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occhio secco e ormoni - Centro Italiano Occhio Secco

Abbiamo più volte sottolineato come la Sindrome dell’Occhio Secco sia una patologia multifattoriale complessa, cioè che la sua manifestazione sia il frutto di una serie di fattori concomitanti, di tipo fisiologico così come ambientale. L’infiammazione della superficie oculare e l’aumento dell’osmolarità delle lacrime possono dunque essere innescate anche una serie di anomalie di tipo endocrino. Difatti, anche la superficie oculare è sensibile alle oscillazioni ormonali. Vediamo in che modo. 

Quali ormoni possono influenzare il benessere della superficie oculare?

Tutti gli organi del nostro corpo sono interessati dall’influenza di diverse tipologie di ormoni. E la superficie oculare non è da meno. La funzionalità della superficie oculare è modulata dagli ormoni tiroidei, dagli steroidi sessuali, dalla prolattina, dall’ormone della crescita e dalla vitamina D (che è considerata un pro-ormone). Secondo i ricercatori, la Sindrome dell’Occhio Secco indotta da squilibri di natura endocrina colpisce maggiormente le donne. Non a caso, anche la Sindrome di Sjogren (della quale la secchezza oculare è uno dei sintomi più evidenti) colpirebbe statisticamente maggiormente le donne rispetto agli uomini. E, ancora, le donne affette da Sindrome dell’Ovaio Policistico (che è un disturbo di natura endocrina) sono sovente affette anche da Sindrome dell’Occhio Secco.

Ormoni e Sindrome dell’Occhio Secco

Scopriamo dunque in che modo gli ormoni impattano sulla salute della superficie oculare.

  • Gli androgeni hanno il ruolo di favorire la produzione della componente lipidica delle lacrime da parte delle ghiandole di Meibomio. Un calo di androgeni può portare ad un aumento dell’osmolarità lacrimale.
  • Insulina: agisce con gli androgeni per preservare il benessere della superficie oculare con particolare riferimento alle ghiandole lacrimali. Chi è affetto da diabete di tipo 1 è maggiormente a rischio di sviluppare la Sindrome dell’Occhio Secco.
  • Gli estrogeni e il progesterone sembrano avere un ruolo benefico per quanto riguarda il funzionamento delle ghiandole lacrimali. Non a caso, le donne in menopausa, che sperimentano un calo di estrogeni, manifestano anche una certa secchezza oculare. Non tutti gli studiosi tuttavia concordano in merito a questa teoria, e vi sono ricerche ancora in corso per chiarire il ruolo degli estrogeni e del progesterone in ambito oculare.
  • Ormoni tiroidei: alcune patologie che interessano la tiroide sono di natura autoimmune. Queste portano ad un aumento dell’infiammazione della superficie oculare e ad una riduzione della secrezione lacrimale.
  • La vitamina D riveste un ruolo protettivo nei confronti della superficie oculare: laddove questa sia carente, la superficie oculare sarà maggiormente esposta a sviluppare la Sindrome dell’Occhio Secco.
  • La prolattina alta può essere uno dei fattori alla base della Sindrome di Sjogren così come della Sindrome dell’Occhio Secco.
  • L’ormone della crescita, infine, sembra esercitare un effetto benefico sulla salute e il buon funzionamento delle ghiandole di Meibomio.

In conclusione, cosa si può affermare relativamente al legame tra Sindrome dell’Occhio Secco e ormoni?

Il nostro organismo è costantemente in balia di una serie di equilibri di natura chimica particolarmente delicati e correlati tra di loro. Con riferimento alla secchezza oculare, è possibile affermare che tutte le condizioni cliniche che portano in essere un’alterazione degli equilibri di natura ormonale possono essere fattori scatenanti la Sindrome dell’Occhio Secco.

Vuoi saperne di più?

Sei in menopausa o affetta dalla Sindrome dell’Ovaio Policistico? Soffri di diabete o sei affetto da una patologia tiroidea autoimmune? Ecco un motivo in più per sottoporti ad un controllo della salute oculare. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

luce pulsata per occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Sono sempre di più le persone che lamentano un insieme di sintomi che gli addetti ai lavori definiscono con il termine di “discomfort oculare”. Bruciore, arrossamento, fastidio alla luce, sensazione di corpo estraneo, iperlacrimazione sono tra essi. La causa è l’alterazione quantitativa e qualitativa del film lacrimale, che tutti conosciamo come Sindrome dell’Occhio Secco. Oggi, la luce pulsata per occhio secco è una terapia altamente efficace laddove la patologia sia innescata da una disfunzione delle ghiandole di Meibomio. Vediamo in che modo e con che risultati.

