per prendersi cura adeguatamente della propria salute oculare. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica e in che modo si può manifestare.

Cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica?

La Sindrome della Stanchezza Cronica – nota anche come Sindrome da Fatica Cronica – è una patologia caratterizzata da un insieme di sintomi protratti nel tempo, persistenti e non facili da esacerbare. Tra questi menzioniamo:

  • una sensazione costante di affaticamento e stanchezza anche a seguito di sforzi o movimenti minimi
  • l’effetto non ristoratore del riposo notturno
  • dolori muscolo scheletrici cronici
  • difficoltà di concentrazione e di attenzione
  • cefalee frequenti
  • difficoltà generalizzata nell’affrontare anche piccole mansioni quotidiane

Il paziente affetto da Sindrome da Stanchezza Cronica sperimenta un senso di astenia e fatica costante che, a lungo andare, si cronicizzano e divengono invalidanti. Vediamo subito quale può essere secondo gli esperti il legame tra Sindrome da Stanchezza Cronica e Sindrome dell’Occhio Secco.

In che modo la Sindrome dell’Occhio Secco predispone alla Sindrome da Stanchezza Cronica

Secondo i risultati di una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università di Taiwan, vi sono diverse patologie che possono predisporre allo sviluppo della Sindrome da Stanchezza Cronica. E la Sindrome dell’Occhio Secco è una di queste. Era già noto alla scienza che chi soffre di secchezza oculare fatica a riposare adeguatamente, ma ora la scienza fa un passo avanti e conferma che i disturbi del sonno possono a loro volta cronicizzarsi e diventare difficili da esacerbare.

Per confermare la loro ipotesi, i ricercatori hanno preso in esame due gruppi di pazienti: un primo gruppo non affetto da Occhio Secco e un secondo gruppo invece affetto dalla patologia. A seguito dell’osservazione dei due gruppi, le conclusioni degli esperti sono state 3:

  1. chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ha il doppio delle possibilità di sviluppare la Sindrome da Fatica Cronica rispetto a chi non ne soffre;
  2. anche se in prima battuta chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco sembra riposare adeguatamente e non manifesta segni di affaticamento, è frequente che la Sindrome da Stanchezza Cronica si manifesti dopo alcuni anni dall’esordio della patologia oculare;
  3. sembra che le due patologie abbiano in comune una disfunzione del sistema immunitario, che si manifesta e peggiora proprio in presenza di una patologia cronica, favorendo l’insorgenza della seconda.

Come interrompere il legame tra le due patologie?

Il consiglio è quello di cominciare a prendersi cura della propria salute oculare e di trattare la Sindrome dell’Occhio Secco non appena se ne riceve la diagnosi. Oltre agli innumerevoli sintomi prettamente oculari che la patologia porta con sé, è chiaro dunque che la secchezza oculare può causare un affaticamento generalizzato che può cronicizzarsi, pregiudicando a tuttotondo la vita quotidiana di chi ne soffre.

Stabilire un protocollo terapeutico adeguato e prendersi cura del proprio benessere visivo è fondamentale dunque per stare bene con se stessi e con gli altri nel presente così come sul lungo periodo, senza pregiudicare la propria vita personale, sociale, lavorativa ed amorosa.

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Presso il Centro Italiano Occhio Secco abbiamo a cuore il tuo benessere visivo. Chiamaci oggi stesso per una visita specialistica: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

luce pulsata occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Come avviene una seduta di luce pulsata? Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte, la luce pulsata è uno degli approcci più efficaci per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco se causata da una ostruzione delle ghiandole di Meibomio. La luce pulsata, infatti, riesce a sbloccare le ghiandole ostruite, promuovendone il buon funzionamento e ripristinando la corretta lubrificazione oculare. Ma al di là della “teoria”, sicuramente molto interessante, molte persone ci scrivono per sapere come avviene, lato pratico, una seduta di trattamento con luce pulsata. 

Come avviene esattamente una seduta di luce pulsata?

