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occhio secco e gravidanza CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Durante i nove mesi di gravidanza, il corpo della futura mamma va incontro ad una serie di cambiamenti fisiologici destinati poi a sparire dopomil parto o il periodo di allattamento. Anche gli occhi sono coinvolti in questa profonda trasformazione. Quale legame sussiste tra Occhio Secco e gravidanza?

Come cambiano gli occhi durante la gravidanza

Gli importanti cambiamenti ormonali che caratterizzano i diversi trimestri della gestazione, assieme alla maggiore ritenzione idrica e ad altri fattori, possono portare a una serie di cambiamenti nell’apparato visivo così come dell’area perioculare. Questi si possono apprezzare a livello estetico, ma possono anche essere forieri di qualche disturbo.

Elenchiamoli brevemente:

  • abbassamento di una oppure entrambe le palpebre, detto ptosi
  • aumento della pigmentazione della cute dell’area perioculare, dovuto al cloasma
  • aumento della curvatura del cristallino, che può causare una miopia temporanea
  • cambiamento temporaneo della curvatura corneale, anch’esso causa di alterazioni temporanee della capacità visiva
  • aumentato rischio di sviluppare una retinopatia diabetica, come conseguenza del diabete gestazionale

Un dato a favore, in contrasto con tutti quelli ora elencati, sembra riguardare la pressione intraoculare. Dati alla mano, durante il periodo della gestazione la pressione intraoculare tende ad abbassarsi, migliorando il quadro clinico con particolare riferimento delle future mamme affette da ipertensione oculare o da glaucoma.

Uno dei sintomi più evidenti della gestazione a livello oculare è tuttavia la secchezza oculare. Approfondiamo a seguire il legame tra occhio secco e gravidanza.

Occhio Secco e gravidanza

Il film lacrimale è quella pellicola che ricopre, lubrifica e protegge la superficie della cornea. Si compone di una parte acquosa e di una parte lipidica. Durante la gestazione, e a causa degli squilibri ormonali che accompagnano questo delicato periodo della vita della donna, l’equilibrio del film lacrimale si altera, innescando un processo di secchezza oculare. Talvolta il disturbo peggiora anche a causa della disidratazione generale alla quale va incontro l’intero organismo della futura mamma durante i trimestri in cui si manifestano anche nausea e vomito. Ecco spiegato perché spesso occhio secco e gravidanza si accompagnano.

Nella maggior parte dei casi, per ovviare alla secchezza oculare tipica della gestazione un buon collirio o delle salviette oftalmiche umettanti possono essere una buona soluzione. Tuttavia, è sempre bene usare molta cautela e chiedere consiglio allo specialista. Non tutti i prodotti per uso oftalmico potrebbero essere indicati in gravidanza e cogliere l’occasione per un controllo della salute oculare è senza dubbio una buona idea.

Infine, le gestanti portatrici di lenti a contatto potrebbero rinunciarvi ed optare per gli occhiali da vista almeno sino al parto.

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Sei incinta o stai programmando una gravidanza? Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

 

 

 

vitamina A e Sindrome dell'Occhio Secco - centroitalianoocchiosecco.it

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia multifattoriale che interessa e colpisce trasversalmente persone di età, genere, abitudini e storia clinica differenti. Tra le cause che la possono innescare troviamo anche quelle di indole alimentare. A tal proposito, soffermiamoci oggi sui risvolti – talvolta anche importanti – che la carenza di vitamina A può esercitare sulla salute oculare. 

Mangiare bene aiuta a preservare il benessere della superficie oculare

Sono diverse le ricerche scientifiche che dimostrano quanto l’alimentazione possa influire positivamente sul benessere dell’apparato visivo e in particolare della superficie oculare. Vitamine, sali minerali, antiossidanti – sia assunti tramite alimentazione, sia sotto forma di integratori – possono proteggere l’occhio dalle aggressioni esterne e mantenere la sua superficie perfettamente idratata, lubrificata, efficiente e funzionante. Tra gli ingredienti più utili e preziosi troviamo – come confermato dalla scienza – gli Omega3 ed innumerevoli vitamine, tra cui la A, la B12, la vitamina C, D, ma anche la lattoferrina, il selenio e, non ultima, la curcumina. Ma cosa succede se, al contrario, uno di questi elementi viene a mancare?

Carenza di vitamina A e Sindrome dell’Occhio Secco

La vitamina A include due nutrienti fondamentali: il retinolo e i carotenoidi. Oltre ad esercitare un ruolo importante in diversi ambiti dell’organismo, essa svolge anche un ruolo cruciale nel promuovere il buon andamento della funzione visiva, in particolare in condizioni di poca luce. Preserva la salute delle mucose, mantiene lo stato di benessere della retina, favorisce la crescita dell’epitelio corneale. Esercita altresì un ruolo importante nel migliorare la qualità della superficie oculare, favorendo un’adeguata produzione di lacrime sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Non a caso, la Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che risente particolarmente di un’eventuale carenza di vitamina A. Si consideri che un’importante carenza di vitamina A associata a grave malnutrizione – riscontrabile oggigiorno nei paesi in via di sviluppo – è una causa frequente di cecità.

Conviene sapere che una carenza di vitamina A può compromettere l’equilibrio del film lacrimale, riducendo la lacrimazione ed innescando quella secchezza oculare cronica e persistente che può sfociare nella Sindrome dell’Occhio Secco. Oltre ai tipici sintomi della Sindrome, una carenza di vitamina A può esporre l’occhio ad infezioni o causare lesioni della cornea.

