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lubrificare occhio in modo naturale - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Lubrificare l’occhio in maniera naturale puo’ essere utile nel quotidiano per donare sollievo in presenza di affaticamento e secchezza oculare. Tenere sottomano un buon lubrificante – specie durante lo studio o il lavoro – ci aiuta ad alleviare la sensazione di stress oculare, di bruciore e di stanchezza. Tuttavia, è sempre bene tenere a mente qualche consiglio e usare qualche cautela. E allora, conosciamo più da vicino le soluzioni che madre natura ci offre per lubrificare gli occhi, in che modo e fino a che punto possono essere utili, e quando prestare attenzione.

Quali sono i lubrificanti oculari naturali presenti in colliri, salviette umettanti o altri prodotti da banco

  • L’eufrasia, o erba degli occhi: l’eufrasia è una pianta officinale molto nota. Si tratta di una piccola pianta erbacea, spesso chiamata anche “erba degli occhi” in virtù delle sue presunte proprietà lenitive e curative dell’apparato visivo. La medicina popolare la vede tradizionalmente impiegata contro diversi disturbi oculari: dalle congiuntiviti alle infiammazioni oculari, sino all’affaticamento e alla secchezza oculare.
  • L’amamelide, fonte naturale di tannini l’amamelide, conosciuta scientificamente come Hamamelis virginiana, è una pianta utilizzata da secoli per le sue proprietà medicinali. Tra i suoi numerosi benefici, l’amamelide è particolarmente apprezzata per il supporto che offre alle strutture oculari. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, questa pianta può contribuire a ridurre il rossore e l’irritazione degli occhi, fornendo sollievo in caso di congiuntivite, secchezza oculare o affaticamento oculare. Inoltre, l’amamelide contiene tannini che possono aiutare a stringere i vasi sanguigni, riducendo così la comparsa di occhiaie e gonfiori intorno agli occhi. Svolge dunque una blanda ma gradevole azione estetica, esercitando la sua azione lenitiva anche nell’area perioculare.
  • La malva, fonte naturale di mucillagini: la malva è una pianta conosciuta per le sue proprietà lenitive e idratanti, che possono essere benefiche anche per favorire l’idratazione degli occhi. Grazie alla presenza di mucillagini, sostanze gelatinose che si trovano nelle sue foglie e nei suoi fiori, la malva può formare uno strato protettivo che aiuta a trattenere l’umidità e a prevenire l’evaporazione eccessiva delle lacrime. Questo può essere particolarmente utile per chi soffre di secchezza oculare (si pensi a chi trascorre molto tempo negli uffici, in ambienti dotati di impianti di condizionameno o riscaldamento, o laddove non ci sia un buon ricambio d’aria).
  • La camomilla, il rimedio della nonna per eccellenza: la camomilla è una piantina selvatica dai bellissimi fiorellini gialli: è molto nota per le sue proprietà calmanti e lenitive, ed è altresì un prezioso rimedio per le irritazioni oculari. Oltre ai prodotti da banco di natura officinale spesso acquistabili liberamente in farmacia o in erboristeria, la camomilla è spesso utilizzata sotto forma di infusi o decotti casalinghi. Un batuffolo di ovatta o una garzina imbevuta di camomilla (non zuccherata) può essere utile per lenire l’irritazione e l’affaticamento degli occhi e restituire una sensazione di comfort e idratazione.