Vediamo in cosa consiste e come avviene una seduta di trattamento con luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco. Dapprima l’oculista imposta l’apparecchio sulla base delle esigenze specifiche del paziente. Il trattamento è difatti modulabile e personalizzabile in accordo con il grado di severità della disfunzione delle ghiandole di Meibomio e con la tipologia di pigmentazione della cute del paziente. Ha dunque inizio il trattamento: il paziente è fatto stendere su un lettino e gli viene chiesto di indossare un occhiale protettivo.

In una prima fase il medico impugna un manipolo applicando 5 spot luminosi per occhio, orientandolo verso le palpebre inferiori e partendo dal canto interno verso l’esterno.

L’obiettivo di questa somministrazione di impulsi luminosi è quello di stimolare in modo indiretto le ghiandole di Meibomio. Questo accade perché i neurotrasmettitori situati sul bordo palpebrale, attivati dal calore, promuovono l’attività delle ghiandole di Meibomio, che si contraggono producendo un maggiore flusso lipidico.

A questo punto il paziente potrà togliere l’occhiale protettivo per sottoporsi alla seconda fase del trattamento. Al posto degli occhialini, egli dovrà ora indossare una maschera con micro LED per una quindicina di minuti circa. La maschera ha la funzione di agire direttamente sulle ghiandole di Meibomio ed ha l’obiettivo di stabilizzare lo strato lipidico prodotto precedentemente. In questa seconda fase il paziente prova una sensazione di calore a livello palpebrale.

Leggi anche: luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco, quando è utile e in che modo

Il trattamento è doloroso? Quanto dura?

Il trattamento con luce pulsata non è per nulla fastidioso. Anzi, chi vi si è già sottoposto non può che confermare che si tratta di una procedura particolarmente piacevole e rilassante capace di dare un senso di benessere immediato. La durata complessiva di una seduta può variare a seconda di quanto stabilito dall’oculista. Indicativamente, ad ogni modo, l’intero trattamento ha una durata di una ventina di minuti o meno.

La luce pulsata ha controindicazioni?

Il trattamento con luce pulsata non ha controindicazioni. E’ possibile sperimentare un lieve dolore e un arrossamento palpebrale, del tutto passeggeri, ma come detto spesso i pazienti trovano il trattamento piacevole. Eventuali nei o macchie cutanee sono coperti con una matita bianca o con un cerottino. Per sottoporsi al trattamento è necessario recarsi in ambulatorio con la pelle perfettamente pulita e struccata.

Quante sedute si eseguono per apprezzare i risultati del trattamento?

Il trattamento con luce pulsata è efficace quando la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da una ostruzione delle Ghiandole di Meibomio e promette ottimi risultati persistenti sul lungo periodo. E’ fondamentale tuttavia attenersi alle indicazioni dello specialista ed al protocollo terapeutico stabilito. Si prevedono – solitamente – tre sedute di luce pulsata, a 15 giorni di distanza l’una dall’altra. Ma non è escluso che lo specialista dia indicazione di proseguire il trattamento sino a 5/7 sedute, compatibilmente con la severità del disturbo.

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luce pulsata - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Il trattamento con luce pulsata è il trattamento d’elezione per la Sindrome dell’Occhio Secco causata da ostruzione delle ghiandole di Meibomio. In cosa consiste il trattamento? Qual è la sua durata? Dove eseguirlo? Rispondiamo ad alcune domande tra le più frequenti sul tema. 

Cosa sono le ghiandole di Meibomio?

Le ghiandole di Meibomio sono situate sul bordo palpebrale e garantiscono l’equilibrio lipidico delle lacrime. Come sappiamo, le lacrime sono composte di una parte lipidica e di una parte acquosa, in un perfetto equilibrio concepito da madre natura per preservare il giusto grado di umidità e idratazione sulla superficie oculare.

Cosa succede quando le ghiandole si ostruiscono? E perché questo accade?

