Tag Archivio per: occhio secco

occhio secco estate - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Non c’è stagione in cui chi soffre di Occhio Secco non si trovi a soffrire i sintomi della patologia. E le cause abbondano: il cambio di stagione, le temperature eccessive (troppo alte o troppo basse), il vento, la qualità dell’aria, gli allergeni, la menopausa. Anche in estate. E allora vediamo 5 consigli utili per fronteggiare i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco in estate e per godersi la stagione più bella dell’anno senza pensieri. 

1 – Non esagerare con l’aria condizionata

Specie durante le settimane più afose dell’anno, il condizionatore può essere molto utile a farci soffrire meno il caldo e ad aiutarci a riposare meglio di notte. Tuttavia, se soffrite di Sindrome dell’Occhio Secco, vi consigliamo di non esagerare. L’aria emessa dal condizionatore è particolarmente secca e può peggiorare la sintomatologia. Il consiglio è quello di usarla con moderazione e di tenere sempre ben puliti i filtri del condizionatore. Lo stesso discorso vale anche per l’interno dell’abitacolo della vostra automobile.

2 – Indossare sempre gli occhiali da sole

Gli occhiali da sole sono un accessorio prezioso per difendere i nostri occhi dai raggi UV e dalle aggressioni esterne. Sono anche piacevoli da indossare, dal momento che il mercato della moda oggi ci consente di sceglierli nei modelli, nelle forme e nei materiali che più ci piacciono. Se soffrite di Sindrome dell’Occhio Secco, abbiate cura di indossare gli occhiali da sole con una certa costanza. Gli occhiali da sole si interpongono tra gli occhi e l’esterno, come se fossero uno schermo protettivo. Sono l’ideale, dunque, per controllare meglio i sintomi della Sindrome quando si è fuori casa.

3 – Consumare molta frutta e verdura

Frutta e verdura in estate abbondano. Fate in modo che abbondino anche sulla vostra tavola, e consumatene quanta più possibile specie nei mesi più caldi. Per la ricchezza di acqua e vitamine, la frutta e la verdura sono particolarmente consigliate a chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco. Un modo saporito e naturale per idratare e nutrire anche gli occhi in una stagione così delicata come l’estate.

4 – In viaggio, tenere sempre una mascherina in borsa

La Sindrome dell’Occhio Secco in estate può essere davvero fastidiosa. Quando si viaggia si è portati ad affrontare, nell’arco della stessa giornata, diversi cambiamenti in fatto di clima, temperatura, qualità dell’aria, altitudine. Gli occhi di chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco temono molto questi cambiamenti. E allora, perché non tenere sempre sottomano una mascherina? Tornerà utile in aereo o in treno, ma anche nelle camere d’albergo, spesso climatizzate e dotate di un’aria poco idonea per chi soffre di questa patologia.

5 – In viaggio, tenere sempre delle salviettine oftalmiche o un buon collirio in borsa

Anche le salviettine oftalmiche o un buon collirio idratante possono rivelarsi un’arma davvero utile in caso di difficoltà od aumento dei sintomi. Teneteli a portata di mano, nella vostra borsa mare. Vi saranno utili nei giorni ventosi e quando vola un po’ di sabbia, per esempio. Analogamente, se la vostra estate prevede una visita ad una grande città d’arte, la presenza di particelle inquinanti o di un clima semplicemente differente da quello al quale siete abituati, potrebbe innescare i sintomi tipici della patologia. Rinfrescare e lenire gli occhi con un prodotto mirato sarà allora cosa gradita.

occhio secco bambini - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una vera e propria patologia oculare i cui sintomi non vanno confusi con una transitoria sensazione di secchezza oculare. Anche se solitamente la sindrome colpisce prevalentemente le donne tra i 40 ed i 60 anni, sono sempre di più i pazienti in età pediatrica che ne soffrono. Facciamo un po’ di chiarezza su cause e i sintomi della Sindrome Dell’Occhio Secco nei bambini.

Cos’è la Sindrome dell’Occhio Secco?

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare le cui cause possono essere differenti: una patologia sistemica o autoimmune, un’altra patologia oculare (come per esempio una blefarite), una carenza di vitamina A, ma anche l’assunzione in dosi particolarmente importanti di alcune tipologie di farmaci. Oltre a questi sintomi, vi sono anche delle abitudini che possono in qualche modo predisporre all’insorgenza della Sindrome, come il fumo di sigaretta, l’uso prolungato dei dispositivi elettronici, oppure anche il fatto di vivere in zone particolarmente inquinate.

Leggi anche: Sindrome dell’Occhio Secco e inquinamento

Come si manifesta?