Come ci si accorge di avere una carenza di vitamina A?

I sintomi di una carenza di vitamina A possono dunque essere:

  • peggioramento dello stato di salute della superficie oculare, con secchezza marcata, cronica e persistente ed episodi dolorosi quali ulcere corneali o infezioni
  • secchezza della pelle, perdita di capelli, unghie indebolite, labbra screpolate
  • indebolimento del sistema immunitario

In generale, assumere una dose adeguata di vitamina A tramite l’alimentazione può aiutare a migliorare la sintomatologia connessa alla Sindrome dell’Occhio Secco. Fermo restando che il “fai da te” non è mai una buona idea, si consiglia di recarsi sempre e prima di tutto a controllo presso specialisti nella Sindrome dell’Occhio Secco, per confermare la diagnosi e seguire un protocollo di cura mirato e personalizzato sulla base delle proprie esigenze. Un percorso terapeutico che includerà – ove necessario – anche l’assunzione di integratori vitaminici specifici.

Leggi anche: cosa mangiare se si è affetti da vitamina A

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Pensi di soffrire di Sindrome dell’Occhio Secco o ti capita di sperimentare i sintomi sopra descritti? Una visita di controllo potrebbe essere una buona idea. Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

allergie stagionali occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare a sempre più ampia diffusione. Nelle sue manifestazioni più marcate, esercita un’influenza negativa sul benessere oculare così come emotivo di chi ne è affetto. Pregiudicando anche il buon andamento della vita lavorativa e sociale. Per questo motivo, innumerevoli università ed associazioni (come per esempio la Tear Film & Ocular Surface Society) si sono prodigate negli ultimi anni nello studio e nell’approfondimento delle sue caratteristiche, al fine di andare a fondo delle sue origini e di individuare soluzioni efficaci per il suo trattamento. Oggi – con l’aiuto dei risultati emersi da molte di queste ricerche – approfondiamo insieme il tema del legame tra allergie oculari e Sindrome dell’Occhio Secco.

Allergie oculari e sindrome dell’occhio secco: che cosa NON hanno in comune

A prima vista le allergie oculari e la sindrome dell’occhio secco sembrano non avere proprio nulla in comune. Difatti:

  • Età: le allergie stagionali si manifestano soprattutto in pazienti in giovane età, mentre la secchezza oculare è maggiormente frequente in pazienti in età adulta
  • Cause: le allergie stagionali si scatenano come reazione all’esposizione ad un allergene, mentre la Sindrome dell’Occhio Secco è causata da differenti tipologie di fattori, non sempre e non necessariamente di natura allergica

Tuttavia, come anticipato in apertura, diversi team di ricercatori hanno ritenuto opportuno di approfondire la questione, e di verificare l’eventuale legame tra le due patologie.

Che cosa invece le accomuna

Effettivamente sono diversi gli studi scientifici che confermano il legame tra i due disturbi. Tutti i ricercatori sono concordi nell’indicare le allergie oculari come fattori predisponenti la Sindrome dell’Occhio Secco.

La ragione di questo legame va individuata nella capacità delle allergie stagionali, siano esse lievi o marcate (dunque capaci di causare una congiuntivite allergica comune oppure una più importante cheratocongiuntivite) di compromettere l’equilibrio del film lacrimale. Un aspetto che è tipico delle fasi d’esordio proprio della Sindrome dell’Occhio Secco.

Le allergie stagionali possono:

  • rendere instabile il film lacrimale
  • favorire l’evaporazione della componente acquosa del film lacrimale
  • causare stati infiammatori a livello oculare
  • talvolta danneggiare la superficie oculare
  • nelle loro manifestazioni più marcate, favorire l’attivazione intensa e costante dei recettori sensoriali collocati sulla cornea (i nocicettori)

Per questo motivo, le allergie stagionali non solo possono essere strettamente legate alla sindrome dell’Occhio Secco, ma possono anche esserne una delle cause scatenanti ed un importante fattore di rischio, pur tenendo presente che la Sindrome è una patologia definita dagli esperti come multifattoriale.

Che fare in presenza di allergie oculari e occhio secco?

E’ fondamentale gestire la propria salute visiva con un approccio a tuttotondo, curando sia l’allergia, sia la secchezza oculare. Il primo passo da compiere è quello di individuare l’allergene al quale si è sensibili, rivolgendosi pertanto ad uno specialista in allergologia. Curare adeguatamente l’allergia è il primo passo per ridurre il rischio di ammalarsi di Sindrome dell’Occhio Secco. Contestualmente, però, è necessario anche rivolgersi ad un oculista specializzato nella terapia della Sindrome dell’Occhio Secco.

Per quanto riguarda il recupero del benessere oculare, in caso di discomfort causato da allergia è possibile che siano prescritti sostituti lacrimali ad azione idratante. Nello specifico, un buon riscontro è offerto da quelli per uso topico a base di acido ialuronico. 

Pur tuttavia, nel corso di una visita specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco approfondita è possibile valutare, assieme all’oculista, eventuali percorsi terapeutici più mirati, orientati al ritrovamento di un benessere oculare – e di conseguenza anche emotivo – maggiormente stabile e durevole nel tempo.