Quando le ghiandole si ostruiscono, la loro efficienza viene meno: di conseguenza la superficie oculare non è più protetta opportunamente dal film lacrimale. Uno squilibrio che a lungo andare si traduce in una vera e propria patologia, la Sindrome dell’Occhio Secco. L’ostruzione delle ghiandole di Meibomio non è l’unica causa della sindrome, ma è una delle più frequenti. La causa può essere una scorretta igiene oculare (specie per chi usa il make up), ma anche un’alimentazione troppo ricca di grassi saturi e zuccheri, una patologia del tratto gastrointestinale, oppure la mancata o scorretta correzione dei difetti visivi. Tra i percorsi terapeutici maggiormente efficaci sul lungo periodo per questa casistica, spicca la luce pulsata. Vediamo subito in cosa consiste il trattamento e che benefici apporta.

Luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco causata da ostruzione delle ghiandole di Meibomio

A seguito di una visita specialistica per l’Occhio Secco vi è stata diagnosticata una Sindrome dell’Occhio Secco causata da Meibomite. Occorre, ora, agire con tempestività, senza disperdere tempo ed energie in cure meno risolutive che anzi, talvolta, riescono persino ad indurre una recrudescenza della patologia. La luce pulsata è approdata in medicina dapprima in dermatologia, e in seguito in oftalmologia. Qui, si è subito affermata come trattamento d’elezione di questo tipo di Sindrome dell’Occhio Secco.

Che cos’è la luce pulsata

La terapia si basa sulla somministrazione di impulsi luminosi e termici al contempo – naturalmente non dannosi per l’occhio – ma al contrario capaci di stimolare la ripresa del normale funzionamento delle ghiandole di Meibomio. Il trattamento sblocca le ghiandole e ne promuove la ripresa naturale dell’attività, favorendo una maggiore secrezione di quel film lacrimale che non solo ripristina la corretta idratazione oculare, ma anche, grazie alla componente lipidica presente nelle lacrime, contrasta l’evaporazione della parte acquosa e il ritorno della secchezza.

Quante sedute di luce pulsata è necessario eseguire per trarre beneficio dal trattamento?

Le sedute di trattamento con luce pulsata non sono per nulla fastidiose ed anzi regalano una piacevole sensazione di benessere e di sollievo nel paziente che vi si sottopone. Il protocollo prevede 2 sedute nell’arco di 15 giorni, con una terza seduta se ritenuta necessaria dall’oculista. Le sedute, opportunamente cadenzate, si articolano in due fasi: la prima, volta a sbloccare e stimolare le ghiandole di Meibomio, e la seconda, che incrementa e stabilizza la produzione e la distribuzione della componente lipidica del film lacrimale.

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occhio secco grave - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Occhio Secco grave, che fare? La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia insidiosa. Tra fattori ambientali, ormonali e connessi agli stili di vita, le cause scatenanti possono essere di volta in volta differenti. Ma può accadere che la patologia si cronicizzi e si complichi, assumendo i contorni di una Sindrome dell’Occhio Secco particolarmente grave. Quando accade questo? Per quali motivi? E come affrontare la situazione?

In quali casi la Sindrome dell’Occhio Secco diventa grave?

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia vissuta come invalidante e difficile da gestire da chi ne è colpito. Si consideri che non sempre chi ne è affetto ne è del tutto consapevole sin di suoi esordi. Capita sovente che si cerchi di comprendere l’origine dei sintomi sperimentati sulla base delle proprie esperienze personali o di quelle dei propri conoscenti o confidenti. I principali imputati diventano dunque gli allergeni, il cambio di stagione, un periodo particolarmente stressante, il lavoro stesso e molto altro… E tra un farmaco da banco e l’altro, i mesi passano, e la patologia non fa altro che peggiorare, tramutandosi in una Sindrome dell’Occhio Secco grave. A quel punto il quadro clinico si complica e trovare il bandolo della matassa diviene particolarmente arduo. Specie se non si decide di rivolgersi ad un aiuto qualificato.

Cosa si intende per occhio secco grave?

Per occhio secco grave si intende un quadro clinico nel quale la patologia si ripresenta sempre più spesso nell’arco dell’anno e con una notevole recrudescenza dei sintomi di volta in volta. In generale, la Sindrome dell’Occhio Secco ha un andamento ciclico ed altalenante, con periodi migliori alternati a periodi più difficili. Quando i periodi difficili sembrano sempre più frequenti e sempre più lunghi rispetto ai momenti in cui al contrario si ha l’impressione di star meglio, l’occhio secco può essersi aggravato.