La  Sindrome dell’Occhio Secco si caratterizza per un insieme di sintomi che danno la generale sensazione di avere qualcosa nell’occhio e che inducono a toccarsi e strofinarsi frequentemente. Bruciore, fotofobia, arrossamento, sensazione di avere un sassolino o della sabbiolina nell’occhio, annebbiamento visivo possono diventare sintomi davvero fastidiosi e talvolta insopportabili.

Come si manifesta la Sindrome dell’Occhio Secco nei bambini?

Se la Sindrome dell’Occhio Secco è così fastidiosa per una persona adulta, possiamo immaginare quanto di più lo possa essere per un bambino. I sintomi che il bambino affetto da Sindrome dell’Occhio Secco sperimenta, sono gli stessi di quelli di un adulto. In generale, per aiutare il piccolo, è importante che il genitore intervenga e contatti l’oculista non appena si rende conto del suo stato di disagio. Per un bambino, infatti, non sempre è facile capire che strofinarsi gli occhi non fa che peggiorare i sintomi, specie se le sue manine non sono ben pulite, come può accadere durante un momento di gioco all’aperto, per esempio.

Come si cura la Sindrome dell’Occhio Secco nei bambini?

Come detto, è fondamentale che il bambino venga condotto quanto prima dall’oculista, il quale si occuperà di effettuare una visita completa ed accurata e di prescrivere, se necessario, la terapia opportuna. La prima cosa da fare è seguire alla lettera le indicazioni terapeutiche dello specialista.

Dopodiché, è bene sapere che anche la mamma può aiutare il piccolo a sopportare meglio i sintomi della patologia, con alcuni accorgimenti utili:

  • far bere molto il piccolo, anche fuori dai pasti;
  • integrare la dieta del bambino con alimenti ricchi di vitamina A, come spinaci, cavolfiore, peperoni rossi, zucca, radicchio;
  • limitare il tempo concesso al bambino davanti ai dispositivi elettronici come televisori, videogiochi, tablet;
  • far indossare al bambino degli occhiali da sole e un cappellino durante il tempo trascorso all’aperto, così da proteggerlo da smog, sabbia o allergeni che possono peggiorare i sintomi.

Per saperne di più

Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361 1970 e prenota il tuo appuntamento con uno dei nostri specialisti. Ti aspettiamo!

occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La ricerca scientifica ha messo oggi a disposizione del medico oculista una serie di strumenti diagnostici precisi ed accurati in grado di guidarlo nella corretta diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco. Se fino a pochi anni fa la Sindrome veniva confusa con un disturbo passeggero (seppur molto fastidioso) o ampiamente sottovalutata, oggi invece è possibile giungere ad una diagnosi ben precisa. E con essa all’individuazione di un programma terapeutico mirato, su misura per ciascun paziente, che deve necessariamente essere tarata in funzione della gravità del problema.

Terapie per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco

Lacrime artificiali: sono utili in quasi tutte le forme di occhio secco, ma soprattutto in quelle lievi.

Le lacrime artificiali sono dei colliri contenenti delle sostanze che in qualche modo “replicano” le caratteristiche delle lacrime naturali. Le più recenti lacrime artificiali che la scienza medica ha messo a punto sono ben tollerate perché contengono conservanti naturali e perché la loro azione umettante, lubrificante e detergente è buona. Le lacrime artificiali in dosaggio monodose, inoltre, non contengono affatto conservanti.

Attenzione a: non lasciatevi prendere troppo dall’iniziativa personale: anche nel caso delle lacrime artificiali, è fondamentale rivolgersi all’oculista, che saprà indicare la tipologia e la posologia corretta per la propria situazione personale. Esagerare la quantità di somministrazioni oppure acquistare un farmaco non adatto alla propria situazione personale può esporre al rischio di effetti avversi come cheratiti o congiuntiviti.

Sostituti lacrimali biologici: da riservare a forme di occhio secco più serie

I sostituti lacrimali biologici differiscono dalle lacrime artificiali perché si basano sull’uso di un siero autologo, ovvero del quale il paziente stesso è “donatore”. Questo tipo di trattamento consente di mantenere inalterata la morfologia dell’epitelio corneale ed ha un evidente effetto anti infiammatorio.

Terapie anti-infiammatorie: utili soprattutto nelle forme medio-gravi

Tra le terapie anti infiammatorie mirate troviamo l’uso di farmaci specifici, come i corticosteroidi. le tetracicline e la ciclosporina in collirio. Questi farmaci appartengono alla classe degli immunomodulatori, ma non rappresentano l’unica opzione di trattamento. Tra le terapie ad oggi in uso, citiamo anche i farmaci secretogoghi, il cui obiettivo è stimolare la produzione lacrimale, e la terapia su base ormonale.