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Desideri prenotare una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco? Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

stanchezza cronica - occhio secco - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Secondo i risultati emersi da una recente ricerca scientifica, la Sindrome dell’Occhio Secco sarebbe fattore predisponente l’insorgenza della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS). Sicuramente, se chi legge queste righe è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco, saprà bene che spesso le difficoltà nel riposo notturno si fanno sentire. Sembra tuttavia che, a lungo andare, queste difficoltà si traducano in una vera e propria patologia. Un motivo in più per prendersi cura adeguatamente della propria salute oculare. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica e in che modo si può manifestare.

Cos’è la Sindrome da Stanchezza Cronica?

La Sindrome della Stanchezza Cronica – nota anche come Sindrome da Fatica Cronica – è una patologia caratterizzata da un insieme di sintomi protratti nel tempo, persistenti e non facili da esacerbare. Tra questi menzioniamo:

  • una sensazione costante di affaticamento e stanchezza anche a seguito di sforzi o movimenti minimi
  • l’effetto non ristoratore del riposo notturno
  • dolori muscolo scheletrici cronici
  • difficoltà di concentrazione e di attenzione
  • cefalee frequenti
  • difficoltà generalizzata nell’affrontare anche piccole mansioni quotidiane

Il paziente affetto da Sindrome da Stanchezza Cronica sperimenta un senso di astenia e fatica costante che, a lungo andare, si cronicizzano e divengono invalidanti. Vediamo subito quale può essere secondo gli esperti il legame tra Sindrome da Stanchezza Cronica e Sindrome dell’Occhio Secco.

In che modo la Sindrome dell’Occhio Secco predispone alla Sindrome da Stanchezza Cronica

Secondo i risultati di una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università di Taiwan, vi sono diverse patologie che possono predisporre allo sviluppo della Sindrome da Stanchezza Cronica. E la Sindrome dell’Occhio Secco è una di queste. Era già noto alla scienza che chi soffre di secchezza oculare fatica a riposare adeguatamente, ma ora la scienza fa un passo avanti e conferma che i disturbi del sonno possono a loro volta cronicizzarsi e diventare difficili da esacerbare.

Per confermare la loro ipotesi, i ricercatori hanno preso in esame due gruppi di pazienti: un primo gruppo non affetto da Occhio Secco e un secondo gruppo invece affetto dalla patologia. A seguito dell’osservazione dei due gruppi, le conclusioni degli esperti sono state 3:

  1. chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco ha il doppio delle possibilità di sviluppare la Sindrome da Fatica Cronica rispetto a chi non ne soffre;
  2. anche se in prima battuta chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco sembra riposare adeguatamente e non manifesta segni di affaticamento, è frequente che la Sindrome da Stanchezza Cronica si manifesti dopo alcuni anni dall’esordio della patologia oculare;
  3. sembra che le due patologie abbiano in comune una disfunzione del sistema immunitario, che si manifesta e peggiora proprio in presenza di una patologia cronica, favorendo l’insorgenza della seconda.

Come interrompere il legame tra le due patologie?

Il consiglio è quello di cominciare a prendersi cura della propria salute oculare e di trattare la Sindrome dell’Occhio Secco non appena se ne riceve la diagnosi. Oltre agli innumerevoli sintomi prettamente oculari che la patologia porta con sé, è chiaro dunque che la secchezza oculare può causare un affaticamento generalizzato che può cronicizzarsi, pregiudicando a tuttotondo la vita quotidiana di chi ne soffre.

Stabilire un protocollo terapeutico adeguato e prendersi cura del proprio benessere visivo è fondamentale dunque per stare bene con se stessi e con gli altri nel presente così come sul lungo periodo, senza pregiudicare la propria vita personale, sociale, lavorativa ed amorosa.

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Presso il Centro Italiano Occhio Secco abbiamo a cuore il tuo benessere visivo. Chiamaci oggi stesso per una visita specialistica: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

occhio secco e sport - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Occhio secco e sport, esiste un legame di causa effetto tra i due? Capita spesso di interrogarsi sulle abitudini alimentari o lavorative che possono influenzare il nostro stato di salute oculare. E’ intuitivo ed abbastanza comune, difatti, immaginare che un’alimentazione sbilanciata a favore di grassi, fritti o cibi stagionati, la poca propensione a mantenersi idratati oppure lunghi periodi trascorsi dinanzi ai device elettronici possano appesantire il corpo e in qualche modo la vista. Ma fino a che punto siamo certi che praticare della sana attività fisica possa influenzare positivamente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco? Oggi la scienza ci fornisce finalmente una risposta definitiva sul tema. 

Non solo medicina: anche l’attività fisica è un toccasana per la salute oculare

I sintomi che maggiormente disturbano in maniera ricorrente chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco sono bruciore oculare, iperlacrimazione o secchezza, sensazione di corpo estraneo, fotofobia. Sintomi che accomunano una persona su tre al mondo complice, come accennato, l’aumento delle ore trascorse quotidianamente a video. Se di per sé questo status quo sembra essere poco incoraggiante, oggi la scienza ci offre uno spiraglio di ottimismo. 

L’esercizio fisico, anche se praticato blandamente per qualche ora la settimana, è davvero un toccasana a tuttotondo. Tenersi in movimento aiuta a tenere alto il tono dell’umore e di avere un occhio di riguardo verso la linea. Ma non solo. Consente di favorire una maggiore ossigenazione dei tessuti, prevenendo l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento cellulare e allo stress ossidativo. Per quanto riguarda la salute oculare, per esempio, è dimostrato che l’attività fisica può aiutare a prevenire l’insorgenza della cataratta o della Degenerazione Maculare Senile. Nei bambini, invece, è un’ottima attività preventiva contro l’insorgenza e la progressione della miopia.