Perché accade?

Come accennato sopra, questo può accadere perché si è trascurata la patologia o perché, confondendola con altro, si è cercato di curarla in autonomia ricorrendo ai farmaci sbagliati. O perché i fattori scatenanti, come le ore trascorse a video, lo smog, il proprio equilibrio ormonale, sono a loro volta più presenti ed impattanti nel quotidiano.

Come si cura l’occhio secco grave?

Per curare l’occhio secco nella sua manifestazione più grave occorre una diagnosi certa ed un protocollo terapeutico incisivo e che non lasci spazio ai tentennamenti. Questo significa affidarsi a specialisti esperti nella patologia e seguire molto attentamente le loro indicazioni terapeutiche, senza interpretazioni personali o cedimenti di sorta.

Quali sono oggi le terapie migliori per la Sindrome dell’Occhio Secco?

Le terapie per la Sindrome dell’Occhio Secco sono diverse e cambiano in base a diversi fattori, fra cui l’origine del disturbo. Si spazia dalle soluzioni farmacologiche ai trattamenti ambulatoriali. Tra questi, la luce pulsata si sta dimostrando fortemente risolutiva nel caso di Sindrome dell’Occhio Secco grave causata da ostruzione delle ghiandole di Meibomio. Ma non solo. Anche la giusta combinazione tra terapia topica e trattamenti, se opportunamente cadenzata, ripristina il benessere oculare anche sul lungo periodo.

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occhio secco e sport - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Occhio secco e sport, esiste un legame di causa effetto tra i due? Capita spesso di interrogarsi sulle abitudini alimentari o lavorative che possono influenzare il nostro stato di salute oculare. E’ intuitivo ed abbastanza comune, difatti, immaginare che un’alimentazione sbilanciata a favore di grassi, fritti o cibi stagionati, la poca propensione a mantenersi idratati oppure lunghi periodi trascorsi dinanzi ai device elettronici possano appesantire il corpo e in qualche modo la vista. Ma fino a che punto siamo certi che praticare della sana attività fisica possa influenzare positivamente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco? Oggi la scienza ci fornisce finalmente una risposta definitiva sul tema. 

Non solo medicina: anche l’attività fisica è un toccasana per la salute oculare

I sintomi che maggiormente disturbano in maniera ricorrente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco sono bruciore oculare, iperlacrimazione o secchezza, sensazione di corpo estraneo, fotofobia. Sintomi che accomunano una persona su tre al mondo complice, come accennato, l’aumento delle ore trascorse quotidianamente a video. Se di per sé questo status quo sembra essere poco incoraggiante, oggi la scienza ci offre uno spiraglio di ottimismo. 

L’esercizio fisico, anche se praticato blandamente per qualche ora la settimana, è davvero un toccasana a tuttotondo. Tenersi in movimento aiuta a tenere alto il tono dell’umore e di avere un occhio di riguardo verso la linea. Ma non solo. Consente di favorire una maggiore ossigenazione dei tessuti, prevenendo l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento cellulare e allo stress ossidativo. Per quanto riguarda la salute oculare, per esempio, è dimostrato che l’attività fisica può aiutare a prevenire l’insorgenza della cataratta o della Degenerazione Maculare Senile. Nei bambini, invece, è un’ottima attività preventiva contro l’insorgenza e la progressione della miopia.

Occhio Secco e sport: cosa dice la scienza

Ed ecco dunque la news: secondo una ricerca recentemente condotta dagli studiosi dell’Università di Waterloo e pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Experimental Eye Research, praticare un po’ di esercizio fisico con regolarità aiuta a lenire e tenere a bada i sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Migliorando il quadro clinico di chi soffre dalla patologia.