Occlusione dei puntini lacrimali: valido per le forme medio-gravi

“Tappare” i puntini lacrimali consente di limitare il drenaggio delle poche lacrime disponibili. I “tappi” che si applicano sono realizzati in un materiale plastico riassorbibile e ben tollerato. In questo modo si potrà anche verificare se questo genere di trattamento si rivela benefico per il paziente, che potrà, in seconda battuta, ricorrere ad un vero e proprio intervento chirurgico per chiudere i puntini lacrimali in modo definitivo.

Probing: è un trattamento valido soprattutto quando le ghiandole sono ostruite (cosa piuttosto frequente)

E’ un trattamento che consiste nella pulizia delle ghiandole di Meibomio con un’apposita cannula. Si esegue previa anestesia topica, in regime ambulatoriale.

Trattamento a pulsazione termica: molto efficace nelle forme recalcitranti

Quando la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da una meibomite (ovvero una disfunzione delle ghiandole di Meibomio), si può anche ricorrere ad uno strumento a pulsazione termica. Si tratta di un trattamento che risolve i sintomi ma frequentemente anche la patologia stessa per lunghi periodi. Il trattamento si basa sul trasferimento di calore volto ad aprire e ripulire i dotti ostruiti delle ghiandole di Meibomio, consentendo la fuoriuscita del materiale lipidico “intrappolato” e la ripresa del normale funzionamento delle ghiandole stesse. Questo trattamento unisce al trattamento termico anche una stimolazione meccanica.

Luce Pulsata

Un altro trattamento per la meibomite si basa sull’uso della luce pulsata. Anche in questo caso, il trattamento si basa sul trasferimento di calore, che aiuta ad ammorbidire e sbloccare i dotti delle ghiandole di Meibomio ostruite.

Come vedi le opzioni per il trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco non mancano. Ti ricordiamo, tuttavia, che la scelta del trattamento migliore per la tua situazione va fatta assieme al medico oculista al termine di una visita accurata del tuo stato di salute oculare e di un colloquio approfondito. Di seguito i nostri contatti: 

CIOS – Centro Italiano Occhio Secco

Piazza della Repubblica, 21 – MILANO

Tel. 02 63611970

occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Che introdurre il pesce azzurro nella dieta faccia bene all’intero organismo è davvero indubbio. Si tratta di un alimento particolarmente sano, poco grasso ed altamente nutriente. Indispensabile per la crescita dei più piccoli, ma anche per la buona salute degli adulti e degli anziani. Questo perché contiene, tra le altre cose, livelli eccellenti di fosforo ed Omega 3. Dalla scienza arriva tuttavia una novità per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ed ha sempre pensato che “fare il pieno” di Omega 3 fosse utile per fronteggiare meglio i sintomi della patologia. Vediamo di che si tratta. 

Cosa sono gli Omega3 e perché fanno così bene?

Gli Omega3 sono acidi grassi polinsaturi essenziali. Il nostro corpo non è in alcun modo capace di produrli autonomamente, ma dal momento che essi hanno molti effetti positivi su diverse funzioni dell’organismo, va da sé che introdurli attraverso l’alimentazione può rivelarsi davvero molto utile.

Pesce azzurro: sano, locale, economico. Cosa volere di più?

Vi sono alcuni alimenti che ne sono davvero particolarmente ricchi, dunque non è necessario acquistarli sotto forma di integratore, a meno che non lo si preferisca. Uno degli alimenti che ne è maggiormente ricco è il pesce azzurro, ovvero pesce locale, pescato nel mar Mediterraneo, di pezzatura piccola. Si tratta di una tipologia di pesce contenente alti livelli di Omega3 e bassissimi livelli di altre tipologie di sostanze meno sane – come i metalli –  invece presenti nei pesci oceanici di pezzatura maggiore. Inoltre, proprio perchè è pesce dei nostri mari, è anche molto più economico.

A cosa fanno bene gli Omega3?

Gli Omega3 rappresentano un vero toccasana per il sistema cardiovascolare. Sono gli “spazzini” delle nostre arterie, perché le tengono pulite aiutando a controllare il livello dei trigliceridi e di conseguenza proteggendoci dalle patologie cardiache. Ma non finisce qui. Gli Omega3 sono preziosi anche per il buon funzionamento delle articolazioni, oltre a nutrire pelle e capelli. Salute e bellezza in una sola mossa, insomma!