Come lubrificare l’occhio attraverso l’alimentazione

  • L’acqua: l’acqua, ça va sans dire, è un eccellente lubrificante naturale. Bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno, non solo ai pasti, ma durante tutto l’arco della giornata, aiuta l’intero organismo a stare meglio ed a svolgere in maniera ottimale tutte le sue funzioni. Bere molto aiuta a compensare la dispersione di liquidi che in estate si verifica a seguito della sudorazione: al contrario, in inverno anche i sistemi di riscaldamento domestico contribuiscono a disidratare l’organismo. Bere molto influenza positivamente anche gli annessi cutanei. E, non ultimo, l’apparato visivo: poiché le lacrime sono composte un buona parte di acqua, se l’organismo è poco idratato, ne risentirà anche la superficie oculare. Si raccomanda, naturalmente, di evitare bibite zuccherate e dolcificate.
  • Il retinolo: il retinolo svolge un ruolo cruciale nella salute degli occhi, proteggendo la retina così come la superficie oculare. Per quanto riguarda quest’ultima, la vitamina A  aiuta a preservare il benessere della cornea e della congiuntiva e promuove un’adeguata produzione di film lacrimale. Pertanto, l’integrazione con retinolo (o vitamina A) può essere utile nel trattamento della secchezza oculare, aiutando a migliorare la qualità del film lacrimale, andando a lubrificare l’occhio. Il retinolo o vitamina A si trova nel fegato, nel latte e derivati, nelle uova e in tutti gli ortaggi di colore rosso.
  • Gli omega 3 e l’olio di semi di lino: gli acidi grassi omega-3 abbondano in alimenti come pesce grasso, i semi di lino e la frutta secca. Si ritiene che gli omega-3 possano contribuire alla produzione di oli essenziali per il film lacrimale, migliorando così la lubrificazione degli occhi e riducendo l’irritazione e l’affaticamento. Alcune ricerche scientifiche suggeriscono che l’integrazione con omega-3 potrebbe essere utile per lubrificare l’occhio e alleviare i sintomi di alcune condizioni oculari come la Sindrome dell’Occhio Secco. L’olio di semi di lino è ricco di acidi grassi omega-3, noti per le loro proprietà benefiche per la salute degli occhi. Grazie alla sua composizione di acido alfa-linolenico (ALA), (un tipo di omega-3), l’olio di semi di lino può aiutare a migliorare la lubrificazione degli occhi, riducendo così i sintomi di secchezza oculare e irritazione. Gli acidi grassi omega-3 presenti nell’olio di semi di lino contribuiscono alla produzione di componenti essenziali del film lacrimale, che è fondamentale per mantenere la superficie degli occhi umida e protetta. L’olio di semi di lino si acquista nei negozi più forniti, e si può assumere da solo o come condimento di insalate, verdura cotta, zuppe, minestroni o vellutate.

Leggi anche: Occhio Secco e alimentazione, 5 consigli utili

Lubrificare l’occhio in maniera naturale: vantaggi e limiti

I colliri a base di principi attivi officinali, così come le salviette oftalmiche umettanti, offrono alcuni indubbi vantaggi:

  • sono prodotti pratici da tenere sempre sottomano
  • offrono un benessere immediato
  • non necessitano di prescrizione medica
  • sono generalmente ben tollerati

Al contempo, però, possono rivelarsi controproducenti. Vediamo di seguito in quali casi:

  • nonostante non richiedano prescrizione medica, abusare di questi prodotti senza avere la certezza della causa del proprio disturbo, può dare adito a spiacevoli fenomeni di esacerbazione e recrudescenza. In altre parole, il disturbo continua a ripresentarsi e tende a peggiorare. Questo accade tipicamente nella Sindrome dell’Occhio Secco, che si presenta tipicamente con sintomi simili a quelli di una banale allergia, ma che sul lungo periodo tende a ripresentarsi sempre più spesso e con sintomi di volta in volta più marcati
  • non sempre questi prodotti sono ben tollerati: si consiglia di verificare l’INCI del prodotto prima di farne uso. Possono capitare fenomeni di ipersensibilità ai principi attivi
  • durante il delicato periodo della gravidanza e dell’allattamento, si consiglia di chiedere parere medico anche relativamente ai prodotti di natura officinale. Se è vero che in gravidanza è generalmente sconsigliato abusare di farmaci, è altrettanto vero che alcune erbe officinali sono sconsigliate durante la gestazione e dopo.

Il consiglio dell’oculista

Anche quello che a noi può sembrare un disturbo oculare banale, passeggero e di poca importanza, in realtà può essere un primo segnale di un disturbo oculare più complesso, o di una patologia. La Sindrome dell’Occhio Secco, per fare un esempio, ha precisamente questa caratteristica: quella di apparire meno complessa di quanto in realtà non sia. Evitare l’autodiagnosi o la somministrazione affrettata di prodotti da banco per lubrificare l’occhio o lenire altre tipologie di sintomi, è sempre la scelta migliore. Inoltre, non sempre ciò che ci regala un momento di benessere, è in grado di risolvere il disturbo alla radice. Si consiglia, al contrario, di chiedere sempre consiglio al medico, e di andare prima di tutto a fondo delle cause che hanno scatenato il sintomo.

Terapia con luce pulsata per il trattamento della secchezza oculare

Un rimedio interessante non basato sull’uso di farmaci è sicuramente il trattamento con luce pulsata. Anzichè investire piccole ma continue somme di denaro in colliri che regalano un benessere transitorio, può rivelarsi interessante individuare un protocollo di trattamento più incisivo e specifico. Capace di dare risultati positivi maggiormente durevoli nel tempo.

Le sedute di trattamento con luce pulsata per la Sindrome dell’Occhio Secco restituiscono una sensazione di benessere oculare particolarmente gradita a chi vi si sottopone. Sono l’ideale per promuovere il ripristino della corretta lubrificazione oculare e pertanto si rivelano efficaci nel tempo. Naturalmente, sta allo specialista – al termine di una visita specialistica accurata ed approfondita – confermare o meno l’idoneità del paziente al trattamento. In caso contrario, potrà suggerire altri protocolli terapeutici maggiormente mirati.