In che modo? Secondo gli studiosi, un’ora di attività fisica aerobica (corsa, jogging, ma anche cyclette e tapis roulant, sci di fondo, ma anche una partita di pallone, nel caso dei più giovani o giovanissimi) aiuta a migliorare la qualità così come la quantità di film lacrimale. Abbiamo citato i bambini con riferimento alla miopia. Ebbene, l’American Academy of Pediatrics ha recentemente lanciato un allarme a tutti i genitori, consigliando di limitare le ore che i piccoli trascorrono davanti a videogiochi o altri strumenti elettronici: gli esperti hanno sottolineato come l’uso intensivo di questi passatempi di ultimissima generazione è anche causa di Sindrome dell’Occhio Secco nei bambini.

Ma l’esercizio fisico da solo non basta

è sempre bene rivolgersi ad uno specialista nella Sindrome dell’Occhio Secco

Naturalmente, sarebbe impensabile aspettarsi dall’esercizio fisico, blando o intenso che sia, un miglioramento drastico e radicale del quadro clinico. La Sindrome dell’Occhio Secco è molto più insidiosa di quanto si possa pensare e spesso presenta recidive inaspettate: per questa ragione consigliamo sempre di rivolgersi ad un team di specialisti esperti nel trattamento della sindrome. Per trattare opportunamente la patologia, infatti, è fondamentale partire da un percorso diagnostico accurato e personalizzato. Se la patologia è sempre più o meno uguale a se stessa, non possiamo affermare lo stesso delle cause che l’hanno innescata. E proprio dalle cause dipenderà il protocollo di trattamento personalizzato ed idoneo per ciascun paziente.

Un approccio globale alla Sindrome dell’Occhio Secco

Alla luce di quanto or ora affermato, si evince che la Sindrome dell’Occhio Secco richiede un trattamento globale, attento e puntuale. Tra gli “ingredienti” fondamentali per gestire e superare la sua fastidiosa sintomatologia troviamo:

  • una dieta ricca e varia, che includa molta acqua oltre a frutta e verdura di stagione (non si dimentichi che l’alterazione dello stato di salute del microbioma intestinale si riflette sulla qualità del film lacrimale)
  • qualche ora la settimana di esercizio aerobico
  • l’adesione precisa e costante all’eventuale terapia prescritta dallo specialista

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Per trattare in modo incisivo e globale la Sindrome dell’Occhio Secco è impossibile prescindere da uno specialista. Prenota oggi stesso una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

 

sintomi occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una vera e propria patologia. La secchezza oculare raramente è un disturbo isolato e temporaneo. La sua caratteristica è quella di rinnovarsi nel tempo, acutizzandosi e portando con sé una serie di altri disturbi poco graditi. Specie se il quadro clinico non è preso in esame da uno specialista e trattato di conseguenza. Ma quali sono i sintomi dell’occhio secco? Come riconoscerli?

Sintomi dell’Occhio Secco: quali sono?

Il primo, e naturalmente il più evidente tra i sintomi, è la secchezza oculare. Qualcuno potrà pensare che si tratti tutto sommato di un sintomo scontato. Ma non sempre è così. Al contrario, può capitare che l’Occhio Secco si manifesti attraverso una marcata ed abbondante iperlacrimazione. Questo accade perché l’impoverimento della componente lipidica del film lacrimale porta ad una prevalenza della parte acquosa. Che, rimasta priva del suo naturale sostegno, si disperde al di fuori dell’occhio.

Attenzione a non confondere i sintomi dell’occhio secco con quelli (molto simili) di tipo allergico

Tra gli altri sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco menzioniamo bruciore e arrossamento, ma anche prurito e sensazione di corpo estraneo. Chi sperimenta per la prima volta questo genere di sintomi spesso li confonde o li interpreta erroneamente come una possibile reazione allergica. Ma vi sono alcune differenze:

  1. nel caso di una reazione allergica, una volta trattata la sintomatologia e allontanato l’allergene, il sintomo non fa più ritorno;
  2. i farmaci da banco possono essere d’aiuto nel caso di una reazione allergica, mentre nel caso della Sindrome dell’Occhio Secco è possibile che inducano un inasprimento dei sintomi (specie se i farmaci sono acquistati senza il consiglio del medico);
  3. nel caso della Sindrome dell’Occhio Secco, i sintomi fanno ritorno periodicamente e talvolta inaspettatamente, diventando di fatto cronici e sempre più fastidiosi, ove non trattati.