Cosa dice la scienza sul rapporto tra assunzione di Omega 3 e trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco?

Se gli Omega3 fanno così bene al nostro apparato cardiovascolare, non si può dire lo stesso del nostro apparato oculare, con riferimento specifico a chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco, ovvero è affetto da un insieme di sintomi che disidratano in modo cronico, ricorrente e persistente degli occhi. Un recente studio del National Institute of Health ha provato infatti che dosi anche elevate di Omega3 non esercitano alcun effetto sull’apparato visivo di chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Lo studio non ha infatti registrato alcun miglioramento dei sintomi nei pazienti affetti dalla sindrome a seguito dell’assunzione di Omega 3, esattamente come coloro che avevano invece assunto una dose di placebo. Insomma, se fino ad oggi avete aggiunto nella vostra dieta settimanale del buon pesce azzurro, sicuramente avete fatto un regalo al vostro organismo ed al vostro apparato cardiovascolare, ma lo stesso non si può dire per i sintomi della Dry Eye Syndrome.

Fonte. Nih.gov

Cosa si può invece fare per contrastare i sintomi dell’Occhio Secco a tavola?

Un buon consiglio è quello di introdurre molti liquidi, sia durante che fuori dai pasti, nonché tanta frutta e verdura di stagione. Questo vi consentirà di fare il pieno anche di vitamine preziose per il benessere oculare, come la vitamina A, e di carotenoidi, che vi ricordiamo sono presenti non solo nelle carote, ma anche nelle verdure a foglia verde.

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare spesso sottovalutata e tuttavia piuttosto insidiosa. Chi ne è affetto prova frequentemente sintomi quali bruciore oculare, irritazione, arrossamento, sensazione di corpo estraneo. Sottovalutare i sintomi e considerarli solamente fenomeni transitori e passeggeri non è sicuramente il modo per sbarazzarsene. Al contrario, accettarli come parte integrante di una patologia può essere utile per capire come affrontarli e, se possibile, aggirarli. Ecco 10 consigli per convivere con la Sindrome dell’Occhio Secco e difendersi da essa in modo intelligente. 

1 – Andare dall’oculista

Come anticipato, i sintomi tipici della Sindrome Dell’Occhio Secco non sono semplici fastidi connessi ad un’allergia di stagione, né fastidi temporanei. La Sindrome dell’Occhio Secco anzi tende a peggiorare qualora venga presa sottogamba, perché i sintomi continueranno a ripresentarsi con una certa frequenza. Consultare un oculista esperto ed esporgli il problema è il primo passo per tenere sotto controllo i sintomi tipici della Sindrome Dell’Occhio Secco. Inoltre, è importante comunicare al proprio oculista l’eventuale assunzione di farmaci quali ansiolitici o anticoncezionali, i cui principi attivi possono interferire con la corretta idratazione oculare.

2 – Smettere di fumare

Il fumo è un agente fortemente irritante per le mucose oculari. Laddove il film lacrimale sia già alterato e vi sia una situazione di secchezza ed arrossamento oculare, il fumo non farà altro che peggiorare la situazione: non dimentichiamo che il fumo è la causa di quasi il 30% dei casi di occhio secco. Spegnere la sigaretta è un regalo che non fate solamente ai vostri polmoni, ma anche ai vostri occhi.

3 – Limitare l’uso di lenti a contatto

Le lenti a contatto, anche quelle di ultimissima generazione, possono costituire un fastidio per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco. Poiché esse coprono la cornea, possono rappresentare un ostacolo di tipo meccanico alla corretta idratazione oculare, peggiorando complessivamente tutti i sintomi. Evitare l’uso di lenti a contatto o per lo meno alternarle all’uso degli occhiali, consente di recuperare quel poco di idratazione e di aiutare gli occhi a “respirare” liberamente.

4 – Limitare l’uso di device elettronici

Anche l’uso prolungato dei device elettronici non gioca a favore delle persone affette da Sindrome dell’Occhio Secco. Computer e smartphone inibiscono il riflesso di ammiccamento e, a lungo andare, stancano l’occhio, peggiorando i sintomi quali bruciore ed arrossamento. Se siete costretti per motivi di studio o di lavoro a trascorrere molte ore davanti al computer, abbiate cura di fare pause frequenti, di alzarvi, volgere lo sguardo fuori dalla finestra, ammiccare e, se necessario, somministrarvi qualche lacrima artificiale.