Occhio Secco e sport: cosa dice la scienza

Ed ecco dunque la news: secondo una ricerca recentemente condotta dagli studiosi dell’Università di Waterloo e pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Experimental Eye Research, praticare un po’ di esercizio fisico con regolarità aiuta a lenire e tenere a bada i sintomi tipici della Sindrome dell’Occhio Secco. Migliorando il quadro clinico di chi soffre dalla patologia.

In che modo? Secondo gli studiosi, un’ora di attività fisica aerobica (corsa, jogging, ma anche cyclette e tapis roulant, sci di fondo, ma anche una partita di pallone, nel caso dei più giovani o giovanissimi) aiuta a migliorare la qualità così come la quantità di film lacrimale. Abbiamo citato i bambini con riferimento alla miopia. Ebbene, l’American Academy of Pediatrics ha recentemente lanciato un allarme a tutti i genitori, consigliando di limitare le ore che i piccoli trascorrono davanti a videogiochi o altri strumenti elettronici: gli esperti hanno sottolineato come l’uso intensivo di questi passatempi di ultimissima generazione è anche causa di Sindrome dell’Occhio Secco nei bambini.

Ma l’esercizio fisico da solo non basta

è sempre bene rivolgersi ad uno specialista nella Sindrome dell’Occhio Secco

Naturalmente, sarebbe impensabile aspettarsi dall’esercizio fisico, blando o intenso che sia, un miglioramento drastico e radicale del quadro clinico. La Sindrome dell’Occhio Secco è molto più insidiosa di quanto si possa pensare e spesso presenta recidive inaspettate: per questa ragione consigliamo sempre di rivolgersi ad un team di specialisti esperti nel trattamento della sindrome. Per trattare opportunamente la patologia, infatti, è fondamentale partire da un percorso diagnostico accurato e personalizzato. Se la patologia è sempre più o meno uguale a se stessa, non possiamo affermare lo stesso delle cause che l’hanno innescata. E proprio dalle cause dipenderà il protocollo di trattamento personalizzato ed idoneo per ciascun paziente.

Un approccio globale alla Sindrome dell’Occhio Secco

Alla luce di quanto or ora affermato, si evince che la Sindrome dell’Occhio Secco richiede un trattamento globale, attento e puntuale. Tra gli “ingredienti” fondamentali per gestire e superare la sua fastidiosa sintomatologia troviamo:

  • una dieta ricca e varia, che includa molta acqua oltre a frutta e verdura di stagione (non si dimentichi che l’alterazione dello stato di salute del microbioma intestinale si riflette sulla qualità del film lacrimale)
  • qualche ora la settimana di esercizio aerobico
  • l’adesione precisa e costante all’eventuale terapia prescritta dallo specialista

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Per trattare in modo incisivo e globale la Sindrome dell’Occhio Secco è impossibile prescindere da uno specialista. Prenota oggi stesso una visita specialistica presso il Centro Italiano Occhio Secco. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970. Oppure scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

 

 

lacrime artificiali - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è molto diffusa. Le ragioni sono da individuare nella multifattorialità che ne determina la comparsa. Cause di tipo ambientale, ormonale, legate agli stili di vita, ai farmaci assunti, all’alimentazione… una moltitudine di ragioni che innesca una marcata – ma soprattutto cronica – secchezza oculare. La quale, accompagnata da altri sintomi, diviene ben presto poco tollerabile. In questo contesto le lacrime artificiali possono rivelarsi un valido aiuto per lenire i sintomi. Ma non tutti i prodotti sono uguali. E non sempre, da soli, sono sufficienti a gestire la Sindrome dell’Occhio Secco con successo.

Lacrime artificiali, un ottimo trattamento “di prima linea” per l’Occhio Secco

Come accennato in apertura, le lacrime artificiali sono particolarmente utili nell’aiutare lenire la sintomatologia tipica dell’Occhio Secco. Ma da sole non sono sempre risolutive. Non a caso, sono considerate un ottimo trattamento “di prima linea”, ma non come protagoniste di un percorso terapeutico capace di restituire il benessere oculare nel lungo periodo. La scienza medica ha messo a disposizione altri protocolli di trattamento da affiancare alle lacrime artificiali. Ci riferiamo ai farmaci per uso topico o sistemico, ma anche a innovative soluzioni come i trattamenti a base di luce pulsata. Naturalmente, è lo specialista di volta in volta a stabilire la terapia adeguata per ciascun paziente.

Essendo annoverate tra i farmaci da banco, le lacrime artificiali sono spesso acquistate ed usate senza prestare troppa attenzione ai modi ed ai tempi di somministrazione. Una scelta dettata comprensibilmente dall’insofferenza rispetto alla secchezza ed al bruciore oculare, ma che spesso può restituire un vero e proprio effetto boomerang, finendo con l’esacerbare la sintomatologia.

I vantaggi delle lacrime artificiali

I pazienti affetti da disturbi della superficie oculare o da Sindrome dell’Occhio Secco tendono ad auto somministrare volentieri le lacrime artificiali. D’altronde, si tratta di prodotti particolarmente vantaggiosi: l’applicazione topica è molto semplice, e dona uno stato di benessere decisamente rapido.

Prodotti a base acquosa o lipidica?