Un altro sintomo dell’Occhio Secco da menzionare è la fotofobia. Chi è affetto dalla patologia soffre di un marcato fastidio nei confronti della luce intensa. Infine, un altro tra i più comuni sintomi dell’Occhio Secco è la difficoltà ad aprire gli occhi al mattino. Poiché la notte non si compie l’atto involontario di ammiccamento, l’occhio fatica ancor di più a mantenere la sua superficie idratata.

Abbiamo descritto i sintomi più comuni della Sindrome dell’Occhio Secco. Com’è facile notare, alcuni sono apparentemente banali e sicuramente tutti noi li abbiamo sperimentati almeno una volta nella vita. Tuttavia, è la loro presenza simultanea, in abbinamento alla loro recrudescenza nel tempo, a far assumere al quadro clinico i contorni di una vera e propria patologia.

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Se pensi di essere affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, prenota una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

lacrime artificiali - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è molto diffusa. Le ragioni sono da individuare nella multifattorialità che ne determina la comparsa. Cause di tipo ambientale, ormonale, legate agli stili di vita, ai farmaci assunti, all’alimentazione… una moltitudine di ragioni che innesca una marcata – ma soprattutto cronica – secchezza oculare. La quale, accompagnata da altri sintomi, diviene ben presto poco tollerabile. In questo contesto le lacrime artificiali possono rivelarsi un valido aiuto per lenire i sintomi. Ma non tutti i prodotti sono uguali. E non sempre, da soli, sono sufficienti a gestire la Sindrome dell’Occhio Secco con successo.

Lacrime artificiali, un ottimo trattamento “di prima linea” per l’Occhio Secco

Come accennato in apertura, le lacrime artificiali sono particolarmente utili nell’aiutare lenire la sintomatologia tipica dell’Occhio Secco. Ma da sole non sono sempre risolutive. Non a caso, sono considerate un ottimo trattamento “di prima linea”, ma non come protagoniste di un percorso terapeutico capace di restituire il benessere oculare nel lungo periodo. La scienza medica ha messo a disposizione altri protocolli di trattamento da affiancare alle lacrime artificiali. Ci riferiamo ai farmaci per uso topico o sistemico, ma anche a innovative soluzioni come i trattamenti a base di luce pulsata. Naturalmente, è lo specialista di volta in volta a stabilire la terapia adeguata per ciascun paziente.

Essendo annoverate tra i farmaci da banco, le lacrime artificiali sono spesso acquistate ed usate senza prestare troppa attenzione ai modi ed ai tempi di somministrazione. Una scelta dettata comprensibilmente dall’insofferenza rispetto alla secchezza ed al bruciore oculare, ma che spesso può restituire un vero e proprio effetto boomerang, finendo con l’esacerbare la sintomatologia.

I vantaggi delle lacrime artificiali

I pazienti affetti da disturbi della superficie oculare o da Sindrome dell’Occhio Secco tendono ad auto somministrare volentieri le lacrime artificiali. D’altronde, si tratta di prodotti particolarmente vantaggiosi: l’applicazione topica è molto semplice, e dona uno stato di benessere decisamente rapido.

Prodotti a base acquosa o lipidica?

Ma veniamo ora al cuore del nostro argomento. Quali sono le lacrime artificiali maggiormente indicate per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco? Ebbene, in commercio si trovano sia prodotti a base acquosa che prodotti a base lipidica. Come sappiamo, le nostre lacrime sono composte da una parte acquosa e una lipidica. Le due tipologie di lacrime artificiali che ci accingiamo ad illustrare sono concepite proprio per colmare la carenza di una o dell’altra componente.

Lacrime artificiali a base acquosa

Le lacrime artificiali a base acquosa sono spesso indicate dagli oftalmologi per chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Questi prodotti, com’è facile intuire, aumentano l’idratazione della superficie oculare. La loro particolare formulazione – solitamente basata su macromolecole capaci di rendere il prodotto maggiormente viscoso – prolungano nel tempo la sensazione di rinnovata idratazione. Ma non solo: essendo così formulate, riescono altresì ad esercitare un’azione protettiva nei confronti della superficie oculare. Tra i principi attivi più comunemente presenti in questo genere di prodotti menzioniamo l’acido ialuronico, la gomma di xantano e altri.

