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L’iperlacrimazione è un disturbo oculare che, se persiste nel tempo, può diventare una compagnia decisamente sgradita e fastidiosa. Le cause che la possono innescare sono differenti: allergie, congiuntiviti, difetti visivi non corretti o corretti erroneamente, ptosi della palpebra inferiore e altre. Aggiungiamo all’elenco anche la Sindrome dell’Occhio Secco. Ma come? Direte voi. E’ possibile soffrire di iperlacrimazione e di secchezza oculare al tempo stesso? Ebbene si. Vediamo come e perché.

Che cosa si intende per iperlacrimazione

Noi tutti la chiamiamo iperlacrimazione o lacrimazione eccessiva, ma il termine medico è epifora. Lungo la parte interna del bordo palpebrale si trovano le ghiandole di Meibomio. Queste ghiandole sono deputate alla secrezione delle lacrime, che sono composte da un mix di acqua, lipidi e proteine. Il film lacrimale secreto dalle ghiandole di Meibomio esercita una preziosa azione di difesa delle strutture oculari da parte degli agenti esterni: esso infatti mantiene pulita, protetta e ben idratata la superficie oculare.

Fanno parte di questo importante meccanismo di idratazione e lubrificazione anche il dotto nasolacrimale ed il sacco lacrimale. A volte questo sistema non funziona correttamente o non riesce a svolgere la sua funzione a causa di alcuni agenti esterni o patologie oculari. Accade allora che le lacrime si disperdano al di fuori degli occhi: è questa l’iperlacrimazione.

Come accennato in apertura, le cause possono essere innumerevoli:

  • allergie o congiuntiviti, che irritano l’occhio innescando un’alterazione della quantità del film lacrimale;
  • infezioni batteriche o virali;
  • problemi oculari di tipo estetico e funzionale, come la ptosi del bordo palpebrale inferiore;
  • intasamento del sistema di drenaggio delle lacrime verso il naso;
  • ammiccamento insufficiente;
  • alterazione della qualità del film lacrimale che, se impoverito della sua parte lipidica, non riesce a distribuirsi in modo omogeneo.

L’epifora può essere anche causata da un trauma, da una patologia non oculare transitoria o autoimmune (sinusite o Sindrome di Sjogren, solo per fare qualche esempio), o dall’assunzione di determinati farmaci in modo prolungato nel tempo (cortisonici, chemioterapici….)

La visita oculistica specialistica è fondamentale per individuare l’origine dell’iperlacrimazione così come il percorso terapeutico mirato per le proprie esigenze di salute visiva.

Sintomi che si accompagnano all’epifora

L’epifora talvolta si presenta come sintomo isolato e del tutto transitorio, altre volte invece è accompagnata da altri disturbi e permane nel tempo. Tra i sintomi che possono accompagnarla citiamo:

  • fotofobia
  • arrossamento oculare
  • prurito e bruciore oculare
  • sensazione di corpo estraneo

In commercio vi sono innumerevoli farmaci da banco ad azione lenitiva di questi sintomi. Alcuni sono a base di camomilla o malva, altri a base di acido ialuronico o altri principi attivi naturali. Può trattarsi di colliri o salviette per la pulizia oculare. Questi farmaci sono spesso di grande aiuto, ma prima di acquistarli si consiglia sempre di chiedere il parere del medico: somministrarli in modo autonomo senza conoscere l’origine dell’iperlacrimazione può causare anche un peggioramento dei sintomi. Che sul lungo periodo potrebbero diventare ancor più difficili da eradicare.

Iperlacrimazione e Sindrome dell’Occhio Secco

Tra le cause della iperlacrimazione abbiamo menzionato anche l’alterazione della qualità del film lacrimale. La Sindrome dell’Occhio Secco si caratterizza per un’alterata qualità del film lacrimale che, impoverito della sua parte lipidica, non riesce a distribuirsi correttamente sulla superficie oculare e si disperde al di fuori di essa. Ma non solo. Più le lacrime si fanno “povere” e marcatamente acquose, più l’occhio perde la sua naturale idratazione e più cercherà di produrne di nuova, per compensare la perdita. Per questo motivo una lacrimazione abbondante può essere uno dei sintomi distintivi della Sindrome dell’Occhio Secco.