5 – Preferire l’uso di occhiali da vista

Gli occhiali da vista sono sicuramente da preferire alle lenti a contatto in quanto non “tappano” l’occhio ma lo lasciano respirare liberamente. Inoltre, la presenza della lente a qualche centimetro di distanza dall’occhio, contribuisce alla creazione di un “microambiente” all’interno del quale l’eventuale umidità non viene dispersa troppo rapidamente. Inoltre, gli occhiali esercitano un’azione protettiva nei confronti di eventuali allergeni presenti nell’aria.

6 – Usare prodotti idratanti (colliri, gocce)

Usare un buon collirio idratante o delle gocce specifiche per chi soffre di secchezza oculare sicuramente è una buona scelta. Detto questo, vi rimandiamo al punto 1, ovvero vi raccomandiamo di consultare l’oculista circa il miglior prodotto da acquistare per la vostra esigenza specifica. Molti di questi prodotti rientrano nella categoria dei prodotti “da banco”, dunque non necessitano di presentazione di ricetta medica. Questo non vi autorizza ad abusarne in modo indiscriminato, pena un peggioramento dei sintomi.

7 – Tenere l’ambiente pulito ed umidificato

Tenete puliti e ben arieggiati gli ambienti dove vivete. L’igiene è il primo passo per arginare l’insorgenza dei sintomi, perché spesso questi sono causati da polvere e pulviscolo che si accumulano in ogni angolo di casa o del vostro ufficio. Abbiate cura di tenere sempre puliti i filtri di eventuali sistemi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria. Anche una buona umidificazione dell’aria è utile a prevenire la secchezza dell’ambiente e di conseguenza dei vostri occhi.

8 – Bere molta acqua

Aiutatevi anche dall’interno, bevendo almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno. Se è vero che il nostro organismo è fatto per il 90% di acqua, per gli occhi questa regola vale ancor di più. Bere molto favorisce la corretta idratazione delle mucose oculari ed aiuta il film lacrimale a mantenersi in condizioni ottimali.

9 – Consumare alimenti ricchi di vitamina A

Consumate cibi ricchi di Vitamina A, una risorsa importantissima per la salute oculare in quanto contrasta i processi ossidativi e l’invecchiamento cellulare ed esercita una vera e propria azione protettiva nei confronti delle strutture oculari. Largo a zucca, mais, albicocca, peperoni, carote ed in generale a tutti i cibi gialli e arancio.

10 – Consumare alimenti ricchi di Omega3

Anche gli Omega 3 sono preziosi per la salute oculare e proteggono dai sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Essi sono contenuti principalmente nel pesce azzurro, e sono preziosi perché aiutano gli occhi a mantenersi sani ed a “lavorare” correttamente molto a lungo.

La Sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune caratterizzata da un malfunzionamento delle ghiandole esocrine, che vengono erroneamente attaccate dal sistema immunitario. La sindrome, che prende il nome dal medico svedese che per primo l’ha individuata, colpisce prevalentemente le donne dai 40 anni circa in su. Nonostante questo dato sia chiaro, non lo è invece l’origine della patologia, la cui causa potrebbe essere genetica, ormonale oppure ambientale.

I sintomi della Sindrome di Sjogren

Il paziente affetto da Sindrome di Sjogren sperimenta una secchezza talvolta invalidante specialmente a livello orale ed oculare, ma anche gonfiore e senso di tumefazione alle ghiandole salivari, sintomi da reflusso gastroesofageo, tosse secca persistente, secchezza dell’epidermide e frequenti eruzioni cutanee, secchezza nasale, problemi alla tiroide, secchezza vaginale, dolori articolari e muscolari e formicolio agli arti.

Conseguenze della Sindrome di Sjogren a livello oculare

Come detto, la secchezza oculare è uno dei principali sintomi della Sindrome di Sjogren. I sintomi oculari che accompagnano questa secchezza sono bruciore, sensazione di corpo estraneo (come una sabbiolina), rossore, gonfiore, fotofobia. Non dimentichiamo che se la qualità dell’aria non è buona o se il paziente è un fumatore, questi sintomi hanno una buona probabilità di peggiorare.

La terapia per la secchezza oculare causata dalla sindrome di Sjogren

Per quanto riguarda la secchezza oculare, prima di prendere qualunque tipo di provvedimento, è bene recarsi dall’oculista, che escluderà, per esempio, la presenza di infezioni oppure lesioni della cornea causate proprio dalla scarsa idratazione. La terapia per la secchezza oculare causata dalla sindrome di Sjogren può includere l’uso di lacrime artificiali sia liquide che in gel, il cui obiettivo non è solamente quello di fornire una reidratazione temporanea, ma di tenere l’occhio umidificato per più ore consecutive.