Ma veniamo ora al cuore del nostro argomento. Quali sono le lacrime artificiali maggiormente indicate per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco? Ebbene, in commercio si trovano sia prodotti a base acquosa che prodotti a base lipidica. Come sappiamo, le nostre lacrime sono composte da una parte acquosa e una lipidica. Le due tipologie di lacrime artificiali che ci accingiamo ad illustrare sono concepite proprio per colmare la carenza di una o dell’altra componente.

Lacrime artificiali a base acquosa

Le lacrime artificiali a base acquosa sono spesso indicate dagli oftalmologi per chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. Questi prodotti, com’è facile intuire, aumentano l’idratazione della superficie oculare. La loro particolare formulazione – solitamente basata su macromolecole capaci di rendere il prodotto maggiormente viscoso – prolungano nel tempo la sensazione di rinnovata idratazione. Ma non solo: essendo così formulate, riescono altresì ad esercitare un’azione protettiva nei confronti della superficie oculare. Tra i principi attivi più comunemente presenti in questo genere di prodotti menzioniamo l’acido ialuronico, la gomma di xantano e altri.

Lacrime artificiali a base lipidica

Le lacrime artificiali a base lipidica (detta anche lipoidali) sono invece pensate per ripristinare la perdita di componente lipidica che, venendo meno, ha determinato un impoverimento della qualità complessiva del film lacrimale. Ripristinare la componente lipidica consente di ridurre, di conseguenza, anche l’evaporazione della parte acquosa delle lacrime. Addirittura, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il volume lacrimale complessivo tenda ad aumentare con la somministrazione di lacrime a base lipidica,

Quali scegliere dunque?

Gli oftalmologi e specialisti in Sindrome dell’Occhio Secco concordano sul fatto che il protocollo terapeutico ideale (sempre di prima linea, naturalmente) dovrebbe prevedere la somministrazione di entrambe le tipologie di lacrime artificiali. In questo modo si ottiene un miglioramento del quadro clinico del paziente affetto da Sindrome dell’Occhio Secco. E anche, al contempo, un ritrovato benessere oculare del paziente.

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sindrome dell'occhio secco curiosità - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

La Sindrome dell’Occhio Secco è spesso sottovalutata e confusa con un disturbo transitorio di secchezza oculare. In realtà è una vera e propria patologia, che nasconde insidie e fastidi che vanno ben oltre la semplice sensazione di mancata idratazione oculare. Approfittiamo di questa considerazione per conoscere qualche curiosità sul tema e sfatare qualche falso mito, a beneficio di chi soffra di secchezza oculare ma non abbia mai avuto modo di approfondire l’argomento. 

3 falsi miti sulla Sindrome dell’Occhio Secco

1 – La Sindrome dell’Occhio Secco non sempre causa secchezza oculare

Cominciamo subito con una curiosità che forse vi lascerà un po’ basiti. Nonostante si chiami Sindrome dell’Occhio Secco, la patologia non porta sempre con sé una marcata secchezza oculare. Anzi. Chi ne soffre potrebbe sperimentare una certa iperlacrimazione. Ma com’è possibile? Accade perché le lacrime, impoverite della loro parte lipidica, si ritrovano ad essere marcatamente acquose. E non riescono ad esercitare la naturale funzione di lubrificazione, andando di fatto disperse al di fuori dell’occhio.

La diagnostica ci viene in aiuto per confermare la presenza della patologia

Nel caso di un sintomo insolito o che non comprendiamo, rivolgiamoci ad un oculista specialista. Per valutare la qualità delle lacrime ed il livello di secchezza oculare vi sono oggi diversi test diagnostici particolarmente validi. Tra questi, menzioniamo il test di Schirmer e la biomicroscopia digitalizzata.

Il falso mito: pensare che tutte le persone affette da Sindrome dell’Occhio Secco producano meno lacrime di chi non lo è.

2 – La terapia per la Sindrome dell’Occhio Secco non è una soltanto

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia multifattoriale. Questo significa che le cause della Sindrome dell’Occhio Secco possono essere più d’una. Talvolta pesa maggiormente il fattore ormonale, altre volte quello ambientale, altre volte ancora l’assunzione di farmaci o una patologia autoimmune preesistente… tIl mix di fattori ed il loro peso è differente da individuo a individuo. Pertanto non è possibile trattare la patologia sempre allo stesso modo.

Anche in questo caso, la diagnostica è fondamentale per comprendere la causa della patologia

Alcuni test diagnostici sono molto utili per individuare o escludere una o l’altra causa della Sindrome dell’Occhio Secco. La meibografia, ovvero l’esame che si occupa di valutare lo stato di salute delle ghiandole di Meibomio, è uno di questi. Naturalmente, è compito dello specialista eseguirli ed interpretarli correttamente, nel contesto di una visita oculistica specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco.

Il falso mito: pensare che la cura d’elezione della Sindrome dell’Occhio Secco sia data dalle lacrime artificiali e dai colliri reidratanti. Al contrario, ad ogni possibile causa corrisponderà un percorso terapeutico differente e personalizzato.

3 – La Sindrome dell’Occhio Secco può manifestarsi ad ogni età

Questa curiosità sulla Sindrome dell’Occhio Secco è molto interessante, ed è importante che anche i genitori ne vengano a conoscenza. Negli ultimi anni si sono verificati diversi casi di Sindrome dell’Occhio Secco anche in età pediatrica ed evolutiva. La forte dipendenza da schermi elettronici, la qualità dell’aria, una dieta poco varia e ricca di frutta e verdura, e le allergie preesistenti possono innescare la sindrome anche in giovane età.