Lacrime artificiali a base lipidica

Le lacrime artificiali a base lipidica (detta anche lipoidali) sono invece pensate per ripristinare la perdita di componente lipidica che, venendo meno, ha determinato un impoverimento della qualità complessiva del film lacrimale. Ripristinare la componente lipidica consente di ridurre, di conseguenza, anche l’evaporazione della parte acquosa delle lacrime. Addirittura, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il volume lacrimale complessivo tenda ad aumentare con la somministrazione di lacrime a base lipidica,

Quali scegliere dunque?

Gli oftalmologi e specialisti in Sindrome dell’Occhio Secco concordano sul fatto che il protocollo terapeutico ideale (sempre di prima linea, naturalmente) dovrebbe prevedere la somministrazione di entrambe le tipologie di lacrime artificiali. In questo modo si ottiene un miglioramento del quadro clinico del paziente affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. E anche, al contempo, un ritrovato benessere oculare del paziente.

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occhio secco e stress - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Abbiamo avuto modo di ripetere diverse volte sulle pagine di questo magazine che i fattori scatenanti la Sindrome dell’Occhio Secco sono davvero innumerevoli e trasversali. Genere, età, patologie pregresse, assunzione di farmaci, inquinamento, menopausa, uso prolungato di lenti a contatto, tipo di lavoro svolto e molto altro. Ma qual è il legame tra occhio secco e stress? Possiamo considerare lo stress come fattore determinante  dell’esordio e xdella progressione dalla patologia? Essere stressati può causare l’Occhio Secco o peggiorarne la sintomatologia?

Occhio Secco e stress: un circolo vizioso da non sottovalutare

Ebbene, lo stress può essere al contempo causa e conseguenza della Sindrome dell’Occhio Secco. Un vero e proprio circolo vizioso che è fondamentale (e non sempre facile) disinnescare. Ma in che modo?

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia cronica e per certi aspetti invalidante. Invalidante perché preclude a chi ne è affetto la libertà di godere appieno di alcuni momenti della vita. Momenti all’aria aperta, viaggi in aereo, giornate trascorse in spiaggia, ma anche lunghe permanenze in ambienti come uffici o sale riunioni… l’insidia è sempre dietro l’angolo. La qualità dell’aria, le polveri sottili, il sole, il vento, la sabbia… l’occhio di chi è affetto dalla sindrome ha una sensibilità molto marcata. E può andare incontro ad arrossamento, bruciore, iperlacrimazione nelle occasioni più svariate. Di conseguenza stress, tensione nervosa, ansia e persino depressione possono diventare la spiacevole compagnia di chi è affetto dalla Sindrome dell’Occhio Secco.

I farmaci per il benessere emotivo possono provocare un impoverimento del film lacrimale

Qualora si cerchi di gestire la propria salute emotiva con l’aiuto dei farmaci, è possibile innescare una cronicizzazione nonché una recrudescenza dei sintomi. Questo accade perché alcuni farmaci ansiolitici o antidepressivi sono di fatto responsabili di una disidratazione e di un impoverimento del film lacrimale. Lasciando il paziente in balia di un vero e proprio circolo vizioso, dove disturbi oculari e malessere emotivo si alternano e spesso si accavallano in modo davvero spiacevole.

occhio secco e stress - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Come interrompere il legame causa effetto tra occhio secco e stress?

Spesso si tratta di un legame stretto e difficile da interrompere. Le strade da intraprendere dunque saranno due:

  1. interpellare un medico oculista specializzato nella sindrome dell’Occhio Secco. Si occuperà di diagnosticare la patologia individuando le cause che l’hanno innescata, e indicando il percorso terapeutico più idoneo per controllarla e curarla efficacemente sul lungo periodo (potrà essere un ciclo di sedute di luce pulsata, una terapia farmacologica o altro).
  2. sarà poi utile rivolgersi anche ad uno specialista per quanto riguarda i sintomi della sfera emotiva, con cui fare un percorso riabilitativo, basato su colloqui o su farmaci che tengano conto dello stato di salute visiva del paziente.

