Cataratta e occhio secco: cosa fare?

cataratta e occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Il notevole progresso tecnologico che negli ultimi decenni ha esercitato un’influenza positiva nel campo della chirurgia oftalmica. Insieme alla messa a punto di nuove tecniche d’esecuzione degli interventi, hanno segnato la svolta anche per quanto riguarda il trattamento della cataratta. Se a questo aggiungiamo il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale ed il fatto che l’ingresso nell’età anziana slitta sempre più in avanti, non sarà difficile comprendere perché l’intervento di cataratta al giorno d’oggi è una procedura che possiamo definire di routine. Ma cosa succede però, al paziente che riceve una diagnosi di cataratta pur essendo affetto da Sindrome Dell’Occhio Secco? 

L’intervento di cataratta oggi è davvero di routine

Come anticipato, l’intervento di cataratta è oggi uno dei più praticati al mondo. E’ anche una delle procedure mediche con una percentuale di rischio intraoperatorio e postoperatorio tra le più basse in assoluto. L’intervento prevede che il cristallino naturale, in via di opacizzazione, sia rimosso. Per eseguire la rimozione si usa uno speciale strumento ad ultrasuoni, chiamato facoemulsificatore, che frantuma ed aspira il cristallino. In seguito, all’interno della capsula che conteneva il cristallino si inserisce una nuova lente intraoculare, o cristallino artificiale. Quest’ultimo è perfettamente trasparente e, ove necessario, può anche essere dotato di un potere diottrico coerente con le esigenze del paziente. E’ evidente quindi che l’intervento di cataratta offre al paziente una lunga lista di vantaggi:

  • permette di ripristinare la trasparenza del cristallino per tutta la durata della vita del paziente, tramite la sostituzione di quello naturale con uno artificiale;
  • permette di correggere i difetti visivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia);
  • è di breve durata;
  • è indolore: sono sufficienti alcune gocce di collirio anestetico;
  • si esegue in day surgery: al termine dell’intervento si può far ritorno presso la propria abitazione.

L’intervento di cataratta ha controindicazioni?

L’intervento di cataratta non ha controindicazioni. Come qualunque intervento di chirurgia oftalmica, esso può portare ad un po’ di discomfort postoperatorio che include alcuni sintomi temporanei. Tra questi, un pò di fotofobia, arrossamento, sensazione di corpo estraneo ed un un calo dell’idratazione della superficie oculare.

Cataratta e occhio secco, che fare? Sarà lo specialista a fare le giuste valutazioni

Un paziente già affetto da Sindrome dell’Occhio Secco potrebbe risentire maggiormente dei sintomi post operatori che caratterizzano l’intervento di cataratta, ed in particolare dell’alterazione dell’idratazione della superficie oculare. Una situazione che va presa in esame dallo specialista che, dopo un’attenta valutazione dello stato di salute oculare del paziente, metterà a punto dei trattamenti pre e post operatori mirati. L’obiettivo, ripristinare il più possibile la corretta idratazione oculare. I pazienti affetti da Sindrome dell’Occhio secco possono quindi affrontare l’intervento dopo aver discusso con lo specialista e stabilito un iter da seguire durante tutto il percorso prima, durante e dopo l’intervento.

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Non esitare a prenotare una visita oculistica specialistica per accertare il tuo stato di salute oculare e discutere con l’oculista la possibilità di affrontare l’intervento di cataratta e di gestire correttamente i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco.

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