Consigli generali per chi soffre di Sindrome di Sjogren

In linea generale, chi soffre di Sindrome di Sjogren e deve fare i conti quotidianamente con una lunga serie di sintomi fastidiosi e non sempre facili da gestire, dovrebbe programmare con cadenza periodica degli appuntamenti di routine dall’oculista così come dal dentista e naturalmente dal proprio medico di famiglia.

Prenota la tua visita specialistica

Vuoi prenotare la tua visita specialistica per la secchezza oculare? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970

Sono sempre di più i casi di Sindrome dell’Occhio Secco causati da inquinamento atmosferico sia in soggetti in età pediatrica che in soggetti adulti. Un dato piuttosto allarmante, che dovrebbe preoccuparci non solo in riferimento alla nostra salute oculare, ma più in generale per la qualità dell’aria che respiriamo.

Nonostante la Sindrome dell’Occhio Secco sia sempre stata una patologia oculare legata all’avanzare dell’età con maggiore incidenza nei soggetti di genere femminile, oggi la situazione sembra essere cambiata. In linea generale, i cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale e l’aumento dell’inquinamento atmosferico sono fenomeni capaci di rappresentare un pericolo concreto per la sopravvivenza e per la salute umana. Infatti, più l’inquinamento atmosferico registra livelli particolarmente alti, più aumentano i casi di problemi cardiovascolari e respiratori. Anche l’apparato visivo subisce i danni dell’aumentato inquinamento atmosferico, con sintomi quali arrossamento, bruciore e sensazione di corpo estraneo. Questi sintomi sono comuni a diverse tipologie di inquinamento, come il particolato prodotto dal traffico urbano e dai veicoli a motore, l’inquinamento domestico e quello di tipo gassoso presente nell’atmosfera.

Attenzione anche ai soggetti allergici

Insomma, la Sindrome Dell’Occhio Secco si sta diffondendo a macchia d’olio anche tra i soggetti che tradizionalmente potevano ritenersi, per così dire “al sicuro”, proprio in virtù dell’esposizione continuata e massiccia a diverse forme di inquinamento atmosferico. Non sono da meno i soggetti allergici, già predisposti a riniti e ad irritazione delle mucose che, se esposti a livelli di particolato ed inquinamento atmosferico particolarmente alti, potrebbero sviluppare una Sindrome dell’Occhio Secco.

Fonte: PubMed

Come prevenire e come trattare la Sindrome dell’Occhio Secco

Fortunatamente, aggiungiamo noi, gli spunti per fare prevenzione ed i trattamenti mirati per alleviare i sintomi derivanti dalla Sindrome Dell’Occhio Secco non mancano. La prevenzione, come spesso accade in medicina, si fa anche a tavola, avendo cura di consumare cibi freschi e di stagione e di bere molti liquidi, oltre che di avere un occhio di riguardo per la propria flora batterica intestinale. Una flora batterica alterata può infatti essere responsabile di un generale peggioramento dei sintomi correlati alla Sindrome dell’Occhio Secco. Per ciò che concerne i trattamenti, invece, si va dall’uso topico di lacrime artificiali fino ad altre soluzioni, come quelle che proponiamo presso il Centro Italiano Occhio Secco: il lipiflow, la luce pulsata e il probing.

Leggi anche: come si cura l’occhio secco

Vivi in un ambiente particolarmente inquinato e soffri di Sindrome dell’Occhio Secco?

Vivi in un ambiente dove i livelli di inquinamento atmosferico sono particolarmente alti ed hai sperimentato sintomi quali bruciore oculare, arrossamento, sensazione di corpo estraneo? Vuoi conoscere più da vicino le opportunità di trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco? Vieni a trovarci chiamando dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 63611970.

 

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che colpisce prevalentemente le donne dai 40 anni in su, ma non solo. Sono tanti i fattori che vedono coinvolte molte persone anche di sesso maschile o appartenenti ad altre fasce d’età, inclusi i bambini. Tra i maggiori “imputati” troviamo i device elettronici, dei quali spesso si abusa, ma anche l’inquinamento atmosferico. Si stima che ad oggi vi siano 350 milioni di persone che soffrono di dry eye in tutto il mondo. Un numero da capogiro, al quale fa da riscontro un mercato sempre più in espansione. 

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che per lungo tempo è stata sottovalutata sia in ambito medico che in ambito farmaceutico. Oggi, tuttavia, la portata globale del fenomeno, non più circoscritto e legato solamente alla menopausa femminile ma, come già detto, esteso anche a diverse categorie sia per ciò che concerne l’età sia per quanto riguarda il genere, ha spinto gli specialisti, i ricercatori e l’industria farmaceutica a interessarsi al problema in modo sempre più scientifico e sistematico.