Aiutare il bambino a ritrovare il suo benessere oculare è fondamentale

Per crescere al meglio sia nella famiglia, che nell’apprendimento scolastico, così come nell’ambito della socializzazione, i bambini hanno bisogno di stare bene. Per aiutare il bambino a ritrovare il suo benessere globale e a coltivare la giusta dose di sicurezza in se stesso e di autostima, la famiglia è fondamentale. Così come lo sono il pediatra e gli specialisti. Ed è proprio la giusta sinergia tra famiglia e specialisti nella diagnosi e cura della Sindrome dell’Occhio Secco la chiave di volta per trattare con successo il disturbo anche nei più piccoli.

Il falso mito: pensare che l’Occhio Secco colpisca solo gli adulti.

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L’iperlacrimazione è un disturbo oculare che, se persiste nel tempo, può diventare una compagnia decisamente sgradita e fastidiosa. Le cause che la possono innescare sono differenti: allergie, congiuntiviti, difetti visivi non corretti o corretti erroneamente, ptosi della palpebra inferiore e altre. Aggiungiamo all’elenco anche la Sindrome dell’Occhio Secco. Ma come? Direte voi. E’ possibile soffrire di iperlacrimazione e di secchezza oculare al tempo stesso? Ebbene si. Vediamo come e perché.

Che cosa si intende per iperlacrimazione

Noi tutti la chiamiamo iperlacrimazione o lacrimazione eccessiva, ma il termine medico è epifora. Lungo la parte interna del bordo palpebrale si trovano le ghiandole di Meibomio. Queste ghiandole sono deputate alla secrezione delle lacrime, che sono composte da un mix di acqua, lipidi e proteine. Il film lacrimale secreto dalle ghiandole di Meibomio esercita una preziosa azione di difesa delle strutture oculari da parte degli agenti esterni: esso infatti mantiene pulita, protetta e ben idratata la superficie oculare.

Fanno parte di questo importante meccanismo di idratazione e lubrificazione anche il dotto nasolacrimale ed il sacco lacrimale. A volte questo sistema non funziona correttamente o non riesce a svolgere la sua funzione a causa di alcuni agenti esterni o patologie oculari. Accade allora che le lacrime si disperdano al di fuori degli occhi: è questa l’iperlacrimazione.

Come accennato in apertura, le cause possono essere innumerevoli:

  • allergie o congiuntiviti, che irritano l’occhio innescando un’alterazione della quantità del film lacrimale;
  • infezioni batteriche o virali;
  • problemi oculari di tipo estetico e funzionale, come la ptosi del bordo palpebrale inferiore;
  • intasamento del sistema di drenaggio delle lacrime verso il naso;
  • ammiccamento insufficiente;
  • alterazione della qualità del film lacrimale che, se impoverito della sua parte lipidica, non riesce a distribuirsi in modo omogeneo.

L’epifora può essere anche causata da un trauma, da una patologia non oculare transitoria o autoimmune (sinusite o Sindrome di Sjogren, solo per fare qualche esempio), o dall’assunzione di determinati farmaci in modo prolungato nel tempo (cortisonici, chemioterapici….)

La visita oculistica specialistica è fondamentale per individuare l’origine dell’iperlacrimazione così come il percorso terapeutico mirato per le proprie esigenze di salute visiva.

Sintomi che si accompagnano all’epifora

L’epifora talvolta si presenta come sintomo isolato e del tutto transitorio, altre volte invece è accompagnata da altri disturbi e permane nel tempo. Tra i sintomi che possono accompagnarla citiamo:

  • fotofobia
  • arrossamento oculare
  • prurito e bruciore oculare
  • sensazione di corpo estraneo

In commercio vi sono innumerevoli farmaci da banco ad azione lenitiva di questi sintomi. Alcuni sono a base di camomilla o malva, altri a base di acido ialuronico o altri principi attivi naturali. Può trattarsi di colliri o salviette per la pulizia oculare. Questi farmaci sono spesso di grande aiuto, ma prima di acquistarli si consiglia sempre di chiedere il parere del medico: somministrarli in modo autonomo senza conoscere l’origine dell’iperlacrimazione può causare anche un peggioramento dei sintomi. Che sul lungo periodo potrebbero diventare ancor più difficili da eradicare.

Iperlacrimazione e Sindrome dell’Occhio Secco

Tra le cause della iperlacrimazione abbiamo menzionato anche l’alterazione della qualità del film lacrimale. La Sindrome dell’Occhio Secco si caratterizza per un’alterata qualità del film lacrimale che, impoverito della sua parte lipidica, non riesce a distribuirsi correttamente sulla superficie oculare e si disperde al di fuori di essa. Ma non solo. Più le lacrime si fanno “povere” e marcatamente acquose, più l’occhio perde la sua naturale idratazione e più cercherà di produrne di nuova, per compensare la perdita. Per questo motivo una lacrimazione abbondante può essere uno dei sintomi distintivi della Sindrome dell’Occhio Secco.

Vuoi saperne di più?

Vuoi prenotare una visita oculistica specialistica per la Sindrome dell’Occhio Secco? Chiamaci: siamo a tua disposizione da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970 o scrivici a info@centroitalianoocchiosecco.it.

