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occhio secco luce blu - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Coronavirus ha portato con sé una serie di cambiamenti a livello di stili di vita e di abitudini quotidiane. La maggior parte degli studenti e dei lavoratori ha dovuto fare i conti con un incremento del numero di ore trascorse a video. E spesso a farne le spese sono stati proprio gli occhi. In particolare, nelle persone con Sindrome dell’Occhio Secco, l’aumento delle ore trascorse di fronte ai device elettronici si è rivelato molto insidioso. Non si dimentichi che la Sindrome non conosce età: anche i più piccoli o giovani si sono spesso trovati a fare i conti con una sintomatologia esacerbata dalle nuove abitudini di studio. Se già prima del lockdown i bambini trascorrevano troppo tempo a video, con l’avvento delle modalità didattiche a distanza il monte ore si è dilatato a dismisura. E molti adulti non sono stati da meno. Quanti di noi al termine di una lunga giornata di smartworking, si sono svagati sui social ed infine hanno guardato un programma in tv? O ancora, prima di dormire, hanno letto qualcosa su un comodo e-reader? Eppure, la luce blu non è la migliore amica dei nostri occhi. Quali sono dunque gli effetti della luce blu sulla Sindrome dell’Occhio Secco? E come cercare di porvi rimedio?

Cos’è la luce blu

Lo spettro luminoso si compone di un insieme di frequenze e di radiazioni differenti. Tutte assieme danno origine alla luce. In generale, possiamo distinguere tra radiazioni infrarosse e radiazioni ultraviolette. Queste ultime hanno un’ampia lunghezza d’onda e sono fredde, motivo per il quale riescono a penetrare in profondità nei nostri occhi (sino alla macula) e non innescano il riflesso automatico che porta al restringimento della pupilla. Le radiazioni ultraviolette, delle quali la luce blu fa parte, sono dunque presenti in natura. Ma non solo: anche le lampadine a led, a basso consumo e tutti i device elettronici emettono luce blu.

Perché la luce blu può causare o peggiorare i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco

Trascorrere lungo tempo di fronte agli schermi digitali porta ad una maggiore evaporazione del film lacrimale e ad una riduzione della frequenza di ammiccamento spontaneo. La minor frequenza di ammiccamento, in particolare, compromette la buona lubrificazione oculare. Di conseguenza, si tende a sperimentare una sensazione di affaticamento, ma spesso anche di bruciore, sensazione di corpo estraneo, arrossamento e talvolta anche dolore. A questi sintomi si possono aggiungere nausea, dolore cervicale, mal di testa, vertigini. Uno status che può peggiorare la sintomatologia di un paziente affetto da Sindrome dell’Occhio Secco o che, cronicizzandosi, può innescare la patologia ove non presente.

Una curiosità: alcune ricerche scientifiche hanno anche messo in correlazione il tempo eccessivo trascorso a video con un incremento della miopia in età evolutiva. Se a questa aggiungiamo una marcata secchezza oculare che può sfociare nella Sindrome dell’Occhio Secco, ed altre patologie oculari tipicamente pediatriche (ambliopia, strabismo), è evidente che è responsabilità dei genitori occuparsi attentamente della salute degli occhi dei piccoli di casa.

Come limitare i danni causati dall’eccessivo tempo trascorso a video

Si consiglia di fare pause frequenti, alzandosi dalla propria postazione ogni venti minuti circa, e di volgere lo sguardo alla finestra. Guardare lontano ha un effetto riposante sull’occhio e lo riporta ad un tipo di visione differente sia per quanto riguarda le distanze, sia per ciò che concerne il tipo di luce e di colori. Ancora, è sconsigliabile usare in modo prolungato le lenti a contatto in occasione di sessioni di lavoro o di studio a video. I portatori di lenti a contatto potranno riservarne l’uso per le occasioni di svago e per il fine settimana, prediligendo invece gli occhiali da vista durante lo smart working o la didattica a distanza. Ancora, conviene tenere sempre sottomano un buon lubrificante oculare e qualche salviettina igienizzante per uso oftalmico. Non si dimentichi poi di bere molto, perché la lubrificazione oculare dipende anche dalla quantità di acqua che ingeriamo nel corso della giornata. Infine, si consiglia di consultare sempre il proprio oculista, e di prenotare una visita specialistica per l’Occhio Secco laddove si sperimenti una sintomatologia oculare irritativa persistente.

Vuoi saperne di più?

Se trascorri molte ore a video e talvolta sperimenti i sintomi sopra descritti, non dimenticare di chiedere il parere di uno specialista. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.