Sindrome dell’Occhio Secco: ad ognuno “la sua”

Va detto, tuttavia, che non esiste “una sola” Sindrome dell’Occhio Secco: le cause ed i sintomi possono variare da persona a persona, così come la gravità e la tipologia di alterazione del film lacrimale. Ecco perché è fondamentale rivolgersi ad uno specialista che sia in grado di indicare una terapia mirata.

A proposito di terapie, e poiché la Sindrome dell’Occhio Secco è in continua espansione nella popolazione di tutto il mondo, si stima che per il 2020 il giro d’affari del mercato che si occupa delle terapie per il trattamento della patologia toccherà quote vertiginose.

E’ sempre meglio evitare il “fai da te”

Il motivo è presto detto: per trattare la sindrome dell’Occhio Secco non è sufficiente acquistare un qualunque collirio da banco, al contrario è fondamentale seguire le indicazioni dell’oculista, che avrà cura di valutare lo stato generale della salute oculare del paziente, le cause ed il tipo di dislacrimia, indicando la terapia idonea per ogni caso specifico.

Dunque, se è vero che il mercato per il trattamento del dry eye è in espansione, è anche vero che il fai da te è sempre da evitare, pena la possibilità di andare incontro anche a spiacevoli irritazioni, cheratiti o congiuntiviti dovute all’uso di prodotti non consoni alla propria situazione specifica o ancora all’abuso di prodotti in maniera non coerente con la posologia alla quale è bene attenersi.

Secondo una ricerca presentata recentemente al congresso dell’ARVO – Association for Research in Vision and Ophtalmology – i pazienti affetti da diabete di tipo 2 hanno una maggior propensione a sviluppare una disfunzione delle ghiandole di Meibomio, e di conseguenza anche la Sindrome dell’Occhio Secco. 

Cosa sono le ghiandole di Meibomio

Le ghiandole di Meibomio sono ghiandole sebacee situate nella parte interna dei margini palpebrali. Il loro ruolo è quello di secernere delle sostanze lipidiche importanti per la lubrificazione dell’occhio. Grazie a queste sostanze ed in virtù del naturale riflesso di ammiccamento, l’occhio si mantiene sempre ben lubrificato. Quando i dotti terminali di queste ghiandole si ostruiscono, si ha un abbassamento della qualità e/o della quantità di sostanze lipidiche secrete. I sintomi della Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio – che rappresenta una delle possibili cause scatenanti della Sindrome dell’Occhio Secco – sono irritazione, arrossamento, sensazione di corpo estraneo.

I risultati dello studio presentato al congresso dell’ARVO

Lo studio presentato nel corso dell’edizione 2018 del congresso dell’ARVO è stato condotto dalla dottoressa Johanna Garzon ed ha visto la partecipazione di 37 soggetti affetti da diabete di tipo 2 e 36 soggetti sani. Nonostante il 71% dei partecipanti soffrisse di Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio, tra questi coloro che presentavano sintomi più gravi erano proprio quelli con i livelli più alti di iperglicemia. Anche l’età si è rivelato un fattore determinante, poiché i soggetti con iperglicemia che presentavano i sintomi più evidenti di Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio erano quelli nella fascia d’età tra i 60 ed i 64 anni. Non dimentichiamo, infatti, che il diabete mellito di tipo 2 – a differenza del diabete di tipo 1 –  è proprio tipico dell’età matura.  Alla luce di questi risultati e poiché, come già detto, la Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio è uno dei fattori che predispongono alla Sindrome dell’Occhio Secco, lo studio ha evidenziato come i malati di diabete di tipo 2 sono maggiormente propensi a sviluppare questa patologia.

Fonte Garzon J. Effects of diabetes type 2 on Meibomian glands, ocular surface and tear function. Presented at: Association for Research in Vision and Ophthalmology annual meeting; April 28-May 3, 2018; Honolulu.

Occhio Secco Indagine Edra per Novartis

Occhio secco: l’indagine Edra per Novartis, realizzata in occasione della Giornata Mondiale della Vista tenutasi il 12 Ottobre 2017, ha voluto fotografare lo scenario italiano della sindrome dell’occhio secco e del suo legame con le abitudini quotidiane, offrendo spunti utili per la gestione dei pazienti che convivono con questa patologia. Novartis ha coinvolto alcuni fra i più autorevoli  esperti italiani, fra cui Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, di cui fa parte il Centro Italiano Occhio Secco di Milano.

Occhio secco: indagine e risultati in breve

Quanto è diffuso l’occhio secco? Quali sono i sintomi dell’occhio secco?

