Occhio secco e menopausa: perché il dry eye colpisce soprattutto le donne?

occhio secco e menopausa

Occhio secco e menopausa, che relazione c’è?

La secchezza oculare (chiamata anche occhio secco o, in inglese, dry eye)  colpisce soprattutto le donne, arrivando a interessare il 50% delle over 45 e fino al 90% delle donne in menopausa.

Come sono correlati occhio secco e menopausa?

Alcuni ormoni aiutano a stimolare la produzione di lacrime. Per questo le variazioni di livelli ormonali possono ridurre il film lacrimale.

Il film lacrimale rappresenta una specie di barriera liquida e dinamica, che nutre e protegge la superficie oculare dalla polvere, dal vento, dalla disidratazione, dai mille fattori esterni che possono creare problemi.  La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di occhio secco, e provoca maggiore esposizione dell’occhio nei confronti dell’ambiente esterno e maggiore predisposizione a contrarre irritazioni e infezioni come congiuntiviti e cheratiti.

Ecco perché la sindrome dell’occhio secco predilige le donne soprattutto dopo i 35 -40 anni di età: le donne in gravidanza o in menopausa sono il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di secchezza oculare. Una frequenza sempre maggiore causata dalla significativa anticipazione del ciclo mestruale, fino ad interessare il 60% circa delle donne.

I fastidi derivanti dall’occhio secco tendono a divenire più frequenti con il passare degli anni.

L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di occhio secco nella donna in menopausa.

Nei primi 7-8 anni dopo la menopausa il disturbo è controllabile, ma dopo tale periodo l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. Per questo è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori contenenti estradiolo (un estrogeno prodotto dalle ovaie, usato in ambito farmacologico contro i sintomi della menopausa).

Le attuali generazioni femminili hanno in media uno sviluppo ormonale molto anticipato, intorno ai 12- 13 anni, rispetto a solo una decina di anni fa: ciò significa che queste ragazze si avvicineranno alla menopausa verso i 45-48 anni, con conseguenze disidratative che coinvolgono vari distretti, fra cui anche quello oculare.

Le variazioni ormonali legate al periodo menopausale possono facilitare l’insorgenza di cataratta, del glaucoma e delle degenerazioni maculari anche in età precoce, e provocare patologie come infiammazioni della tiroide o tiroiditi autoimmuni.

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