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Vuoi prenotare una visita oculistica specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco? Chiamaci: siamo a tua disposizione da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

Occhio Secco e alimentazione - Centro Italiano Occhio Secco

La Dry Eye Syndrome, chiamata anche Tear Disfunction Syndrome è una patologia oculare vera e propria che colpisce, in Italia, il 25% della popolazione, in particolar modo le donne dopo i 45 anni e quelle in menopausa. Una patologia che oggi colpisce sempre più spesso anche gli uomini ed i pazienti in età pediatrica, complice uno stile di vita sempre più legato all’uso dei device elettronici ed una qualità dell’aria non sempre ottimale. La domanda sorge dunque spontanea: come ci si può difendere dalla Sindrome Dell’Occhio Secco, o per lo meno tenerne a bada i sintomi? Esiste qualche rimedio utile? E’ possibile combatterla con l’alimentazione? In questo senso, l’alimentazione non è certamente risolutiva, ma può essere di grande aiuto. Vediamo dunque 5 consigli utili per tenere a bada i sintomi della Sindrome Dell’Occhio Secco curando la propria alimentazione. D’altronde, non dimentichiamo che la salute inizia dalla tavola.

1 – Bere tanta acqua

Sembrerà forse un consiglio banale, ma repetita iuvant, come amavano dire i latini. Il nostro corpo è fatto per il 90% di acqua, dunque bere molto porterà giovamento all’intero organismo. E non solo. Anche i tessuti oculari sono costituiti in gran parte da liquidi. Chi, a maggior ragione, soffre di Sindrome Dell’Occhio Secco, dovrebbe bere molto per aiutare l’occhio a mantenersi ben idratato e ben lubrificato, così da contrastare tanto l’ipolacrimia (ovvero la ridotta produzione di lacrime), quanto la dislacrimia (l’eccessiva evaporazione lacrimale).

2 – Consumare molti Omega3

Gli Omega3 sono dei grassi polinsaturi fondamentali per preservare il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio, le ghiandole esecretorie del liquido lacrimale. Un buon apporto di Omega3 non solo favorisce il buon funzioamento delle suddette ghiandole, ma influisce anche sulla qualità del liquido lacrimale, incrementando la componente lipidica. Largo quindi al pesce azzurro, che contiene un ottimo apporto di Omega3.

3 – Largo alla vitamina A

Un altro “ingrediente” prezioso per la salute oculare e che può aiutare a contrastare i sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco è la vitamina A. La vitamina A esercita un’ottima azione protettiva verso tutte le strutture oculari. Essa è importante perché mantiene i tessuti ben ossigenati e dunque sempre giovani e ben funzionanti, oltre ad esercitare una vera e propria azione protettiva nei confronti delle aggressioni provenienti dall’esterno.

4 – Carotenoidi, gli alleati indispensabili

Vi sono poi due carotenoidi davvero preziosi per la salute oculare, la luteina e la zeaxantina. Si tratta di ingredienti capaci di svolgere il ruolo di “occhiali da sole naturali”, proteggendo gli occhi dall’aggressione dei raggi solari UV, ovvero quelli dannosi per le strutture oculari. Non dimentichiamo che l’esposizione al sole senza un’adeguata protezione può non solo danneggiare gli occhi, ma anche favorire l’insorgenza o peggiorare i sintomi della Dry Eye Syndrome. Il termine carotenoidi vi farà pensare che luteina e zeaxantina siano particolarmente presenti nelle carote, ma è bene sapere che essi sono largamente presenti nelle verdure a foglia, nei piselli, nei porri, negli spinaci e nei piselli. E verde sia!

5 – Bere caffè!

Questo consiglio probabilmente vi lascerà un pò spiazzati, eppure lo dice la scienza. Si sapeva già da tempo che il caffé stimola la produzione di diverse secrezioni come la saliva ed i succhi gastrici, ma la scienza non aveva ancora provato la correlazione tra la caffeina ed il liquido lacrimale. Uno studio del 2012 pubblicato su Ophtalmology, ha invece confermato che l’assunzione di caffeina stimola la produzione di liquido lacrimale. (Fonte: AAO.org. ) Attenzione però a non abusare della caffeina: il suo effetto vasocostrittore potrebbe ripercuotersi negativamente sulla salute oculare, affaticando il nervo ottico e talvolta predisponendo all’insorgenza di altre patologie, come per esempio il glaucoma.