 

miopia occhio secco covid - CIOS - Centro Italiano Occhio Secco

Abbiamo più volte parlato del cambiamento di abitudini posto in essere dalla pandemia da Coronavirus. Nuove routine nate dall’esigenza di svolgere la maggior parte delle nostre mansioni dalla nostra abitazione. Studio, lavoro, intrattenimento hanno assunto contorni inediti, costringendoci ad usufruire maggiormente delle moderne tecnologie ed a prendere le misure rispetto ad un nuovo modo di vivere la nostra socialità. E non solo. Le poche occasioni che questo nuovo stile di vita ci ha offerto per lasciare le mura domestiche, hanno fatto sì che la mascherina chirurgica diventasse un accessorio imprescindibile e, nostro malgrado, irrinunciabile. Ma in che modo questo ha influito sul nostro benessere oculare? Quali sono i disturbi visivi e le patologie esacerbate dall’uso prolungato dei device elettronici e delle mascherine chirurgiche? Approfondiamo assieme l’argomento, con particolare riferimento al legame tra miopia, Occhio Secco e Covid. 

Occhio Secco e Covid: “colpa” della mascherina?

Alle già note cause della Sindrome dell’Occhio Secco (predisposizione genetica, cause ambientali, qualità dell’aria, inquinamento, abitudini e stili di vita, oscillazioni ormonali, fumo, assunzione di farmaci, sesso), oggi se ne aggiunge oggi un’altra: l’uso della mascherina. Un dispositivo più che mai fondamentale, del quale in ogni caso oggi non è possibile fare a meno, per non mettere a repentaglio la nostra salute così come quella della comunità in cui viviamo.

La Sindrome dell’Occhio Secco indotta dall’uso prolungato della mascherina chirurgica oggi ha un nome: MADE

Secondo le più recenti ricerche scientifiche, l’uso della mascherina chirurgica sarebbe legato ad un aumento dell’incidenza della Sindrome dell’Occhio Secco. A tal punto che gli esperti hanno coniato l’espressione Mask-Associated Dry Eye (abbreviata in MADE) per riferirsi a questa evenienza. Secondo i risultati emersi da una ricerca pubblicata nel settembre del 2020 a cura del Centre for Ocular Research & Education (CORE) della School of Optometry and Vision Science dell’Università di Waterloo, in Canada, chi indossa a lungo la mascherina chirurgica è maggiormente propenso a sviluppare la Sindrome dell’Occhio Secco.

Come si sviluppa la Sindrome dell’Occhio Secco da mascherina chirurgica

Quando respiriamo all’interno della mascherina, l’aria che emettiamo attraverso naso e bocca sale verso gli occhi. E’ come se avessimo un piccolissimo ventilatore costantemente puntato sugli occhi, che porta il film lacrimale – che solitamente mantiene la superficie oculare ben lubrificata ed umida – ad evaporare maggiormente. Come conseguenza, si tende a percepire una sensazione di marcata secchezza, con arrossamento, bruciore e sensazione di corpo estraneo. Come sempre, si sconsiglia di sfregarsi gli occhi, dal momento che le mani non lavate possono peggiorare lo stato infiammatorio e causare a loro volta nuovi stati patologici. Ma anche perché il Covid si può contrarre anche attraverso la congiuntiva.

Indossare la mascherina: una responsabilità personale e sociale

Nonostante la mascherina chirurgica possa in alcuni casi inasprire i sintomi dell’Occhio Secco, è davvero fondamentale indossarla sempre. Non si dimentichi che la mascherina è indispensabile per proteggere noi stessi così come coloro che ci circondano dal Covid19 ma anche da tante altre patologie virali.

Miopia e Covid: qual è il legame?

La miopia è il difetto visivo più diffuso al mondo. Già prima della diffusione della pandemia da coronavirus, in innumerevoli studi scientifici si sottolineava il legame tra l’uso intensivo dei device elettronici ed il peggioramento della miopia. Un peggioramento che interessa in particolar modo le giovani generazioni sempre più interconnesse e sempre meno intente a trascorrere del tempo di qualità all’aria aperta. La progressiva dilatazione degli anni trascorsi sui libri rispetto a quanto accadeva pochi decenni fa ha evidentemente fatto il resto. Una situazione che porta l’occhio a disabituarsi alla visione da lontano a scapito di quella da vicino, innescando un peggioramento della miopia. O una sua insorgenza nei soggetti predisposti.

Con l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, l’esigenza di dover ricorrere allo smart working ed alla didattica a distanza e le lunghe ore trascorse tra le mura domestiche sono state, di fatto, la leva per un ulteriore peggioramento di quella che gli esperti hanno definito la “pandemia” da miopia.

Da fare:

  • tenere sempre sottomano una soluzione oculare idratante o delle salviette oftalmiche rinfrescanti, da usare esclusivamente con le mani ben pulite;
  • non mancare ai propri appuntamenti con l’oculista;
  • umidificare opportunamente l’ambiente nel quale si soggiorna;
  • fare le opportune pause dallo studio o dal lavoro, alzandosi dalla scrivania e volgendo lo sguardo fuori dalla finestra (un esercizio rilassante per gli occhi e per la mente);
  • non mancare ai propri appuntamenti con l’oculista, rivolgendosi ad uno specialista esperto in Sindrome dell’Occhio Secco;
  • indossare correttamente la mascherina, sempre ed anche in presenza dei sintomi sopra descritti. Al fine di limitare la sintomatologia connessa alla secchezza oculare può essere d’aiuto far aderire molto bene la mascherina sul naso. Inoltre, a chi porta gli occhiali si consiglia di cercare di far poggiare gli occhiali sopra l’estremità superiore della mascherina, e non viceversa;
  • volendo, valutare un intervento di chirurgia refrattiva, per poter fare a meno di lenti ed occhiali e correggere i propri difetti visivi.