Che cos’è la Meibomite

L’alterazione del film lacrimale che è alla base della Sindrome dell’Occhio Secco può essere causata

  • da una produzione di lacrime non sufficiente
  • da una eccessiva evaporazione lacrimale

La Sindrome dell’Occhio Secco causata da evaporazione eccessiva delle lacrime è detta proprio forma evaporativa. Le lacrime sono composte da una parte acquosa ed una lipidica: qualora la parte lipidica venga a mancare, la parte acquosa andrà dispersa e l’occhio perderà la sua naturale idratazione. La componente lipidica delle lacrime è secreta dalle Ghiandole di Meibomio, situate alle estremità delle palpebre sia inferiori che superiori.

Quando queste ghiandole si infiammano e si ostruiscono, si innesca un meccanismo per il quale il film lacrimale si impoverisce e l’occhio va incontro a irritazione ed infiammazione. La parte acquosa si perde, il paziente va incontro ad iperlacrimazione e l’occhio si irrita e si infiamma. Paradossalmente, dunque, la Sindrome dell’Occhio Secco causata da Meibomite porta ad una aumentata produzione lacrimale. In aggiunta a questo disturbo, il paziente non tollera più le lenti a contatto, fatica a svolgere alcune attività (lavorare al computer molte ore, per esempio), sperimenta una serie di sintomi poco tollerabili quali bruciore, sensazione di corpo estraneo, arrossamento. E non solo: l’ostruzione delle Ghiandole di Meibomio può innescare a sua volta altri disturbi di natura infettiva: calazi e orzaioli ne sono un esempio.

Luce pulsata per occhio secco, quando è utile

Spesso chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco ricorre a colliri idratanti per trovare sollievo nell’immediato. Seppur utili, questi farmaci da banco non risolvono il problema alla radice. Una terapia valida per sbloccare le Ghiandole di Meibomio è la Luce Pulsata. Il generatore di luce pulsata è un apparecchio di ultima generazione pensato per somministrare una serie di impulsi a base di luce e calore, capaci di stimolare opportunamente le Ghiandole di Meibomio. Sbloccare le ghiandole di Meibomio significa:

  • rimettere in circolo la parte lipidica del film lacrimale
  • interrompere l’evaporazione lacrimale ed i sintomi irritativi connessi
  • prevenire l’insorgenza di altre complicanze

Solitamente il paziente apprezza i benefici del trattamento già dalla prima seduta, che si rivela particolarmente piacevole. Per raggiungere risultati ottimali e duraturi, tuttavia, è fondamentale seguire un iter terapeutico ben preciso, fatto di appuntamenti cadenzati indicati dallo specialista. La Sindrome dell’Occhio Secco è difatti una patologia che tende a ripresentarsi periodicamente: per questo motivo seguire il calendario delle sedute di trattamento con luce pulsata per Sindrome dell’Occhio Secco è davvero cruciale.

Luce pulsata: è davvero efficace? Presenta controindicazioni?

Il trattamento con luce pulsata per occhio secco è particolarmente efficace laddove a monte della patologia vi sia una disfunzione delle ghiandole di Meibomio. Già dopo la prima seduta, come detto, i pazienti possono sperimentare un’intensa e ritrovata sensazione di benessere oculare. La luce pulsata non presenta controindicazioni, è un trattamento indolore e della durata di pochi minuti.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino i migliori trattamenti per la cura della Sindrome dell’Occhio Secco? Chiamaci: siamo a tua disposizione da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

occhio secco e trucco - Centro Italiano Occhio Secco

A proposito di occhio secco e trucco, nel corso di un convegno svoltosi a Roma nel 2019 la società scientifica Tear Film & Ocular Surface Society ha indicato, prove alla mano, alcuni fattori scatenanti la Sindrome dell’Occhio Secco. Tra questi, anche uno dei migliori amici delle donne: il mascara. 

Un convegno dedicato alle patologie della superficie oculare

Al convegno European TFOS Ambassador Meeting hanno preso parte alcuni tra i più noti e preparati medici, studiosi e ricercatori della superficie oculare. Tra i temi affrontati, le patologie che possono colpire questa delicatissima parte del nostro apparato visivo ma anche i fattori predisponenti ed i fattori di rischio di queste patologie. Durante i lavori è emerso chiaramente che la superficie oculare può essere colpita da alcune patologie croniche anche piuttosto gravi. E non solo: secondo uno studio presentato dalla Tear Film & Ocular Surface Society di Boston, vi sono anche alcune abitudini che possono predisporre allo sviluppo delle patologie della superficie oculare, non ultima la Dry Eye Syndrome – Sindrome dell’Occhio Secco.

Occhio secco e trucco: le conclusioni dello studio presentato dalla TFOS

Secondo lo studio TFOS Dews II presentato a Roma dalla TFOS, anche i cosmetici per il make-up degli occhi possono favorire l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco. Questo accade perchè alcune microparticelle di questi prodotti cosmetici potrebbero andare a depositarsi proprio sulla superficie oculare. La conseguenza è un’alterazione del naturale e corretto equilibrio del film idrolipidico che protegge questa parte del nostro apparato visivo.