Vuoi saperne di più?

Prenota subito un controllo della salute oculare con uno specialista della Sindrome dell’Occhio Secco. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

occhio secco luce blu - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Coronavirus ha portato con sé una serie di cambiamenti a livello di stili di vita e di abitudini quotidiane. La maggior parte degli studenti e dei lavoratori ha dovuto fare i conti con un incremento del numero di ore trascorse a video. E spesso a farne le spese sono stati proprio gli occhi. In particolare, nelle persone con Sindrome dell’Occhio Secco, l’aumento delle ore trascorse di fronte ai device elettronici si è rivelato molto insidioso. Non si dimentichi che la Sindrome non conosce età: anche i più piccoli o giovani si sono spesso trovati a fare i conti con una sintomatologia esacerbata dalle nuove abitudini di studio. Se già prima del lockdown i bambini trascorrevano troppo tempo a video, con l’avvento delle modalità didattiche a distanza il monte ore si è dilatato a dismisura. E molti adulti non sono stati da meno. Quanti di noi al termine di una lunga giornata di smartworking, si sono svagati sui social ed infine hanno guardato un programma in tv? O ancora, prima di dormire, hanno letto qualcosa su un comodo e-reader? Eppure, la luce blu non è la migliore amica dei nostri occhi. Quali sono dunque gli effetti della luce blu sulla Sindrome dell’Occhio Secco? E come cercare di porvi rimedio?

Cos’è la luce blu

Lo spettro luminoso si compone di un insieme di frequenze e di radiazioni differenti. Tutte assieme danno origine alla luce. In generale, possiamo distinguere tra radiazioni infrarosse e radiazioni ultraviolette. Queste ultime hanno un’ampia lunghezza d’onda e sono fredde, motivo per il quale riescono a penetrare in profondità nei nostri occhi (sino alla macula) e non innescano il riflesso automatico che porta al restringimento della pupilla. Le radiazioni ultraviolette, delle quali la luce blu fa parte, sono dunque presenti in natura. Ma non solo: anche le lampadine a led, a basso consumo e tutti i device elettronici emettono luce blu.

Perché la luce blu può causare o peggiorare i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco

Trascorrere lungo tempo di fronte agli schermi digitali porta ad una maggiore evaporazione del film lacrimale e ad una riduzione della frequenza di ammiccamento spontaneo. La minor frequenza di ammiccamento, in particolare, compromette la buona lubrificazione oculare. Di conseguenza, si tende a sperimentare una sensazione di affaticamento, ma spesso anche di bruciore, sensazione di corpo estraneo, arrossamento e talvolta anche dolore. A questi sintomi si possono aggiungere nausea, dolore cervicale, mal di testa, vertigini. Uno status che può peggiorare la sintomatologia di un paziente affetto da Sindrome dell’Occhio Secco o che, cronicizzandosi, può innescare la patologia ove non presente.

Una curiosità: alcune ricerche scientifiche hanno anche messo in correlazione il tempo eccessivo trascorso a video con un incremento della miopia in età evolutiva. Se a questa aggiungiamo una marcata secchezza oculare che può sfociare nella Sindrome dell’Occhio Secco, ed altre patologie oculari tipicamente pediatriche (ambliopia, strabismo), è evidente che è responsabilità dei genitori occuparsi attentamente della salute degli occhi dei piccoli di casa.

Come limitare i danni causati dall’eccessivo tempo trascorso a video

Si consiglia di fare pause frequenti, alzandosi dalla propria postazione ogni venti minuti circa, e di volgere lo sguardo alla finestra. Guardare lontano ha un effetto riposante sull’occhio e lo riporta ad un tipo di visione differente sia per quanto riguarda le distanze, sia per ciò che concerne il tipo di luce e di colori. Ancora, è sconsigliabile usare in modo prolungato le lenti a contatto in occasione di sessioni di lavoro o di studio a video. I portatori di lenti a contatto potranno riservarne l’uso per le occasioni di svago e per il fine settimana, prediligendo invece gli occhiali da vista durante lo smart working o la didattica a distanza. Ancora, conviene tenere sempre sottomano un buon lubrificante oculare e qualche salviettina igienizzante per uso oftalmico. Non si dimentichi poi di bere molto, perché la lubrificazione oculare dipende anche dalla quantità di acqua che ingeriamo nel corso della giornata. Infine, si consiglia di consultare sempre il proprio oculista, e di prenotare una visita specialistica per l’Occhio Secco laddove si sperimenti una sintomatologia oculare irritativa persistente.

Vuoi saperne di più?

Se trascorri molte ore a video e talvolta sperimenti i sintomi sopra descritti, non dimenticare di chiedere il parere di uno specialista. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.