Centro Italiano Occhio Secco: competenza medica e la giusta dose di empatia

Essere affetti da sindrome dell’occhio secco non è facile. E’ una patologia che mette a dura prova non solo il benessere oculare, ma anche la sfera emotiva di chi ne è affetto. Che spesso finisce col sentirsi frustrato, triste e incompreso. Presso il Centro Italiano Occhio Secco opera un team di medici oculisti specializzati nel trattamento della sindrome e dei suoi sintomi. Medici competenti ma al contempo dotati della giusta empatia. Specialisti che sapranno indirizzarti verso i percorsi terapeutici migliori dandoti al contempo l’appoggio e la comprensione che forse altrove fatichi a trovare.

Vuoi saperne di più?

Chiamaci: siamo a tua disposizione da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

secchezza oculare tre rimedi - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Com’è noto, la Sindrome dell’Occhio Secco è stata spesso sottovalutata e confusa con un disturbo passeggero. Qualcosa di gestibile in modo autonomo con qualche farmaco da banco. Nel tempo, però, si è compreso che quella secchezza oculare transitoria e passeggera, in realtà potrebbe essere qualcosa di ben più complesso ed insidioso. Che va valutato ed affrontato con l’aiuto di uno specialista.

Il panorama delle terapie per la secchezza oculare cronica e patologica – ovvero la Sindrome dell’Occhio Secco – è molto vasto. Le diverse opportunità di trattamento dipendono dalle cause  della patologia. Sta dunque allo specialista indicare l’iter terapeutico più corretto per ciascun caso. Insomma, se la sintomatologia può sembrare sempre più o meno uguale, non possiamo dire lo stesso delle cause che risiedono a monte e dei percorsi terapeutici da intraprendere. Detto questo, elenchiamo a titolo informativo alcune tra le terapie maggiormente in uso per la cura della Sindrome dell’Occhio Secco.

Secchezza oculare cronica: terapia farmacologica

La terapia farmacologica è molto in uso per il trattamento della secchezza oculare cronica. Si tratta per lo più di farmaci anti infiammatori da assumere per via orale o da somministrare in modalità topica. I principi attivi sono differenti. La ricerca scientifica non cessa di indagare la correlazione tra ciascuno di essi ed i possibili effetti benefici a livello di qualità del film lacrimale e di benessere della superficie oculare. Molto incoraggianti sono i risultati restituiti dalla terapia con anti infiammatori su base ormonale. Ottimi riscontri provengono anche dai colliri arricchiti con trealosio, dei quali abbiamo già avuto modo di parlare in questo magazine.

La pulsazione termica con Lipiflow

La pulsazione termica è un trattamento altamente efficace per secchezza oculare e Sindrome dell’Occhio Secco causate da Meibomite. Laddove le ghiandole di Meibomio non riescano a svolgere la loro funzione correttamente e vadano incontro ad occlusione ed infiammazione, la pulsazione termica è sempre una delle scelte d’elezione. Il trattamento con pulsazione termica per la Sindrome dell’Occhio Secco riesce ad offrire al paziente una sensazione di ritrovato comfort oculare sempre molto gradita. E non solo. La sua efficacia è notevole, a tal punto che spesso la sintomatologia si risolve. 

La luce pulsata

La terza terapia per la secchezza oculare cronica e patologica è la luce pulsata. Molto in uso in ambito estetico, la luce pulsata trova impiego anche in medicina. Il dispositivo progettato per trattare la Sindrome dell’Occhio Secco è ad alto apporto tecnologico nonché unico nel suo genere. Oltre a regalare una notevole sensazione di sollievo e di benessere oculare, il trattamento è altamente efficace già dalla prima somministrazione e consente di trattare con successo la Sindrome dell’Occhio Secco anche sul lungo periodo.

Vuoi conoscere più da vicino le terapie per la secchezza oculare?

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