Dalla indagine condotta da Edra per Novartis, emerge che nell’ultimo anno il 65% del campione ha sofferto di disturbi oculari. Tra i sintomi più comuni: occhi secchi o arrossati, bruciore, sensazione di avere qualcosa nell’occhio, prurito, annebbiamento visivo e fotofobia.

In quanti conoscono la patologia dell’occhio secco?

La metà degli intervistati non è stata in grado di identificare il proprio disturbo, dimostrando quindi che la conoscenza della sindrome dell’occhio secco è ancora scarsa.

Occhio secco, smartphone e computer

Il 57% degli intervistati utilizza quotidianamente dispositivi digitali come smartphone, tablet o computer, per una durata media di ben oltre le 5 ore. La maggior parte delle persone ritiene che questa esposizione contribuisca ad aumentare il rischio di insorgenza dell’occhio secco.

Sindrome dell’occhio secco: sintomi e cause

L’occhio secco è una patologia che consiste nell’alterazione dell’equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. La superficie oculare risulta poco lubrificata, con sintomi come bruciore, senso di corpo estraneo, fotofobia e difficoltà ad aprire le palpebre. Le cause dell’occhio secco possono essere diverse: abitudini e stili di vita poco salutari, età, predisposizione ed altre patologie. L’uso prolungato di computer, tablet, e-reader e smartphone sta diventando una delle principali cause della sindrome dell’occhio secco: questa abitudine riduce la frequenza di ammiccamento, cioè del battito delle palpebre, impedendo così all’occhio di lubrificarsi come dovrebbe.

Altre cause sono di origine ormonale, come la menopausa, o l’età avanzata e l’uso di alcuni farmaci, la carenza di vitamina A, la polvere, l’inquinamento, malattie autoimmuni e anche l’abuso delle lenti a contatto.

Il coinvolgimento degli esperti

Al fine di accendere i riflettori sulla sindrome dell’occhio secco, Novartis ha coinvolto alcuni fra i massimi esperti italiani in un tavolo di lavoro per dar vita ad un dibattito sull’attuale situazione di incidenza, diagnosi e trattamento terapeutico della patologia in Italia.

Il tavolo di lavoro è composto da:

  • Massimo Accorinti, Dipartimento di Oftalmologia, Università La Sapienza di Roma;
  • Pasquale Aragona, Dipartimento di Scienze biomediche, Referente Regionale del Centro per le malattie della superficie oculare, Università di Messina;
  • Stefano Barabino, Clinica Oculistica, Di.N.O.G.M.I, Università di Genova;
  • Lucio Buratto, Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) e Centro Italiano Occhio Secco, Milano
  • Andrea Leonardi, Dipartimento di Neuroscienze, Unità di Oftalmologia, Università di Padova;
  • Francesco Loperfido, responsabile ambulatorio di oftalmologia generale, Ospedale San Raffaele; oftalmologo Commissione Difesa Vista
  • Rita Mencucci, Clinica Oculistica Università di Firenze, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze;
  • Maurizio Rolando, Centro superficie oculare, IsPre Oftalmica, Genova
  • Paolo Vintani, Vice Presidente di Federfarma Milano

La sindrome dell’occhio secco è una patologia ancora troppo sottovalutata e su cui è necessario creare maggiore attenzione e una corretta informazione“ – commentano gli esperti coinvolti nel tavolo di lavoro Ciò significa fare educazione sulle cause che possono contribuire alla comparsa della malattia e creare una cultura sui corretti comportamenti per mantenere in salute i propri occhi. Il tavolo di lavoro vuole analizzare il contesto attuale, sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti – esperti e possibili pazienti – fornendo inoltre indicazioni pratiche per aiutare a prevenire e gestire la sindrome dell’occhio secco attraverso un approccio a 360 gradi”.

Fonte: Novartis

Qualche suggerimento in caso di occhio secco

Occhio secco

In caso di occhi rossi o irritati, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio oculista. La sindrome dell’occhio secco, se non trattata correttamente, può peggiorare sensibilmente al punto da influenzare in modo notevole la vita di tutti i giorni. L’oculista potrà inizialmente prescrivere l’utilizzo di lacrime artificiali e la sospensione delle lenti a contatto, qualora in uso. Inoltre è importante idratare correttamente l’organismo, bevendo almeno due litri d’acqua al giorno, e seguire una dieta bilanciata e ricca di omega 3 e omega 6. Per i casi di occhio secco più seri sono previste diverse soluzioni, come l’occlusione dei puntini lacrimali, il lipflow o la luce pulsata.

_______________________________________________________________________

Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970