Occhio secco e trucco: l’imputato numero uno è il mascara

Scovolino poco igienico e ingredienti non sempre sani possono favorire un impoverimento del film lacrimale

Lo studio su occhio secco e trucco ha sottolineato in particolare come il mascara sia uno dei prodotti che maggiormente possono compromettere l’equilibrio del film idrolipidico della superficie oculare. Questo accade perché lo scovolino del mascara già dopo alcune settimane di utilizzo comincia ad ospitare acari, batteri, residui di cellule morte e sebo. Si noti che questo accumulo di particelle è potenzialmente dannoso e poco igienico anche qualora ad utilizzare il mascara sia sempre la stessa persona.

Oltre alle ragioni igieniche sopra illustrate, gli studiosi hanno messo in evidenza la potenziale capacità irritativa del mascara e dei cosmetici più in generale, anche in virtù della presenza di alcuni ingredienti in grado di impoverire lo strato oleoso del film lacrimale. Un impoverimento che si traduce in una progressiva secchezza oculare ed in fenomeni irritativi che, sul lungo periodo, si possono aggravare e/o cronicizzare.

Non a caso, dunque, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe maggiormente diffusa tra i pazienti di sesso femminile.

Consigli utili per contrastare l’impoverimento del film lacrimale

Alla luce di quanto emerso nel corso del convegno “European TFOS Ambassador Meeting”, possiamo dare ai nostri lettori (in questo caso alle nostre lettrici) alcuni consigli preziosi:

  1. Acquistate sempre cosmetici di buona qualità. Soffermatevi a leggere l’INCI di ciascun prodotto. I prodotti particolarmente ricchi di siliconi, parabeni e petrolati andrebbero, in generale, evitati. Da prediligere invece i prodotti a base di prodotti naturali;
  2. Non tenete i cosmetici nella vostra trousse per troppo tempo. Anche se non sono terminati, controllateli periodicamente e non conservateli per oltre 12 mesi;
  3. Struccatevi sempre molto bene prima di coricarvi, anche se vi sentite davvero stanche;
  4. Se usate le lenti a contatto, non fatevi prendere dalla pigrizia, ma toglietele prima di coricarvi;
  5. Non prestate i vostri cosmetici (mascara, eye liner, ombretti, ma anche spugnette o pennellini per il trucco) ad altre persone.

Per saperne di più…

Per saperne di più o prenotare un appuntamento presso il Centro Italiano Occhio Secco, potete contattarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

occhio secco e menopausa

Occhio secco e menopausa, che relazione c’è?

La secchezza oculare (chiamata anche occhio secco o, in inglese, dry eye)  colpisce soprattutto le donne, arrivando a interessare il 50% delle over 45 e fino al 90% delle donne in menopausa.

Come sono correlati occhio secco e menopausa?

Alcuni ormoni aiutano a stimolare la produzione di lacrime. Per questo le variazioni di livelli ormonali possono ridurre il film lacrimale.

Il film lacrimale rappresenta una specie di barriera liquida e dinamica, che nutre e protegge la superficie oculare dalla polvere, dal vento, dalla disidratazione, dai mille fattori esterni che possono creare problemi.  La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di occhio secco, e provoca maggiore esposizione dell’occhio nei confronti dell’ambiente esterno e maggiore predisposizione a contrarre irritazioni e infezioni come congiuntiviti e cheratiti.

Ecco perché la sindrome dell’occhio secco predilige le donne soprattutto dopo i 35 -40 anni di età: le donne in gravidanza o in menopausa sono il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di secchezza oculare. Una frequenza sempre maggiore causata dalla significativa anticipazione del ciclo mestruale, fino ad interessare il 60% circa delle donne.

I fastidi derivanti dall’occhio secco tendono a divenire più frequenti con il passare degli anni.

L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di occhio secco nella donna in menopausa.

Nei primi 7-8 anni dopo la menopausa il disturbo è controllabile, ma dopo tale periodo l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. Per questo è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori contenenti estradiolo (un estrogeno prodotto dalle ovaie, usato in ambito farmacologico contro i sintomi della menopausa).

Le attuali generazioni femminili hanno in media uno sviluppo ormonale molto anticipato, intorno ai 12- 13 anni, rispetto a solo una decina di anni fa: ciò significa che queste ragazze si avvicineranno alla menopausa verso i 45-48 anni, con conseguenze disidratative che coinvolgono vari distretti, fra cui anche quello oculare.

Le variazioni ormonali legate al periodo menopausale possono facilitare l’insorgenza di cataratta, del glaucoma e delle degenerazioni maculari anche in età precoce, e provocare patologie come infiammazioni della tiroide o tiroiditi autoimmuni.

Il Centro Italiano Occhio Secco è il primo centro italiano completamente dedicato alla cura della Sindrome dell’Occhio Secco. Per maggiori informazioni chiamate lo 02 63611970 oppure scrivete a info@centroitalianoocchiosecco.it.