Vuoi saperne di più?

Il Centro Italiano Occhio Secco è a tua disposizione. Ti accoglieremo in un ambiente cordiale perfettamente in linea con le ultime direttive anti COVID in fatto di igiene e sanificazione degli ambienti, così come di tutela della tua salute e di quella di tutto il nostro staff. Chiamaci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.

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La Sindrome dell’Occhio Secco può manifestarsi in forma isolata, come conseguenza di alterazioni di tipo ormonale (specie nelle donne in età adulta e matura) oppure del tipo di ambiente (e soprattutto di qualità dell’aria) nel quale si vive. Altre volte, invece, essa può insorgere a causa di altre patologie. Ci riferiamo in particolar modo alle patologie autoimmuni. Scopriamo pertanto assieme quali sono le patologie autoimmuni che, letteratura scientifica alla mano, possono innescare un’alterazione del film lacrimale che può sfociare in Sindrome dell’Occhio Secco

Malattie infiammatorie croniche intestinali

Diversi studi scientifici hanno messo in luce la connessione esistente tra patologie infiammatorie croniche intestinali e la Sindrome dell’Occhio Secco. Tra queste citiamo la colite ulcerosa, la malattia di Crohn e la sindrome del colon irritabile. Il legame tra i disturbi di tipo intestinale e quelli oculari origina nel fatto che l’alterazione del microbioma intestinale che caratterizza queste patologie si riflette a sua volta in un’alterazione del film lacrimale.

Vitiligine

La vitiligine è una patologia autoimmune nella quale i melanociti, le cellule responsabili della produzione della melanina, sono attaccati dal sistema immunitario. Pur rimanendo vivi, i melanociti non riescono più a produrre la melanina e pertanto il paziente affetto da vitiligine presenta chiazze non pigmentate. La vitiligine si può manifestare anche sul bordo cigliare e palpebrale, oltre che essere sovente associata con una certa secchezza oculare.

Rosacea

Si tratta di una dermatosi cronica piuttosto simile, nell’aspetto, all’acne. Si presenta in particolar modo sul viso tra i 30 ed i 50 anni, con eritema persistente, pustole e papule. Può coinvolgere anche l’apparato visivo, innescando una serie di sintomi a carico della cornea, della congiuntiva e, non ultima, un’alterazione del film lacrimale.

Dermatite seborroica

La dermatite seborroica è una patologia autoimmune a carico di tutte quelle zone del corpo maggiormente dotate di ghiandole seborroiche. Si presenta con un’alterazione della loro funzionalità, che dà vita ad uno stato irritativo cronico. A livello oculare può colpire anche le ghiandole di Meibomio e pertanto sfociare in una Sindrome dell’Occhio Secco.

Artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una patologia autoimmune progressiva ed anchilosante le cui cause sono ancora oggetto d’indagine. Essa può colpire a più livelli, coinvolgendo diversi organi ed apparati. A livello oculare può portare a dolore, fotofobia, alterazione del film lacrimale oltre a processi infiammatori quali uveiti e scleriti.

Sindrome di Sjögren

La Sindrome di Sjögren è una patologia autoimmune che coinvolge in particolar modo le ghiandole esocrine. Oltre a numerosi altri sinromi, la sindrome è causa di una marcata secchezza a più livelli: del cavo orale, delle vie aeree, vaginale. A livello oculare, la Sindrome di Sjögren porta a xeroftalmia (secchezza) associata sovente a cheratocongiuntivite secca.

Lupus eritematoso sistemico

Il Lupus eritematoso sistemico è una patologia autoimmune di tipo reumatico nella quale il sistema immunitario attacca l’organismo a più livelli. I suoi sintomi possono essere tanto lievi, quanto particolarmente marcati. Tra di essi menzioniamo febbre, eritemi, cefalea, problemi renali, sensazione di stanchezza, ed anche una marcata alterazione del film lacrimale.

Tiroiditi autoimmuni

Le tiroiditi sono un gruppo di patologie a carico della tiroide con caratteristiche cliniche e morfologiche differenti. La più nota e la più comune tra di esse prende il nome di Tiroidite di Hashimoto, dal nome del medico che per primo la identificò, nel 1912. Il sintomo più comune (anche se non sempre presente) è l’ipotiroidismo, associato a diabete di tipo I, vitiligine, alopecia, febbre, disturbi neurologici, dolori alle articolazioni, senso di debolezza, alterazione dei valori epatici ed altri. Un sintomo comune è la secchezza oculare.

Le patologie autoimmuni sovente si accompagnano tra di loro generando una sovrapposizione e moltiplicazione di sintomi e manifestazioni in diversi organi e zone del corpo. Appare chiaro, dunque, che l’apparato visivo non è quasi mai esente da un coinvolgimento e che la patologia oculare maggiormente manifesta nei pazienti affetti da una patologia autoimmune è proprio la Sindrome dell’Occhio Secco. Risulta fondamentale, pertanto, coinvolgere pedissequamente anche un oculista esperto di occhio secco, al fine di individuare i trattamenti maggiormente indicati di caso in caso. 

Vuoi saperne di più?

Se sei affetto da una patologia autoimmune, prenota una visita specialistica. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione in merito alla salute dei tuoi occhi e di valutare le terapie idonee per il tuo benessere oculare.

Siamo a tua disposizione. Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361 1970.